Questo vale per i beni in comunione; per i beni ereditati ma successivamente "divisi", questo non vale più, salvo accordi successivi..... scritti in modo non sibillino.Il coerede, che vuol alienare a un estraneo la sua quota o parte di essa, deve notificare la proposta di alienazione, indicandone il prezzo, agli altri coeredi, i quali hanno diritto di prelazione.
Il guaio è che l'atto riporta una dicitura che non scioglie i dubbi: apparentemente riflette le indicazioni dei contraenti; di fatto sembra invece limitarsi ai beni rimasti in comunione, che per altro sono già contemplati dal c.c. senza bisogno di ulteriore precisazione. Per questa ultima ragione personalmente propenderei (al 51 %) per interpretare l'atto in favore di tutti i beni caduti in successione . Ma se trovi il giudice che sta alla lettera del testo, la probabilità scende sotto il 49%.Sarebbe opportuno rivedere l'atto notarile e vedere cosa è stato stabilito, anche se il notaio è assente, c'è sempre l'archivio notarile x poter ricuperare copia autentica e così facendo si riesce ad acclarare ogni dubbio