Non so cosa facciano a Pisa o in altri Comuni, ma posso dire per esperienza cosa fanno gli "accertatori anagrafici" a Torino per controllare se la/le persona/e "risiedono" effettivamente all'indirizzo dichiarato in Anagrafe.
L'accertatore si reca sul posto (ipotizziamo un condominio), controlla che sulla targhetta del citofono ci sia il/i cognome/i (nel caso in esame quelli del dirigente e della moglie), suona il campanello.
Se qualcuno gli apre chiede conferma verbale all'interessato e tutto finisce lì.
Se non risponde nessuno, l'accertatore suona altri campanelli finché riesce ad entrare nel condominio. Controlla che ci siano i cognomi degli interessati sulla cassetta delle lettere. Se è proprio scrupoloso suona a qualche vicino per informarsi in merito. In genere i vicini sono preavvisati dagli interessati e confermano. E tutto finisce lì.
Devo anche dire che sovente gli inquilini (soprattutto cittadini non italiani) mi riferiscono di dover presentare il contratto di locazione regolarmente registrato all'Agenzia delle Entrate quando vanno in Anagrafe, per poter iscriversi come residenti all'indirizzo riportato sul contratto stesso. E ovviamente dal contratto non risulta se un conduttore lavora in un'altra città.
Non dubito che
@Nemesis abbia ragione nel descrivere la normativa in merito, ma a me la questione della residenza vera o falsa sembra un problema più teorico che pratico.