cris64

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Buon giorno, ho bisogno nuovamente del vostro aiuto. Ho in corso delle detrazioni fiscali per ristrutturazione, quest'anno é il terzo anno, quindi ne mancano 7. Per ragioni di salute mi sono dovuta licenziare in novembre 2018, sto cercando un lavoro che posso fare anche con questi problemi, finora non ho avuto fortuna. Se non troverò lavoro, perderò il diritto alla detrazione o per quest'anno valgono i redditi del 2018? Se nel peggiore dei casi dovessi perdere la detrazione per un anno, l'anno dopo magari trovo un lavoro, le detrazioni ripartono? E' tutto a nome mio, immobili e fatture, siamo in separazione dei beni, c'è la possibilità di trasferire il diritto delle detrazioni a mio marito? Grazie fin d'ora delle vostre risposte
 

Dimaraz

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Nel 2019 presenti la Dichiarazione dei Redditi percepiti nel 2018 e, se "capiente" porti in detrazione i bonus.
Sarà. nel 2020 che, qualora non trovassi un lavoro che generi IRPEF sufficente, non godrai dello "sconto/bonus".
Non essere "capiente" significa perdere il vantaggio limitatamente alla quita di quel relativo anno senza possibilità di recuoerarla successivamente.
Quando torni a generare reddito potrai nuovamente recuperare.
 

Dimaraz

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Secondo quesito: c'è un modo per traferire il bonus fiscale a mio marito?

Bel dilemma.
So per certo che:
- in caso di vendita (salvo diverso accordo) le detrazioni passano al compratore
-in caso di "dipartita" (opportuna "toccatina") i bonus passano agli eredi

non ho mai trovato menzione della possibilità di alternare fra coniugi i vantaggi del bonus.

Al momento l'unica alternativa che vedo è quella di presentare una Dichiarazione Congiunta (ammesso di averne titolo).

Vediamo se il "micione" @ Nemesis abbia qualche "coniglio " in più da estrarre dal cilindro.

Ps.
Alternativa presentare un interpello ufficiale all' Agenzia delle Entrate.
 

cris64

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In internet ho trovato questo, quindi il mio problema é risolto no?
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Nemesis

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In caso di presentazione della dichiarazione in forma congiunta, i coniugi possono scegliere autonomamente se e in quale misura utilizzare il credito che risulta dalla liquidazione della propria dichiarazione per il pagamento delle imposte dovute da ciascuno di essi.
Ma la posizione attuale dell'Agenzia delle Entrate non consente di utilizzare il credito di un coniuge per il pagamento delle imposte dovute dall’altro coniuge.
Operando comunque la compensazione, l'avviso di accertamento in rettifica dell’Agenzia delle Entrate è più che probabile. Non resterebbe quindi che impugnarlo davanti alla Commissione tributaria competente, invocando a proprio favore il favorevole precedente della sentenza della Corte di Cassazione n. 8533 del 2016.
Quanto sopra, è però se si voglia compensare un credito di un coniuge con i debiti dell'altro.
Ma nella fattispecie in discussione, il coniuge incapiente non avrebbe un credito.
 

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