quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
La risposta è sensata, ma se non c'é l'imprimatur di un termotecnico libero professionista, che ci mette quattro calcoli a conferma di quello che sostiene, non credo sia tenuta in conto in caso di una vertenza.
Perchè vertere??? Se è sensata l'impostazione la si accetti...io nei panni del negoziante l'accetterei senza adombrare...niente...E anche un giudice dovrebbe
poterlo fare con o senza il perito...E poi cosa mai potrebbe fare il perito più di qualche occhiata in giro...Oppure fa la prova misurando i gradi nelle due situazioni sopra descritte...sarebbe questa l'essenza della sua perizia???
Sono domande "stradali"...senza pretese di sostituirsi al perito...anzi ai periti...
e poi agli avvocati...e poi al primo magistrato...poi al secondo...poi al terzo e
poi...poi... quiproquo.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
vedi @quiproquo la risposta alle tue osservazioni è qui:
Il condomino scrive"il distacco dell'unità all'impianto non creerà squilibri di funzionamento all'impianto termico centralizzato inoltre il distacco non creerà aggravi di spesa agli altri condomini (legge n.220 del 11/12/2012) e chiude la lettera richiesta con" si invita il condominio ad approvare l'autorizzazione al distacco dovendo in caso di diniego adottare le più'. opportune sedi di legge....."
tutti voglio fare a meno dei tecnici (ovviamente perché il loro intervento costa); infatti in questo caso il condòmino fa a meno del tecnico ed il condominio fa altrettanto.
Purtroppo per loro la Legge dice:
il condòmino può rinunciare all’utilizzo dell’impianto centralizzato di riscaldamento o di condizionamento, a condizione che dal suo distacco non derivino squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condòmini.
Tutto ciò , senza necessità di autorizzazione o approvazione da parte dell’assemblea.
E' sufficiente che il condòmino interessato provi, tramite perizia tecnica, che dal distacco derivi un’effettiva proporzionale riduzione delle spese di esercizio e l’assenza di squilibri in pregiudizio al regolare funzionamento dell’impianto centrale.
Sembrerebbe, a questo punto, che il condòmino che si vuole distaccare, dopo aver fatto fare una perizia che dimostri che le condizioni richieste dalla legge siano soddisfatte, dopo aver mandato la comunicazione con la perizia, possa procedere per il distacco, che, aggiungo io, deve essere fatto in modo irreversibile, cioè che non sia facilmento possibile il riallaccio all'impianto se non installando nuove tubazioni di collegamento.
A questa azione unilaterale il condominio, tramite l'amministratore, se vuole contestare il distacco non può che affidare la risposta alle conclusioni di un proprio tecnico, diffidare il condomino dal distaccarsi. Poi, conti alla mano relativi all'esercizio immediatamente successivo al distacco, addebbiterà, o meno, i maggior oneri conseguenti al distacco al condomino che ne è causa. Se questi non paga non rimane altro che ricorrere prima al mediatore poi al giudice (cioè..... vertere).
 
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quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
vedi @quiproquo la risposta alle tue osservazioni è qui:

tutti voglio fare a meno dei tecnici (ovviamente perché il loro intervento costa); infatti in questo caso il condòmino fa a meno del tecnico ed il condominio fa altrettanto.
Purtroppo per loro la Legge dice:

Sembrerebbe, a questo punto, che il condòmino che si vuole distaccare, dopo aver fatto fare una perizia che dimostri che le condizioni richieste dalla legge siano soddisfatte, dopo aver mandato la comunicazione con la perizia possa procedere per il distacco, che, aggiungo io, deve essere fatto in modo irreversibile, cioè che non sia facilmento possibile il riallaccio all'impianto se non installando nuove tubazioni di collegamento, si possa distaccare.
A questa azione unilaterale il condominio, tramite l'amministratore, se vuole contestare il distacco non può che affidare la risposta alle conclusioni di un proprio tecnico, diffidare il condomino dal distaccarsi. Poi, conti alla mano relativi all'esercizio immediatamente successivo al distacco, addebbiterà, o meno, i maggior oneri conseguenti al distacco al condomino che ne è causa. Se questi non paga non rimane altro che ricorrere prima al mediatore poi al giudice.
Io mi riferivo al diniego espresso dall'aministratore in nome per conto, almeno credo, del condominio (maggioranza)...Se la risposta è sensata la si accetti...
Diverso è se il negoziante non l'accetta...e allora ...La Lite inizia...Signori silenzio...
Fate largo alla LITE e non vi azzardate ad insultarla come farebbe quiproquo.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Signori silenzio...
Fate largo alla LITE e non vi azzardate ad insultarla come farebbe quiproquo.
l'alternativa è rimanere succubi di chi, anziché costruirsi un edificio tutto suo (con i relativi costi), compra un locale in un edificio costruito in comproprietà con altri (risparmiando sui costi), però si comporta come se gli altri non ci fossero oppure come se gli altri comproprietari siano sempre accondiscendenti alle sue esigenze di "solista".
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Eccomi, nell'assemblea condominiale di ieri abbiamo discusso anche del distacco dei termosifoni della Gelateria,
L'Amm.re che è anche un proprietario e che come mè residente dalla costruzione ed è un Geometra ha spiegato il perchè si deve rispondere in modo negativo. Abbiamo stilato questa risposta da inviare al richiedente:
"L'Assemblea esprime parere contrario al distacco del riscaldamento della proprietà................in quanto

1)trattandosi di un condominio, il nostro, costruito ( negli anni '70 ) senza isolamento tra le varie proprietà e con i tubi dell'impianto non coibentati, il riscaldamento complessivo regge in quanto ogni unità dà un contributo di calore a quelle vicine e pertanto il riscaldamento totalmente autonomo potrebbe essere spento con danno di calore alle unità immobiliari contigue.

2)Altro aspetto negativo sarebbe quello per il quale senza accendere l'impianto autonomo usufruirebbe del calore rilasciato dalle unità contigue e dai tubi condominiale."

Cosa ne dite come risposta ?
Attendo commenti, suggerimenti e consigli.

Certo che per essere un Geometra (quindi diplomato) scrive una lettera dove elenca 2 punti... che trattano la stessa motivazione.
Ininfluente che la disamina sia fatta ad un termotecnico.
Non spetta al Condominio dimostrare un aggravio di costi ma bensi al distaccando:

Art. 1118 Codice Civile Comma 4

Il condomino può rinunciare all'utilizzo dell'impianto centralizzato di riscaldamento o di condizionamento, se dal suo distacco non derivano notevoli squilibri di funzionamento o aggravi di spesa per gli altri condomini. In tal caso il rinunziante resta tenuto a concorrere al pagamento delle sole spese per la manutenzione straordinaria dell'impianto e per la sua conservazione e messa a norma.


Se il gelataio trova un tecnico disposto a firmare asseverazione che dichiari l'assenza di pregiudizio al funzionamento (pressochè scontato) e/o aggravi di spesa per gli altri (pressochè impossibile dimostrarlo tecnicamente)...a voi non resta che citare in causa il gelataio.
Spetterà al Giudice dipanare la questione con ovvio incarico a CTU.

Per quanto mi risulta, nessuna norma cita il "furto di calore" come valido motivo al diniego.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Ovviamente il distaccando dovrà dimostrare il non aggravio.

Penso che ci arrivi anche un bambino a capire che la controparte deve fare il contrario...o quando giocavi a calcio tiravi volontariamente nella tua porta?
 
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