Luigi Criscuolo

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Nel rogito di solito è riportato come l'acquirente paga il venditore; di solito assegno circolare o bonifico bancario. Nel caso di assegno circolare se l'acquirente non dispone della somma della quale chiede l'emissione, l'assegno non viene emesso. Nel caso di bonifico bancario succede la stessa cosa. Non rimane che l'assegno bancario. Questo, proprio perché insicuro, viene individuato e riportato nel rogito, anzi alcuni notai ne fanno fotocopia e la allegano in fondo all'atto. Sopratutto poi se gli assegni sono più di uno.
Il venditore l'anno successivo alla vendita ha l'obbligo di dichiarare l'incasso se non lo fa, magari con qualche anno di ritardo, arriva l'accertamento della Agenzia delle Entrate quindi emergerà la finta vendita.
 

Luigi Criscuolo

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Non parte nessuna ricerca. Si attende che venga presentato all'incasso.
allora aspetta e spera per il saldo di chiusura del c/c.
L'assegno bancario è pagabile a vista e deve essere presentato alla banca trattaria per il pagamento entro termini assai brevi e cioè 8 giorni (se è pagabile nello stesso Comune; cd. “assegno su piazza”), 15 giorni (se pagabile in un Comune diverso; cd. “assegno fuori piazza”), 20 giorni (se è pagabile in un Paese diverso ma nello stesso continente di emissione), 60 giorni (se Paese di altro continente).

La scadenza del termine non impedisce la presentazione dell'assegno al pagamento.
Sovente gli assegni mancavano della data per far partire con ritardo il conteggio della valuta in uscita. Se questo assegno non è rientrato come si fa a stabilire quando è stato emesso?
 
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giogiolu

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Penso sia il caso di riordinare le idee: eophe esordisce dicendo "vorrei donare ecc ecc" e siamo arrivati all' ultimo intervento di Nemesis !
 

Carlo27

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non è un reato ma è certo una irregolarità. Gli assegni non sono come le cartine delle sigarette che se non vanno bene si possono buttare vie: non per nulla gli assegni sono numerati, la banca emettitrice ha registrazione degli assegni consegnati con il libretto al correntista. Tanto è vero che se si chiude il c/c bisogna restituire il libretto degli assegni; la prima cosa che fa la banca è controllare che gli assegni mancanti dal libretto siano rientrati. Se qualche assegno non è rientrato, visto la richiesta di chiusura, parte una ricerca presso le altre banche per assicurarsi che qualche assegno non rientrato sia in giacenza presso le concorrenti. Questa ricerca può allungare i tempi per la determinazione del saldo di chiusura.
Quando si usavano gli assegni mi sono beccato un "paliatone" da parte del cassiere della banca il quale ad una mia richiesta di un nuovo carnet di assegni mi avvisò che non era rientrato un assegno facente parte di un libretto vecchio di quasi due anni. Allora mi ricordai che una volta mentre compilavo distrattamente un assegno avevo scritto il nome del beneficiario al posto della somma; per evitare problemi compilai correttamente un nuovo assegno e quello vecchio lo stracciai. Raccontato il fatto all'impiegato questo mi disse che avevo fatto male a stracciare l'assegno, che avrei dovuto tenerlo e consegnarlo, con comodo ma consegnarlo, in modo che venisse registrato il rientro e distrutto dalla banca. Così mi fece compilare una dichiarazione nella quale asserivo di aver distrutto l'assegno numero tale ecc... ecc... .
Si, va beh, anche a me è capitato una volta di prendere una multa perchè ho attraversato A PIEDI il semaforo con il rosso.
Spesso ho stracciato l'assegno e rifatto perchè... mi emoziono a scriverli, e nessuno mi ha mai detto niente. Solo una volta, quando non ho riportato il libretto assegni esaurito, il bancario mi ha detto che invece di stracciarlo sarebbe stato meglio riportarglielo (con il collega che mi faceva le facce per indicarmi che era un tipo palloso).

Tornando seri, io non ho mai sentito che un atto di finta compravendita, con tutti i contraenti d'accordo, possa venire annullato. Non sarebbe certo contestato dall'Agenzia delle Entrate in quanto le tasse vengono regolarmente pagate (e a loro quello importa), e poi ovviamente non ci sarebbero mutui di mezzo.
Non capisco verso chi sarebbe compiuta l'irregolarità.
Comunque, per fare le cose perfette, basta che il padre, una settimana prima del rogito, versi la somma nel conto del figlio, per recuperla al rogito.
Se non avesse i liquidi da versare nel conto a tutti e 4 figli, potrebbe fare un rogito per volta alla settimana.
 

Luigi Criscuolo

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Comunque, per fare le cose perfette, basta che il padre, una settimana prima del rogito, versi la somma nel conto del figlio, per recuperla al rogito.
non si tratta di piccoli importi tra consanguinei, il versamento di 270.000 € viene segnalato. Inoltre, il padre, l'anno successivo alla vendita, dovrà dichiarare l'incasso della vendita, dovrà pagare le tasse almeno sulla plusvalenza, rispetto al prezzo di acquisto; se la compravendita viene fatta ad un prezzo eccessivamente basso scatta l'accertamento sulla operazione. Operazione ripetuta 3 volte e poi vedi quanto se ne va in tasse: inoltre, facendo come dici tu, emergerebbe che nel giro di un mese il padre avrebbe incassato 1.120.000,00 € secondo te l'Agenzia delle Entrate cosa fa non controlla?
 

Carlo27

Membro Attivo
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non si tratta di piccoli importi tra consanguinei, il versamento di 270.000 € viene segnalato. Inoltre, il padre, l'anno successivo alla vendita, dovrà dichiarare l'incasso della vendita, dovrà pagare le tasse almeno sulla plusvalenza, rispetto al prezzo di acquisto; se la compravendita viene fatta ad un prezzo eccessivamente basso scatta l'accertamento sulla operazione. Operazione ripetuta 3 volte e poi vedi quanto se ne va in tasse: inoltre, facendo come dici tu, emergerebbe che nel giro di un mese il padre avrebbe incassato 1.120.000,00 € secondo te l'Agenzia delle Entrate cosa fa non controlla?
L'importo viene segnalato, ma non c'è niente di male a versare dei soldi a un figlio.

La plusvalenza in questo caso non c'è . Perchè molto probabilemte sono passati 5 anni dall'acquisto (passati i quali non si paga più la plusvalenza). Nel caso siano meno di 5 anni i valori delle case non sono molto cambiati e basta denunciare un prezzo di vendita pari a quello di acquisto.

Anche se incassa un milione in un mese, il saldo del conto totale non è cambiato rispetto al precedente. Al limite si possono fare i rogiti distanziati di alcuni mesi invece di alcuni giorni.

E in caso di controllo, se uno dice la verità "ho dato dei soldi a mio figlio per comprarmi la casa" in cosa consiste l'irregolarità? Non ci sono sicuramente problemi a dare dei soldi a un figlio perchè si compri la casa. Da chi poi il figlio compra la casa, è indifferente.

E tutti quei milioni di padri che comprano la casa e al rogito la intestano al figlio allora, tutti irregolari?

E se il padre i fratelli avessero un conto comune cointestato? Si può rilasciare un assegno a un cointestatario?

No, non ci sono problemi burocratici a fare questa operazione.
C'è solo il problema delle tasse che alla fine avrai dovuto pagato (per la legge Bersani tasse in rapporto al valore catastale e non al prezzo di vendita).
 
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