erede disperata
Nuovo Iscritto
ciao a tutti,
sono una erede disperata come si evince dal nome.
io e i miei fratelli siamo incastrati ormai da molti anni in una, apparentemente, irrisolvibile divisione ereditaria.
io vorrei evitare di portare la questione davanti a un giudice, cercando di districare la matassa col vostro aiuto.
il primo degli argomenti su cui io e i miei non troviamo un accordo è questo:
divisione dell'abitazione di famiglia
del nostro patrimonio fa parte la casa dei nostri genitori, una villa con giardino e garage.
la proprietà risulta catastalmente già divisa in vari cespiti, due a7, un c6 e un a4.
nella realtà i due a7 sono un unico appartamento con uniche utenze, unica cucina; pertinenze, giardino
e balconi senza alcuna barriera e anche il cancello di ingresso alla proprietà è unico.
anche le utenze della a4 dipendono dall'abitazione principale.
gli spazi esterni e i volumi degli ambienti consentirebbero agevomente un frazionamento in piu unita immobiliari indipendenti,e queste unità potrebbero facilmente formare, col restante patrimonio, le tre quote ereditarie. questa operazione però avrebbe un costo.
il bene così com'è ha un valore più o meno pari a un terzo del valore complessivo dell'eredità, ma nessuno di noi è in grado di mantenerlo e quindi non può essere richiesto come quota da uno solo di noi.
la questione nasce dalla volontà di uno degli eredi di rifiutare di acquisire quote di villa nel suo terzo di eredità, pretendendo, minacciando causa, beni molto più redditizi e commerciabili,onde scaricarsi proprio di quei costi,tendando di imporli così agli altri eredi che con la acquisizione del bene, si vedrebbero obbligati ad affrontarli affinchè le loro quote non risultino alienate ad un utilizzo diverso dalla cooabitazione,vedendosi cosi deprezzare il valore della propria quota ereditaria dei costi di questo frazionamento o in alternativa costretti alla vendita del bene con perdita della proprietà e costi aggiuntivi.
in piu uno degli eredi vive di fatto nell'appartamento composta dai 2 a7, e vorrebbe restarci anche solo nella quota che gli potrebbe venir attribuita, ma di fatto non procede a nessun lavoro di divisione, anche perché non ne ha la piena proprietà, e comunque vive comodamente così e non indennizza in nessun modo gli altri, immobilizza il bene e fa resistenza passiva a ogni cambiamento.
difatto viene richiesto a quell'erede (indovinate chi), che nella casa non vive,e non vuole viverci,per il bene della quiete familiare non solo di attribuirsi la metà del bene nella sua quota ereditaria, rinunciando così ad altri immobili tipo la casa al mare, ma anche di farsi carico di tutte le spese per i lavori di divisione.
cosa dice la legge?
a chi competono i costi del frazionamento della villa?
può un erede arbitrariamente e contro il parere degli altri optare per beni facili e redditizi scaricando sugli altri il peso e i costi del resto del patrimonio?
se le parti le facesse un giudice cosa disporrebbe in merito alla villa?
scusate per la lunghezza de messaggio
nella prossima puntata se non mi buttate fuori dal forum vi racconto il resto...
p.s sono in possesso di un abozzo di divisione olografo di mio padre dal quale si evince la sua volontà di dividere il bene per tutti e tre figli costruendo la quote ereditarie intorno a questo,puo servire?
sono una erede disperata come si evince dal nome.
io e i miei fratelli siamo incastrati ormai da molti anni in una, apparentemente, irrisolvibile divisione ereditaria.
io vorrei evitare di portare la questione davanti a un giudice, cercando di districare la matassa col vostro aiuto.
il primo degli argomenti su cui io e i miei non troviamo un accordo è questo:
divisione dell'abitazione di famiglia
del nostro patrimonio fa parte la casa dei nostri genitori, una villa con giardino e garage.
la proprietà risulta catastalmente già divisa in vari cespiti, due a7, un c6 e un a4.
nella realtà i due a7 sono un unico appartamento con uniche utenze, unica cucina; pertinenze, giardino
e balconi senza alcuna barriera e anche il cancello di ingresso alla proprietà è unico.
anche le utenze della a4 dipendono dall'abitazione principale.
gli spazi esterni e i volumi degli ambienti consentirebbero agevomente un frazionamento in piu unita immobiliari indipendenti,e queste unità potrebbero facilmente formare, col restante patrimonio, le tre quote ereditarie. questa operazione però avrebbe un costo.
il bene così com'è ha un valore più o meno pari a un terzo del valore complessivo dell'eredità, ma nessuno di noi è in grado di mantenerlo e quindi non può essere richiesto come quota da uno solo di noi.
la questione nasce dalla volontà di uno degli eredi di rifiutare di acquisire quote di villa nel suo terzo di eredità, pretendendo, minacciando causa, beni molto più redditizi e commerciabili,onde scaricarsi proprio di quei costi,tendando di imporli così agli altri eredi che con la acquisizione del bene, si vedrebbero obbligati ad affrontarli affinchè le loro quote non risultino alienate ad un utilizzo diverso dalla cooabitazione,vedendosi cosi deprezzare il valore della propria quota ereditaria dei costi di questo frazionamento o in alternativa costretti alla vendita del bene con perdita della proprietà e costi aggiuntivi.
in piu uno degli eredi vive di fatto nell'appartamento composta dai 2 a7, e vorrebbe restarci anche solo nella quota che gli potrebbe venir attribuita, ma di fatto non procede a nessun lavoro di divisione, anche perché non ne ha la piena proprietà, e comunque vive comodamente così e non indennizza in nessun modo gli altri, immobilizza il bene e fa resistenza passiva a ogni cambiamento.
difatto viene richiesto a quell'erede (indovinate chi), che nella casa non vive,e non vuole viverci,per il bene della quiete familiare non solo di attribuirsi la metà del bene nella sua quota ereditaria, rinunciando così ad altri immobili tipo la casa al mare, ma anche di farsi carico di tutte le spese per i lavori di divisione.
cosa dice la legge?
a chi competono i costi del frazionamento della villa?
può un erede arbitrariamente e contro il parere degli altri optare per beni facili e redditizi scaricando sugli altri il peso e i costi del resto del patrimonio?
se le parti le facesse un giudice cosa disporrebbe in merito alla villa?
scusate per la lunghezza de messaggio
nella prossima puntata se non mi buttate fuori dal forum vi racconto il resto...
p.s sono in possesso di un abozzo di divisione olografo di mio padre dal quale si evince la sua volontà di dividere il bene per tutti e tre figli costruendo la quote ereditarie intorno a questo,puo servire?