non te la prendere, ma se non si rispettano i comandamenti di Ns Signore Gesù Cristo, chi è il testante per pretendere che il suo volere sia rispettato da tutti? In italia c'è una legge che spiega come deve essere fatto un testamento e che tutela i famigliari più stretti (legittimari) del testante ed anche dei chiamati all'eredità. Le azioni di rivendicazioni della quota legittima non sono automatiche deve essere la persona che si ritiene lesa che prende l'iniziativa. E' una mossa personale che risente della educazione ricevuta; se un genitore ha educato i propri figli a guardare quanto grossa è la fetta nel piatto del fratello, una volta morto, se farà delle disparità testamentarie il contenzioso giudiziale è garantito. Idem per il coniuge superstite. specie se donna, che viene trattato come una pezza da piedi. Tu non sai quanti contenziosi ci sono in tribunale per gente che litiga per avere del ciarpame solo perché per questa gente c'è un valore affettivo.Rispettare la volontà del donante da parte di tutti ... NO?
Con franchezza ti dirò di non capire una persona che fa testamento e lascia i soldi sul c/c ad un fratello e poi utilizza parte dei soldi su questo c/c per fare una donazione. Non sarebbe stato più logico fare la donazione con atto pubblico e poi rifare il testamento in modo che al fratello arrivino solo la giacenza residua? Nel caso specifico il testante non aveva i paletti dei legittimari, poteva fare quello che voleva, ma rispettando la legge.
Può darsi che il Giudice chiamato a decidere, dopo l'inventario che gli preparerà il CTU, decida che gli 80.000 € erano una modica cifra per il tenore di vita dello zio defunto.