Cercherò di spiegarmi.
È quella perfettamente conforme alla norma di legge e ai documenti di prassi.
Non ne avevo alcun dubbio: e proprio per questo ripeto che la lettura negativa è fatta col paraocchi della nostra burocrazia che fa prevalere la forma alla sostanza.
O diciamo almeno che la Agenzia delle Entrate non tratta il contribuente con spirito collaborativo.
Intanto mi permetterei di evidenziare una lacuna (il che accade molto raramente ...) nella peroratio di
@Nemesis: ha dimenticato che , nel caso il contratto contempli esplicitamente la scelta della opzione, con le relative rinunce, non è più richiesta la lettera raccomandata (vedi documento di prassi che si esprime esplicitamente in proposito). (Direi che non basta la sola rinuncia di qualunque aumento)
Adesso vediamo se questa volontà di avvalersi della cedolare , era espressa o no.
Dato per scontato che non è stata certo una idea felice discostarsi dal formulario previsto dalla nostra cara burocrazia, (ne è la prova questa discussione), analizziamo la frase incriminata:
“Qualora non si aderisca a tassazione con cedolare secca il locatore ad inizio del secondo anno e cosi successivamente con periodicità annuale aggiornare il canone con riferimento all’indice di svalutazione Istat…..”
Quale significato può essere dato alla frase
qualora seguito da
non si aderisca a cedolare secca ...... il locatore ad inizio del secondo anno e cosi successivamente con periodicità annuale aggiornare il canone con riferimento all’indice di svalutazione Istat…..” ?
La lettura più spontanea sarebbe quella di pensare che fin dall'inizio abbia inteso adottare la CS, riservandosi alle successive scadenze di tornare alla tassazione ordinaria, con le relative possibilità di applicazione dell'adeguamento Istat. Altrimenti sarebbe una frase campata per aria priva di nesso con il contratto. Assumendo il presupposto che non fosse espressa l'intenzione di aderire alla CS, il locatore non aveva alcun bisogno di anteporre la scelta della cedolare, nel precisare che si sarebbe avvalso della facoltà di applicare l'aggiornamento Istat.
E' vero che si potrebbe dire che la frase non equivale a formulare esplicitamente la scelta, ma se guardiamo alle ambiguità, la regola non dovrebbe essere a senso unico. Se tolleranza e pazienza deve il contribuente sopportare di fronte ad apparenti incongruenze delle norme che si succedono, non sarebbe il caso di usare un pò di comprensione quando si sia di fronte ad un contribuente non molto attrezzato?
p.s.: Ammetto: come difensore d'Ufficio non sono granchè!
Però: a quando un Fisco veramente amico?