Buongiorno, avrei bisogno di aiuto in merito alla situazione che sto vivendo in un condominio purtroppo privo dei contatori dell'acqua individuali, nel quale possiedo un negozio. Palazzo in cui, dopo molti anni l'amministratore si è ritirato dall'incarico per problemi familiari nel corso di una regolare riunione. Evento contestualmente al quale abbiamo votato una nuova figura per occupare l'incarico da circa un paio di mesi. Ora al termine del 2021, con la sua presentazione dei preventivi per l'anno 2022, mi trovo a dover constatare un'aumento problematico della rata condominiale per tutti, motivato con la ragione generica di "aumento delle bollette causa Covid" ed in realtà particolarmente significativo (esattamente il doppio) soprattutto nei miei confronti, per un cambiamento nella modalità di ripartizione delle spese.
Laddove infatti il precedente amministratore suddivideva la bolletta in parti uguali, per un accordo tra i condomini che presumo precedente al mio subentro come proprietario del locale, il suo successore ha deciso di propria iniziativa, non votata in alcuna riunione, di passare a una ripartizione in base ai millesimi, sfavorendomi in tal senso rispetto alla soluzione precedente. In mio possesso dispongo di numerosi consuntivi recenti approvati nelle riunioni trascorse in cui si adottava il metodo della divisione in parti uguali. Non invece ho trovato la delibera assembleale, né alcun riferimento nel regolamento condominiale a tale soluzione, che tuttavia ha sempre costituito uno stato di fatto almeno fin dall'anno 2002. Può bastare tale documentazione a chiedere un ricalcolo delle spese al nuovo amministratore? Oppure come posso operare in tal senso, vista l'eccezionale ingiustizia di dover pagare più acqua di chiunque altro, pur utilizzandone nel mio negozio una percentuale assai minore?
Laddove infatti il precedente amministratore suddivideva la bolletta in parti uguali, per un accordo tra i condomini che presumo precedente al mio subentro come proprietario del locale, il suo successore ha deciso di propria iniziativa, non votata in alcuna riunione, di passare a una ripartizione in base ai millesimi, sfavorendomi in tal senso rispetto alla soluzione precedente. In mio possesso dispongo di numerosi consuntivi recenti approvati nelle riunioni trascorse in cui si adottava il metodo della divisione in parti uguali. Non invece ho trovato la delibera assembleale, né alcun riferimento nel regolamento condominiale a tale soluzione, che tuttavia ha sempre costituito uno stato di fatto almeno fin dall'anno 2002. Può bastare tale documentazione a chiedere un ricalcolo delle spese al nuovo amministratore? Oppure come posso operare in tal senso, vista l'eccezionale ingiustizia di dover pagare più acqua di chiunque altro, pur utilizzandone nel mio negozio una percentuale assai minore?
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