Elisabetta48

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Invece non conta l’espressione
Invece purtroppo conta. Avevo raccontato in altro post la vicenda: all'unico qualificato come erede era attribuita non una quota di eredità ma cose ben precisate, un appartamento e determinati quadri, poi c'erano dei legatari con legato ben specificato e infine un legatario al quale toccava tutto il rimanente. Chi era il vero erede? Per il notaio l'erede è stato l'unico definito come tale nel testamento.
 

Elisabetta48

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No. Leggi la norma indicata.
L'ho letta e l'avevo letta allora e proprio per quello avevo sottoposto il tema alla discussione del Forum: secondo me c'era un grosso equivoco che andava sanato. Invece il notaio, la responsabile del Caf alla quale l'"erede" si è appoggiata perché a lei è stata appioppata l'incombenza di soddisfare i legatari, il direttore della banca... tutti di fronte alla parola "erede" non hanno avuto dubbi. Di eredi ce n'era uno solo ed era quello. Cosa ti devo dire? (Era poi la stessa persona, se ti ricordi, della frazione di tredicesima: come erede è toccata a lei)
 

Dimaraz

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Caf e direttori di banca (eccetto un paio che ho conosciuto) non rappresentano di certo il meglio in quanto a preparazione in materia.
 

Elisabetta48

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Tra l'altro, nel caso da me riportato, il notaio davanti al quale era stato scritto il testamento si era trasferito e l'apertura del testamento era stata fatta presso la Cancelleria del Tribunale o qualcosa di simile. Dall'apertura del testamento in poi la persona in questione è stata considerata da tutti l'"erede".
Caf e direttori di banca (eccetto un paio che ho conosciuto) non rappresentano di certo il meglio in quanto a preparazione in materia.
In questo caso, essendo la pratica complessa, aveva gestito le operazioni connesse alla successione una persona del Caf altamente qualificata e competente. Ogni tanto ce n'è. Il fatto è che di fronte alla parola "erede" tutti si bloccano a questa prima lettura e non si prendono la responsabilità (e non sarebbe nelle loro possibilità) di stravolgere il senso di quanto è scritto. Forse la questione avrebbe dovuto essere portata davanti a un giudice, non so, non sono esperta, ma con i tempi e le spese correlate e con l'incertezza sul responso finale. Ne valeva la pena?
 

Luigi Criscuolo

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francamente io leggendo l'inizio dell'O.P. mi sono fermato ed ho dovuto rileggere la frase perché usale la forma verbale "locato" per dire "sito" o "situato" o "ubicato" o meglio ancora "che si trova a....". Io avevo capito che il "de cuius" lasciava in eredità un appartamento affittato.

da:locare in Vocabolario - Treccani
locare v. tr. [dal lat. locare, nei due sign., der. di locus «luogo»] (io lòco, tu lòchi, ecc.). – 1. ant. Mettere in un luogo, collocare: Locati son per gradi differenti (Dante); Dio e Natura e Amor volse Locar compitamente ogni virtute In quei be’ lumi, ond’io gioioso vivo (Petrarca). Rifl., collocarsi, trovare luogo: Amarissima allor la ricordanza Locommisi nel petto(Leopardi). Il verbo è ancora vivo nell’agg. altolocato (v.), propr. collocato in alto. 2. Dare in affitto, in locazione: l. un appartamento, un negozio, una cassetta di sicurezza. È usato spec. nel linguaggio giur., ma in qualche regione è di uso comune (a Napoli, per es., dove c’è un appartamento da affittare, viene talvolta appeso un cartello con la scritta si loca).
Aggiungo io, pur non essendo un purista, che da "locare" prende origine l'aggettivo e l'aggettivo sostantivato "locatore" e, forse, anche "locatario"

certo che se il testante usa nel redigere il testamento termini nelle loro accezioni desuete il litigio tra eredi e legatari è certo.
 

Luigi Criscuolo

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Lascia un altro immobile ed il resto del conto bancario che include un'assicurazione vita fatta agli eredi, al fratello e alle due sorelle.
Se tuo fratello non era stato sposato e non aveva avuto figli, facendo testamento, era libero di gestire al 100% tutte le sue sostante. Quindi indipendentemente dal loro ammontare a voi fratelli e sorelle ha lasciato quello che aveva deciso di lasciare (non ci sono quote di legittima da rispettare).
La polizza assicurativa, se è stata citata tra i beni a voi destinati, l' assicurazione non può che pagarvela in parti uguali o secondo le quote disposte nel testamento.
Se invece non è citata tra i beni a voi destinati, l'erede è l'amico di tuo fratello per cui la polizza assicurativa va pagata a lui che è stato chiamato "unico erede".
Anche se probabilmente tuo fratello voleva significare: lascio tutti gli appartamenti che si trovano ...... ad una unica persona. Cioè "il mio amico..... sarà l'unica persona ad ereditare tutti i miei appartamenti che si trovano a......." .
 

luipos

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Luigi, mio fratello non era sposato e non ha figli, quindi non c'e' legittima, ma come dice Nemesi non ha importanza quello che lui ha scritto. Tendo a concordare con lui che riporta quanto e' stabilito dall'articolo 588 (*)
"Le disposizioni testamentarie, qualunque sia l'espressione o la denominazione usata dal testatore, sono a titolo universale e attribuiscono la qualità di erede, se comprendono l'universalità o una quota dei beni del testatore. Le altre disposizioni sono a titolo particolare e attribuiscono la qualità di legatario."
Mi sembra abbastanza chiaro. Grazie Nemesi per averlo citato cosi' che io ne fossi consapevole. Se l'assicurazione insiste, cosa dovrei fare per avere un giudice coinvolto?
 

Nemesis

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Se l'assicurazione insiste, cosa dovrei fare per avere un giudice coinvolto?
Che cosa avete precisamente dichiarato nella dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà?
E non hai ancora specificato se avete presentato tale documento o invece un atto notorio, o atto di notorietà, che è una dichiarazione giurata. Presumo che (in entrambi i casi) l'abbiate sottoscritto/a davanti a un notaio.
 

luipos

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Abbiamo dovuto fare un atto notorio dal notaio, il quale ha riportato esattamente quello che era scritto nel testamento senza nessun apporto da parte sua, quindi ha lasciato la questione aperta a interpretazioni
 

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