Dalla descrizione a me paiono tutti interventi di ordinaria e, dunque, non detraibili.
In ogni caso, anche se qualcosa rientrasse in straordinaria, dovrebbe essere ben chiaro dalla documentazione rilasciata nel corso dei lavori.
Ergo, le classiche fatture generiche tipo ""Anticipo 1 per lavori di manutenzione...", "Anticipo 2 ...", "Saldo...", senza essere accompagnate da descrizioni estratte dai computi/capitolati o da consuntivi di spesa finali che indichino per ogni fattura quali sono stati i lavori eseguiti in dettaglio, sono i classici documenti che attirano l'attenzione del Fisco e fanno bloccare le agevolazioni per verifiche.
E lo dico per esperienze vissute.
Ciò che le imprese scrivono sulle fatture, "tentando" spesso di dare un inquadramento alle opere (manutenzione ordinaria, straordinaria, ecc.), non ha alcuna valenza ufficiale.
E anche questo lo dico perchè mi capitano quotidianamente fatture in cui, per interventi banali (es. posa parquet), ci sono descrizioni fantasiose come "Ristrutturazione pavimenti".
I commercialisti non sono certo le figure professionali adatte per avvallare la correttezza delle suddette definizioni tecniche.
Noi lavoriamo per vari studi di commercialisti e, una cosa che mi capita di frequente, è sentir loro dire che si limitano a prendere per vero quello che le imprese scrivono nelle fatture, perchè non hanno (giustamente) le competenze tecniche per determinare le differenze tra le varie opere.
Di fatto, i commercialisti non hanno alcun obbligo di verifica in questo senso, così come le imprese, che sono semplici esecutrici e non sono loro, ma il committente che deve verificare se per gli interventi che andrà a realizzare sia necessario presentare comunicazioni/richieste autorizzative al Comune.
Se non è in grado di determinarlo, basta consultare un tecnico.