@mandarino ti fai bagnare il naso da
@Gianco.
La vedova deve andare in mediazione per ottenere lo scioglimento della comunione, portando la relazione del geometra che sostiene la divisibilità secondo il c.c.. Il mediatore nomina un CTM il quale appurerà se, secondo il suo punto di vista, l'immobile può essere suddiviso.
Io avanzo qualche dubbio perché non credo possa lasciare la parte di 1/3, che spetta cognati, indivisa fra loro: se si fa lo scioglimento della comunione si fa per tutti non solo per chi la chiede.
Supponiamo un appartamento da 180 mq con doppi ingressi, composto da un salone doppio, 4 camere da letto, 1 cucina abitabile, 3 bagni ed un ripostiglio da dividere tra vedova e due cognati. A ciascuno deve garantire un ingresso nella sua proprietà non dipendente da altre proprietà, 1 bagno, 1 cucina abitabile ed almeno una stanza. Se per la vedova, a cui spettano 2/3 del valore dell'appartamento non ci sono problemi, la vedo un pò dura per i due cognati che si troverebbe con un ingresso da dividere tra loro con 1/6 di appartamento ciascuno (diciamo 30 mq). Se poi i cognati fossero 3 oppure la casa fosse più piccola con soli 2 bagni la vedo impossibile anche senza vedere la planimetria dell'appartamento, perché i costi delle modifiche per dare a ciascuno la propria parte sarebbero proibitivi.
Quindi in alternativa alla divisione immobiliare il CTM proporrà la vendita di tutto l'appartamento in modo che, con lo scioglimento della comunione, alla vedova possa arrivare i 2/3 del ricavato.
Ugualmente, se i cognati non si presentassero in Mediazione o rifiutassero quanto stabilito dal Mediatore, succederà presso un Giudice e questa volta i cognati o accetteranno o ricorreranno in appello ma si sveneranno.