C'e' da considerare che lui "minaccia" di fare questa cosa (sempre che possa farla) solo ed esclusivamente per "forzare la mano" e constringermi a buttar fuori di casa l'altro fratello.
La mia perplessita', come gia' detto, resta quella inerente il fatto che possa farlo se non come "ultima possibilita'" ossio solo laddove io ed il fratello ci si dichiari non disponibili ad acquistare la sua quota e, al tempo stesso, l'abitazione venga "dichiarata" non divisibile.
Ho capito, prevedo una lite giudiziaria, ma meno male che c'è la mediazione obbligatoria che, a quanto pare, la invidiano in europa.
Il com,propietario vuole buttare fuori di casa l' altro compropietario.
Bene, è possibile, appunto perchè, dopo la morte, si apre una successione, dove tutti diventano compropietari di una quota indivisa di tutto il patrimonio. Perr indivisa sta ad indicare che è una quota che comprende l' intero partrimonio, ovvero tutto il patrimonio senza distinzione di quota.
Per cui, si rivolgerà prima ad un organo di mediazione per tentare un accordo estragiudiziale, in quanto è obbligatorio prima di iniziare qualsiasi causa giudiziale, ( vi consiglio di partecipare obbligatoriamente), se non trovate l accordo, si rivolgerà al giudice per ottenere una sentenza nella quale vi obbliga o ad acquistare o ad vendere, o nei migliori dei casi ad una attribuzione in natura.
Quindi, in caso in cui ci sia un solo immobile non divisibile, un comproipritario puo far vendere la casa.
L unica cosa che si puo fare, è posticipare la vendita nel tempo. ( la media è di 5 anni dall inizio di una causa)