da mondo immobiliare di oggi:
Cresce la fiducia delle banche nella casa assieme a quella dei consumatori
Guglielmo Notari27/05/2014
Risale sui massimi da oltre 4 anni l'indice di fiducia dei consumatori a maggio.
L'indicatore, rende noto l'Istat, è cresciuto a 106,3 punti dai 105,5 di aprile.
Le stime degli analisti prevedevano un risultato a quota 105 punti.
Entrando nel dettaglio, la componente economica è aumentata a 118,1 da 115,3.
E' migliorato il clima corrente, da 101,6 a 104,6, mentre è sceso quello relativo al futuro, che passa da 109,4 a 108,9.
Salito infine il giudizio sulla situazione economica, il cui saldo è passato a -82 da -95.
Insomma, non è il caso di fare capriole per festeggiare, ma il segnale orientato verso il segno più c'è.
L'aumento della fiducia, peraltro, sta accrescendo le fila di coloro che vanno ad alimentare la domanda di abitazioni.
Sul fronte immobiliare qualche ventata di positività, peraltro, è stata anticipata dal mercato dei mutui.
A cambiare atteggiamento sono le banche che da una politica di cinghia stra tirata hanno cambiato atteggiamento sul credito ipotecario, ricominciando a erogare mutui; sebbene con una grande prudenza.
E visto che gli istituti di credito non prendono a capocchia le decisioni strategiche sui prodotti da distribuire e su come impiegare le risorse, ma lo fanno a seguito di analisi e previsioni per il futuro, è il caso di capire da dove derivi questa ritrovata fiducia.
Secondo gli ultimi rapporti di Bankitalia sul credito, il timore bancario e la percezione del rischio sull’ulteriore crollo dei valori immobiliari appare attenuarsi: è calato del 12% negli ultimi tre mesi del 2013 ed è rimasto su questo valore nei primi tre del nuovo anno.
A tale dato corrisponde un conseguente allentamento delle condizioni per l'erogazione di credito ipotecario.
In soldoni le banche appaiono meglio disposte verso questo tipo di business in quanto meno condizionate da un mercato immobiliare in continuo ridimensionamento.
Attenzione, però, il segreto di tanto coraggio è solo parzialmente collegato a una visione positiva del futuro del mercato della casa.
Le banche non solo devono guadagnare, ma essendo già zeppe di crediti incagliati devono anche evitare di riempire ulteriormente questo calderone.
Così le erogazioni sono circoscritte a mutui a basso loan to value, per cui il rischio del crollo del prezzo dell’immobile mutuato ed ipotecato è ampiamente assorbito dalla ridotta percentuale finanziata rispetto al costo dell’acquisto.
Cresce la fiducia delle banche nella casa assieme a quella dei consumatori
Guglielmo Notari27/05/2014
Risale sui massimi da oltre 4 anni l'indice di fiducia dei consumatori a maggio.
L'indicatore, rende noto l'Istat, è cresciuto a 106,3 punti dai 105,5 di aprile.
Le stime degli analisti prevedevano un risultato a quota 105 punti.
Entrando nel dettaglio, la componente economica è aumentata a 118,1 da 115,3.
E' migliorato il clima corrente, da 101,6 a 104,6, mentre è sceso quello relativo al futuro, che passa da 109,4 a 108,9.
Salito infine il giudizio sulla situazione economica, il cui saldo è passato a -82 da -95.
Insomma, non è il caso di fare capriole per festeggiare, ma il segnale orientato verso il segno più c'è.
L'aumento della fiducia, peraltro, sta accrescendo le fila di coloro che vanno ad alimentare la domanda di abitazioni.
Sul fronte immobiliare qualche ventata di positività, peraltro, è stata anticipata dal mercato dei mutui.
A cambiare atteggiamento sono le banche che da una politica di cinghia stra tirata hanno cambiato atteggiamento sul credito ipotecario, ricominciando a erogare mutui; sebbene con una grande prudenza.
E visto che gli istituti di credito non prendono a capocchia le decisioni strategiche sui prodotti da distribuire e su come impiegare le risorse, ma lo fanno a seguito di analisi e previsioni per il futuro, è il caso di capire da dove derivi questa ritrovata fiducia.
Secondo gli ultimi rapporti di Bankitalia sul credito, il timore bancario e la percezione del rischio sull’ulteriore crollo dei valori immobiliari appare attenuarsi: è calato del 12% negli ultimi tre mesi del 2013 ed è rimasto su questo valore nei primi tre del nuovo anno.
A tale dato corrisponde un conseguente allentamento delle condizioni per l'erogazione di credito ipotecario.
In soldoni le banche appaiono meglio disposte verso questo tipo di business in quanto meno condizionate da un mercato immobiliare in continuo ridimensionamento.
Attenzione, però, il segreto di tanto coraggio è solo parzialmente collegato a una visione positiva del futuro del mercato della casa.
Le banche non solo devono guadagnare, ma essendo già zeppe di crediti incagliati devono anche evitare di riempire ulteriormente questo calderone.
Così le erogazioni sono circoscritte a mutui a basso loan to value, per cui il rischio del crollo del prezzo dell’immobile mutuato ed ipotecato è ampiamente assorbito dalla ridotta percentuale finanziata rispetto al costo dell’acquisto.