Salve,
eccomi ancora con dei dubbi. Premetto che sto cercando di vendere un appartamento e che qualche mese fa vi avevo già contattati per dei dubbi su un contratto di "incarico di vendita" un po' "equivoco" (mancante di data di scadenza, etc.) che grazie a voi sono riuscita a stracciare.
Ora ho affidato/sto affidando l'incarico ad altre agenzie e memore del primo contratto vedo "fantasmi" ovunque e, se possibile, chiedo nuovamente il vostro aiuto.
Come detto ho un appartamento da vendere:
2 agenzie mi hanno proposto un accordo verbale, altre 2 mi hanno proposto di firmare un "incarico di vendita".
Uno è già firmato e prevede questo: l'appartamento viene venduto così come sta e giace, completo dell'arredo esistente. Il prezzo richiesto è di "X", salvo eventuali diminuzioni concordate in fase di trattativa. L'incarico è valido fino al 31/05/18, salvo esplicita proroga. La provvigione sarà del 3% oltre l'IVA.
Il secondo, che è quello che mi lascia dubbi e per il quale vi chiedo opinione è questo:
già nell'oggetto della mail si parla di mandato e non di incarico (se non sbaglio c'è differenza), poi però nel contratto è specificato incarico, quindi spero non ci siano dubbi. Prevede inoltre: il prezzo di vendita da me indicato come trattabile (ma chi lo decide io o loro?) e il metodo di pagamento (10% al preliminare il resto al rogito); durata del contratto; l'agenzia s'impegna a farsi carico delle spese di pubblicità necessarie per la vendita e chiede di essere autorizzata a fare la pubblicità che ritiene più opportuna compresa l'esposizione di un cartello vendesi (cosa che secondo me è inopportuna non trattandosi di incarico in esclusiva); l'immobile al momento del rogito dovrà essere libero da oneri, ipoteche.... (per questo non ci sono problemi); viene autorizzata la visita all'appartamento ad eventuali acquirenti se accompagnati dall'agenzia (e questo è ok); vien precisata la provvigione calcolata sul prezzo richiesto o se diverso da quello realizzato.
Quello che volevo chiedere è, visto che comunque alcune agenzie chiedono di firmare un contratto, qual è il minimo da "concedere" per non sbagliare.
P.S.: scusate se mi sono dilungata e magari senza essermi nemmeno spiegata.
Grazie.
eccomi ancora con dei dubbi. Premetto che sto cercando di vendere un appartamento e che qualche mese fa vi avevo già contattati per dei dubbi su un contratto di "incarico di vendita" un po' "equivoco" (mancante di data di scadenza, etc.) che grazie a voi sono riuscita a stracciare.
Ora ho affidato/sto affidando l'incarico ad altre agenzie e memore del primo contratto vedo "fantasmi" ovunque e, se possibile, chiedo nuovamente il vostro aiuto.
Come detto ho un appartamento da vendere:
- non vorrei dare l'incarico in esclusiva (le agenzie stesse concordano);
- lo vorrei vendere, ovviamente al meglio, indicando uno stesso prezzo di vendita alle varie agenzie; il prezzo può essere trattabile, ma entro un certo limite, e alla fine vorrei essere comunque io a deciderlo e non l'agenzia;
- l'incarico può avere una durata, ma revocabile senza alcun onere nel caso una delle agenzie o io stessa riesca a vendere o nel caso riuscissi (o dovessi) a sistemare altrimenti i miei problemi di liquidità.
2 agenzie mi hanno proposto un accordo verbale, altre 2 mi hanno proposto di firmare un "incarico di vendita".
Uno è già firmato e prevede questo: l'appartamento viene venduto così come sta e giace, completo dell'arredo esistente. Il prezzo richiesto è di "X", salvo eventuali diminuzioni concordate in fase di trattativa. L'incarico è valido fino al 31/05/18, salvo esplicita proroga. La provvigione sarà del 3% oltre l'IVA.
Il secondo, che è quello che mi lascia dubbi e per il quale vi chiedo opinione è questo:
già nell'oggetto della mail si parla di mandato e non di incarico (se non sbaglio c'è differenza), poi però nel contratto è specificato incarico, quindi spero non ci siano dubbi. Prevede inoltre: il prezzo di vendita da me indicato come trattabile (ma chi lo decide io o loro?) e il metodo di pagamento (10% al preliminare il resto al rogito); durata del contratto; l'agenzia s'impegna a farsi carico delle spese di pubblicità necessarie per la vendita e chiede di essere autorizzata a fare la pubblicità che ritiene più opportuna compresa l'esposizione di un cartello vendesi (cosa che secondo me è inopportuna non trattandosi di incarico in esclusiva); l'immobile al momento del rogito dovrà essere libero da oneri, ipoteche.... (per questo non ci sono problemi); viene autorizzata la visita all'appartamento ad eventuali acquirenti se accompagnati dall'agenzia (e questo è ok); vien precisata la provvigione calcolata sul prezzo richiesto o se diverso da quello realizzato.
Quello che volevo chiedere è, visto che comunque alcune agenzie chiedono di firmare un contratto, qual è il minimo da "concedere" per non sbagliare.
P.S.: scusate se mi sono dilungata e magari senza essermi nemmeno spiegata.
Grazie.