basty

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I desideri sono una cosa, ma la realtà quotidiana è altra.
E’ certamente insolito vincolarsi ad una prelazione sulle proprietà esclusive ed il notaio avrebbe dovuto essere più circostanziato nel riportare le vostre volontà.
Un vincolo del genere capisco abbia senso se si parla di subalterni di un unico fabbricato. Per non immettere estranei. Ma se i rapporti sono guasti,è addirittura meglio subentri un terzo
 

Franci63

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A questo punto ho paura che qualcun altro o io stesso possa vendere ad altri contravvenendo alle volontà di mio padre che ci raccomandò (purtroppo solo verbalmente) di non disperdere cio che lui aveva faticosamente creato affinchè ne godessero i nipoti.
Anche se i rapporti sono cambiati, potreste chiarire questo aspetto.
D’altronde il diritto di prelazione non limita la possibilità di vendere, o di vendere al prezzo desiderato, quindi un tentativo di chiarimento lo farei comunque.
 

Gianco

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A questo punto potresti postare le frasi relativa a detto vincolo. Assolutamente, non credo che il notaio sia stato superficiale.
 

Luigi Criscuolo

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A questo punto potresti postare le frasi relativa a detto vincolo. Assolutamente, non credo che il notaio sia stato superficiale.
l'ha già scritta
Sull'atto è scritto come di seguito: Nel caso di vendita ad estranei alla comunione ereditaria dei cespiti sopra descritti , ciascun condividente ha diritto di prelazione nei termini e con le modalità di cui all'art.732 c.c.
direi che l'aver citato il 732 "taglia la testa al toro" sulla interpretazione dei beni lasciati in eredità, in quanto l'articolo si applica solo in caso di alienazione di una quota di un bene caduto in successione in comunione.
 

Gianco

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Professionista
direi che l'aver citato il 732 "taglia la testa al toro" sulla interpretazione dei beni lasciati in eredità, in quanto l'articolo si applica solo in caso di alienazione di una quota di un bene caduto in successione in comunione.
Si, ma vincola solo i beni in comunione. Non capisco perché il diritto di prelazione debba essere esteso ai beni personali per i quali già la legge prevede i diritti di prelazione.
 

Franci63

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Proprietario Casa
Non capisco perché il diritto di prelazione debba essere esteso ai beni personali per i quali già la legge prevede i diritti di prelazione.
Sui beni personali (non in comunione, quindi), non c’è di legge alcun diritto di prelazione.
Infatti il dubbio è che la clausola del notaio non valga per i beni già divisi, e quindi attribuiti al singolo.
 

Gianco

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@basty, hai ragione ho scritto qualcosa in più che mi è sfuggito!
Si, ma vincola solo i beni in comunione. Non capisco perché il diritto di prelazione debba essere esteso ai beni personali per i quali già la legge prevede i diritti di prelazione.
Alcuni immobili furono ripartiti singolarmente per ciascun erede ed altri restarono in comunione perchè indivisibili.
Nell'atto di divisione il notaio inserì su nostra richiesta la clausola di prelazione per un eventuale rivendita degli immobili.
Noi intendevavo tutti gli immobili (anche quelli ripartiti e non solo quelli rimasti in comunione) ma adesso mi sovviene il dubbio , poichè vedo sull'atto il riferimento all' art 732 .
Il coerede, che vuol alienare a un estraneo la sua quota o parte di essa, deve notificare la proposta di alienazione, indicandone il prezzo, agli altri coeredi, i quali hanno diritto di prelazione.
 

moralista

Membro Senior
Professionista
Sarebbe opportuno rivedere l'atto notarile e vedere cosa è stato stabilito, anche se il notaio è assente, c'è sempre l'archivio notarile x poter ricuperare copia autentica e così facendo si riesce ad acclarare ogni dubbio ;)
 

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