Ben ritrovati. Il sistema non mi riconosceva più..
In dicembre muore il padre di due figli: A e B. Questo padre era proprietario al 50% con la moglie di un immobile tenuto a disposizione (e che resterà a disposizione). Del suo 50% lascia con testamento il 65% al figlio A e il 35% alla figlia B. Il defunto stava usufruendo di rate di detrazione per lavori eseguiti su quell'immobile. Come suddividere le rate rimanenti?
Nella Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 28/E del 25 Luglio 2022 si legge “Se la detenzione materiale e diretta dell’immobile è esercitata congiuntamente da più eredi, la detrazione è ripartita tra gli stessi in parti uguali (Circolare 05.03.2003 n. 15/E, paragrafo 2).
Da qui capirei che moglie, figlio A e figlia B devono dividersi in parti uguali le rate. (I figli in quanto eredi, la moglie perché comunque ha la disponibilità pure lei dell'immobile)
Però proprio nella circolare richiamata (la 15/E del 2003) è scritto che: "Resta fermo che qualora la detenzione dell’immobile venga esercitata congiuntamente da più eredi la detrazione potrà essere ripartita tra gli stessi in parti uguali". Il ripartire in parti uguali sembra una possibilità, non un obbligo.
Al tempo stesso c'è pure questa:
Circolare del 12/05/2000 n. 95 - Min. Finanze - Dip. Entrate Aff. Giuridici Uf 2.1.12 : "Come precisato dalla circolare 24 febbraio 1998, n. 57/E, in caso di decesso del contribuente la detrazione si trasmette agli eredi del deceduto. Pertanto, trattandosi di un diritto per il quale e' ammessa il trasferimento mortis causa, segue le medesime regole giuridiche stabilite per il trasferimento degli altri diritti dal de cuius agli aventi causa. In particolare, nel caso di piu' eredi, deve ritenersi che ciascuno potra' fruire della detrazione in misura proporzionalmente pari alla quota di eredita' spettante."
Questo comporterebbe che, essendo solo i due figli gli eredi per testamento della parte paterna di quel preciso immobile, essi si dividono le detrazioni pro-quota: uno il 65%, l'altra il 35%?
Chi vince? L'Agenzia delle Entrate o il Ministero delle Finanze? Per questioni di capienza, per gli eredi sarebbe più vantaggiosa quest'ultima soluzione
Grazie a chi riesce a chiarirmi le idee.
In dicembre muore il padre di due figli: A e B. Questo padre era proprietario al 50% con la moglie di un immobile tenuto a disposizione (e che resterà a disposizione). Del suo 50% lascia con testamento il 65% al figlio A e il 35% alla figlia B. Il defunto stava usufruendo di rate di detrazione per lavori eseguiti su quell'immobile. Come suddividere le rate rimanenti?
Nella Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 28/E del 25 Luglio 2022 si legge “Se la detenzione materiale e diretta dell’immobile è esercitata congiuntamente da più eredi, la detrazione è ripartita tra gli stessi in parti uguali (Circolare 05.03.2003 n. 15/E, paragrafo 2).
Da qui capirei che moglie, figlio A e figlia B devono dividersi in parti uguali le rate. (I figli in quanto eredi, la moglie perché comunque ha la disponibilità pure lei dell'immobile)
Però proprio nella circolare richiamata (la 15/E del 2003) è scritto che: "Resta fermo che qualora la detenzione dell’immobile venga esercitata congiuntamente da più eredi la detrazione potrà essere ripartita tra gli stessi in parti uguali". Il ripartire in parti uguali sembra una possibilità, non un obbligo.
Al tempo stesso c'è pure questa:
Circolare del 12/05/2000 n. 95 - Min. Finanze - Dip. Entrate Aff. Giuridici Uf 2.1.12 : "Come precisato dalla circolare 24 febbraio 1998, n. 57/E, in caso di decesso del contribuente la detrazione si trasmette agli eredi del deceduto. Pertanto, trattandosi di un diritto per il quale e' ammessa il trasferimento mortis causa, segue le medesime regole giuridiche stabilite per il trasferimento degli altri diritti dal de cuius agli aventi causa. In particolare, nel caso di piu' eredi, deve ritenersi che ciascuno potra' fruire della detrazione in misura proporzionalmente pari alla quota di eredita' spettante."
Questo comporterebbe che, essendo solo i due figli gli eredi per testamento della parte paterna di quel preciso immobile, essi si dividono le detrazioni pro-quota: uno il 65%, l'altra il 35%?
Chi vince? L'Agenzia delle Entrate o il Ministero delle Finanze? Per questioni di capienza, per gli eredi sarebbe più vantaggiosa quest'ultima soluzione
Grazie a chi riesce a chiarirmi le idee.