basty

Membro Storico
Proprietario Casa
evidentemente tu non conosci il concorso in un atto illecito. Ma chi usa il carro attrezzi sì: l'automezzo è un bene privato, solo un giudice può autorizzarne la rimozione.
Sarà: mio suocero aveva un terreno in cui alcuni soggetti avevano abbandonato un'auto rubata e incendiata. Gli è stato ingiunto dai vigili di rimuoverla. Ha dovuto incaricare e pagare un caro attrezzi.
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
Gli è stato ingiunto dai vigili di rimuoverla.
Ecco appunto è stata l'autorità giudiziaria che gli ha imposto la rimozione. Non è stata una sua spontanea iniziativa. A parte il fatto che mi sembra strano che il corpo di un reato venga fatto rimuovere da un privato cittadino ed a sue spese.
 

davideboschi

Membro Attivo
Proprietario Casa
se l'auto è sul tuo terreno, sei tu che pagherai la rimozione
Tu paghi se non si sa di chi è l'auto. Se il proprietario dell'auto è noto, paga lui.
Altrimenti sarebbe facile sbarazzarsi di un'auto da demolire. Basterebbe lasciarla sul terreno di qualcuno, e automaticamente la rimozione è a carico suo.
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
Se il proprietario dell'auto è noto,
le targhe possono essere rubate o distrutte dall'incendio; ma il numero di telaio ed il numero di serie del motore sono a prova di incendio. Il lavoro sarà lungo ma con questi dati partendo dal fabbricante si arriva al concessionario che l'ha venduta e poi tramite il PRA si arriva all' ultimo proprietario.
Una trentacinquina di anni fa in Spagna fece scalpore il furto nel caveau del Banco de Madrid. Gli inquirenti trovarono la attrezzatura che i ladri avevano usato per bucare le pareti in c.a. ed abbandonato sul posto. Si trattava di seghe circolari con i relativi dischi diamantati (diamanti industriali). Questi ultimi riportavano il marchio del produttore con in il numero di serie. Una mattina presso l'ufficio della azienda per cui lavoravo si presentano delle persone : si sono qualificati come agenti della Interpol. Chiedono del Direttore che purtroppo non c'era perché si trovava all'estero; parlano con il Direttore Amministrativo il quale chiama me, che mi occupavo della vendita degli utensili impiegati nell'ingegneria civile, ed il contabile della azienda. Praticamente era emerso, dalla marca (americana) e dalla sigla del numero di serie riportato sul disco, che la fabbrica era tedesca, che aveva venduto a noi (italiani) i dischi e che noi, controllando le fatture, avevamo venduto ad un nostro rivenditore romano, il quale, a sua volta, aveva venduto ad un artigiano, prestanome, i dischi e le seghe circolari pagandoli cash. Così, dopo qualche mese, risalirono agli autori che facevano parte della Banda della Magliana.
 

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