Prima di iniziare devo sgombrare il campo da un problema che hai posto: Credo che ci sia un errore nella filosofia e nel nostro modo di vivere, che poi sia conseguenziale non lo so, ed è quello di rappresentare una tesi ed il suo opposto. Credo che questo sia invece il prodotto del malessere umano. Di trovare il nemico comunque, solo per scaricarsi la nevrosi. Così se io dico bianco immediatamente c'è chi dice nero. Come posso più credere al bianco se mi si pone il nero? quindi, deduco, che esiste sia il bianco e il nero. La sintesi, in questo caso sono i colori. Debbo perciò analizzare chi crede al bianco e chi crede al nero come alienato di una parte di sè stesso. Ho davvero tagliato corto. Dopo di ciò, veniamo a noi. Non ho capito davvero cosa hai contro questi articoli di legge: la donazione è passare di mano un qualcosa. Se il donante ha degli obblighi verso altri componenti la sua famiglia, la legge gli impone dei limiti alla donazione salvaguardando i componenti della sua famiglia. La collazione comporta alla morte del donante la ricostituzione della massa ereditaria affinchè chi è stato leso
possa rientrare in possesso di ciò che la legge fissa come suo. Se le cose sono state fatte bene si può donare tutto e tutti stanno in pace. Se si sono fatte delle ingiustizie, al pari di ogni altra ingiustizia, la legge provvede. Non vedo in te contrarietà a tutto questo.
Credo che il bianco e il nero possano coesistere anche contemporaneamente,
come per esempio in musica, simultaneamente, vi è una voce (linea melodica) che canta o suona con forte intensità e l'altra meno (piano)...con una che corre veloce e l'altra meno...con una che è nella battuta e l'altra no (sincope)...e non vi è alienazione...anzi...se fosse il contrario farebbe capolino
LEI: la NOIA. Consentimi ora una storiella. Negli anni 50-60 in un famoso liceo.ginnasio di Roma...ultimo anno per la maturità classica...classe mista...
La prof.ssa di lettere e filosofia al primo mese detta questo tema in classe:
"Illustrate con abbondanza di particolari perchè gli uomini si uniscono o tendono a unirsi." Come spesso accade nelle classi e in particolare quelle più alte ci sono sempre uno o due primedonne che si contendono gli apprezzamenti del collegio insegnanti...e qui ce ne sono due molti bravi che a volte si guardano in cagnesco; uno si chiama ARCIERO e l'altro BERSAGLIO. Il giorno dopo Arciero prende un bel nove, mentre Bersaglio
10 e lode....Passano i mesi e la professoressa detta un altro tema:
"Illustrate con abbondanza perchè gli uomini si dividono o tendono a dividersi"....Bersaglio furibondo affronta Arciero dicendogli: ti sei messo
d'accordo...ben sapendo che con quello che ho scritto sulla UNIONE, dovrei ora smentirmi...io mi darò ammalato e quindi assente...Arciero, serafico
col baffetto tremolante (alla Massimo D'al.....ma) incassa il vantaggio e ne viene fuori uno svolgimento che oltre al 10 e lode va in bacheca per l'ammirazione generale...Naturalmente l'episodio si può coniugare al femminile...come, per chiudere questa prima parte, posso ricordare la legge
degli opposti...dei sinonimi e dei contrari e non necessariamente per il bisogno di "nemici"...potrebbero anche essere amici che giocano a fare i nemici...o avvocati che passano con disinvoltura dalla difesa all'accusa...
Ti pregherei ora di aspettare la seconda parte che è quella vicino al topic.
Spero per domani sera. Saluti carissimi. Quiproquo.