@meri56 Certo che esistano i genitori che hai indicato, anche i romanzi ne sono pieni. Ma quanti sono? Avevo chiesto. Se fossero tanti, diciamo la maggioranza, allora il mio atteggiamento critico verso la legge sarebbe diverso; ma non sono tanti...al massimo potrebbero essere il 5%...mentre ben il 95% è composto da genitori non testatori che defungono senza quel documento...implicitamente loro vestono i panni della parità successoria dei propri eredi e quindi non li potremmo annoverare fra le caratterizzazioni tipologiche da te indicate. Se ciò è vero, significa che potrebbero rientrare sia pure con tutte le differenze immaginabili caso per caso nel profilo che avevo indicato precedentemente al tuo post. Io, non intervengo su cosa dice la legge; l'hanno fatto molto bene Jerri48,Luigi Cr., ed altri fra cui una famosa
professoressa di filosofia che è pronta a trafiggere col suo arco chiunque di noi abbia l'ardire di contraddirla...io la legge la contesto. Ho iniziato a contestarla venti anni orsono quando con i risparmi UNIFICATI della mia famiglia la mia prima figlia si scelse un secondo alloggio, essendo il primo
non più adatto alle sue esigenze. Idem per la seconda dopo alcuni anni.
Che ci sia o meno l'atto notarile la legge presuppone l'animus donandi e non tiene in nessun conto che ci possono essere nell'animo altre caratteristiche, come la mia per esempio: io sento con un impulso non classificabile che questi risparmi non sono (più) miei ma sono a voi destinati e mi prefiggo di non toccare un centesimo per le mie esigenze (ci sono riuscito) e quindi io non vi DONO nulla....perchè erano già vostri ancora prima che si formassero...Semplicemente li amministro pronto a farveli usare secondo necessità primarie e a nulla vale il diktat di una legge che mi vuole imporre
un comportamento che io sentivo ancora prima di generare...Ora ci sarebbe la Collazione, ma non ho più la testa...vedremo in seguito...
Quindi chiudo ribadendo che la stragrande maggioranza dei genitori nutrano verso la prole un sentimento analogo al mio e che di conseguenza il legislatore poteva ben tenerne conto, legiferando in maniera più umana e rispettosa anche dei principi libertari presenti in tanti altri paesi dove
sembra che manchi del tutto una legge sulla donazione. Alla prossima.QPQ
@jaco mi sembra che ci sia qualche congiuntivo in più...ti prego di evidenziarli nel modo che più di aggrada. Grazie QPQ. P.S. Vale anche per gli altri. Errare umanum est...correggere lo è di più..
la litigiosita degli italiani è una costante sempre in evidenza. E a tal proposito
il confronto che ho fatto precedentemente con gli altri popoli è solo di scuola...perchè se in Inghilterra la "COSA" è completamente diversa non sarò certo io a reclamarne l'imitazione. Altre riflessioni seguiranno nella risposta che mi propongo di inviare ad Arciera...Il mio saluto ad entrambe.
Quiproquo.
avresti un obbligo di reciprocità e quindi in virtù di questo mio diritto (spesso le pretese diventano tali...) appropinquati alla scrivania e inviaci, questa volta, la tua storia. Mi raccomando con tutti i particolari, senza ometterne nessuno. Puoi farlo anche a puntate. Non deludermi. Ciao. QPQ
professoressa di filosofia che è pronta a trafiggere col suo arco chiunque di noi abbia l'ardire di contraddirla...io la legge la contesto. Ho iniziato a contestarla venti anni orsono quando con i risparmi UNIFICATI della mia famiglia la mia prima figlia si scelse un secondo alloggio, essendo il primo
non più adatto alle sue esigenze. Idem per la seconda dopo alcuni anni.
Che ci sia o meno l'atto notarile la legge presuppone l'animus donandi e non tiene in nessun conto che ci possono essere nell'animo altre caratteristiche, come la mia per esempio: io sento con un impulso non classificabile che questi risparmi non sono (più) miei ma sono a voi destinati e mi prefiggo di non toccare un centesimo per le mie esigenze (ci sono riuscito) e quindi io non vi DONO nulla....perchè erano già vostri ancora prima che si formassero...Semplicemente li amministro pronto a farveli usare secondo necessità primarie e a nulla vale il diktat di una legge che mi vuole imporre
un comportamento che io sentivo ancora prima di generare...Ora ci sarebbe la Collazione, ma non ho più la testa...vedremo in seguito...
Quindi chiudo ribadendo che la stragrande maggioranza dei genitori nutrano verso la prole un sentimento analogo al mio e che di conseguenza il legislatore poteva ben tenerne conto, legiferando in maniera più umana e rispettosa anche dei principi libertari presenti in tanti altri paesi dove
sembra che manchi del tutto una legge sulla donazione. Alla prossima.QPQ
@jaco mi sembra che ci sia qualche congiuntivo in più...ti prego di evidenziarli nel modo che più di aggrada. Grazie QPQ. P.S. Vale anche per gli altri. Errare umanum est...correggere lo è di più..
Quale dispetto...è una legge che forse è sempre esistita perchèCompletamente d'accordo.
E aggiungo di non essere figlia unica e di aver avuto genitori molto equi nei confronti dei figli. Hanno dato indistintamente ai figli, sentimentalmente e materialmente, la loro parte. Con grande vantaggio per l'unione familiare che è la migliore eredità che hanno lasciato.
Credo di poter affermare di essere in piena sintonia con i tuoi genitori,con una virtuale stretta di mano. L'obiettivo più importante era quello di tenere unite, dopo la morte della madre, le due sorelle con una differenza d'età notevolissima (9 anni); la seconda aveva 18 anni, la prima 27 già coniugata da un anno...Credimi non è sato facile da solo...ma ci sono riuscito con tenacia, abnegazione e scelte rinunziatarie estreme...
Non pensi che siano sempre un 5% di troppo? E la legge non deve servire anche ad assicurare ad una sparuta minoranza gli stessi diritti che la maggioranza ha anche senza bisogno di imposizione? Non pensi che anche una sola ingiustizia sia un'ingiustizia di troppo?
Chi ci dice che qualche secolo fà il valore non fosse invertito e proprio alla legge si debba l'inversione di tendenza rendendo virtuosi i testatori degli ultimi decenni ??? Se è così (sorridi pure), parola torna indietro e quindi
Viva la Legge. Tuttavia la mia contrarietà rimane e spero di articolarla
nelle risposta che dopo di te farò ad Arciera.
Ma se la legge ti impone un comportamento che tu senti come naturale perchè vuoi impedire che la stessa legge tuteli coloro che non hanno la fortuna delle tue figlie? (vedi dopo Arciera)
Se poi tu sai di aver favorito, magari per necessità contingenti, una delle figlie, ed hai ancora dei beni a disposizione, puoi sempre riportare la situazione ad equità con un testamento. Se vuoi favorire una figlia, per motivi che qui non interessano, hai la possibilità di lasciarle la quota disponibile. Niente di tutto questo. Tutto è stato suddiviso equamente, è restato solo un alloggetto in val di Susa gia suddiviso al 50%. Ciò nonostante
la modalità e la forma delle varie elargizioni (per la legge donazioni) potrebbe portare ad esercitare la Collazione da parte dei generi in favore delle figlie (le mie nipoti), oppure delle stesse nipoti e pronipoti e per quanto estremamente improbabile dalle stesse sorelle (mie figlie) alle soglie della senilità...basti pensare che la lite potrebbe nascere perchè l'alloggio di una delle due si sia rivalutato moltissimo, dando esca ad un impulso speculativo
col risultato (estremo) di costringere la malcapitata all'esborso del 50%
di tale valore aggiunto e che nel caso di incapienza monetaria alla vendita dell'alloggio... E' solo teorico, ma non è fantascienza...potrebbe accadere.
Deponi le armi nella battaglia contro la legge sulle donazioni e la collazione, non l'hanno fatta per dispetto a te e ti assicuro che a qualcuno purtroppo serve.
la litigiosita degli italiani è una costante sempre in evidenza. E a tal proposito
il confronto che ho fatto precedentemente con gli altri popoli è solo di scuola...perchè se in Inghilterra la "COSA" è completamente diversa non sarò certo io a reclamarne l'imitazione. Altre riflessioni seguiranno nella risposta che mi propongo di inviare ad Arciera...Il mio saluto ad entrambe.
Quiproquo.
Accidenti chiacchia...indirettamente hai "costretto" me a sfornare sia pure a tappe non una telenovella, ma un vissuto reale e concreto, ricevendo anche delle sonore bastonate o meglio frecciate dalla mai "DOMATA", sempre amatissima, espertissima di tutto lo scibile possibile e, perchè no? Anche quello impossibile o ancora da venire. A questo punto,Non sono sparito ma quando torno a casa non mi lasciano il tempo di distrarmi c'è sempre un problema da risolvere poi quando ho un poco di tempo sono cosi stremato che affondo nel divano cercando di riprendermi e mi addormento, pertanto solo in ufficio all'ora di pranzo riesco a dedicarmi un poco a voi e pure.....capita sempre qualcosa.
OH! ne avete scritto di cose accidenti, bravi mi fa piacere che ho scatenato una simpatica discussione, peccato che siamo lontani penso che da vicino faremmo divertenti scintille.
La telenovella l'ho scritta ma la voglio ridurre altrimenti diventa veramente un romanzo da fare a puntate ma in questo periodo il lavoro mi rapisce sabato scorso volevano andare a chi la visto!
presto
avresti un obbligo di reciprocità e quindi in virtù di questo mio diritto (spesso le pretese diventano tali...) appropinquati alla scrivania e inviaci, questa volta, la tua storia. Mi raccomando con tutti i particolari, senza ometterne nessuno. Puoi farlo anche a puntate. Non deludermi. Ciao. QPQ
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