Scusami arciera, non l'ho con te ma capiamo cose differenti, quello che hai capito tu nel primo post è diverso da quello che ho capito io.
La tua affermazione
Nel post d'apertura Chocolate afferma che per ora non vogliono vendere.
non coincide con quella di Chocolate, infatti
Ora rimane la dismissione della casa. Una erede vuole acquistare la casa ma tutti i restanti eredi sono d'accordo di non volerla venderla a lei a nessuna condizione.
Occorre dismettere, vogliono vendere l'appartamento ma non a lei.
Quindi non rimane loro che acquisire la parte di chi vuole dismettere. In questo modo sono sicura che la parte che vuole acquisire l'immobile si rifiuterà di vendere e non potrà comprare.
Come si fa ad acquisire/vendere se non c'è la volontà di tutti nella stessa direzione?
La soluzione a quello che dici tu c'è ed è il Giudice, che dirimerà la controversia nel modo più giusto che c'è, darà l'immobile a chi lo vuole ed il ricavato a chi non lo vuole.
Lo stallo non è ad oltranza, c'è fin tanto che un erede non decide di farlo finire rivolgendosi al Giudice.
Gli anni serviranno a chiarire.
Gli anni non serviranno a chiarire nulla, non c'è nessuno che abbia più ragione degli altri, il mio diritto finisce dove inizia quello dell'altro.
Meri56 ha pienamente ragione, mi viene in mente:
- l'IMU come seconda casa per tutti gli eredi;
- l'IRPEF maggiorata per le case non affittate (così parlano esponenti politici per ridurre l'IMU sulla prima casa) per tutti gli eredi;
- le spese sull'appartamento (condominiali e quote fisse utenze domestiche);
- possibili spese straordinarie condominiali;
- Tassa rifiuti che comprenderà anche altri costi comunali (illuminazione e pulizia strade)
- il mancato guadagno per l'impossibilità di affittare l'appartamento;
- il decadimento dell'appartamento stesso per non uso;
- e sicuro altre cose che non mi vengono in mente ora.
Spero di aver chiarito il mio pensiero sulla base di quanto scritto da Chocolate e non su mie supposizioni, nel caso avessi mal interpretato aspetto lumi da Chocolate.