pippinex

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Come da titolo, il delegato dal de cuius allettato e morente ,marito di una nipote, erede legittima, ha fatto bonifici, parliamo di centinaia di migliaia di euro, ad altri ,ovvero la moglie del delegato stesso e la sorella del de cuius, entrambi daccordo sicuramente, per estromettere gli altri eredi

dall'asse ereditario e spartirsi il maltolto.

Come da titolo ,che si fa ora?

Ogni consiglio è bene accetto.
 
U

User_29045

Ospite
COPIO E INCOLLO DALL'URL INDICATO NEL POST PRECEDENTE

Se il delegato del conto corrente sottrae denaro dal conto corrente lo si scopre generalmente solo dopo l’apertura della successione.

Capita spesso che il genitore, divenuto ormai anziano, conceda, al figlio o ad altri, delega sul conto corrente al fine di essere aiutato nella gestione dei pagamenti e dei rapporti con la Banca.

Di questa necessità il delegato può approfittarsi per sottrarre denaro per suoi interessi personali.

Cosa fare se il delegato del conto corrente sottrae denaro all’eredità?​

In caso di sospetti sull’operato del delegato occorerrà procedere anzitutto con una minuziosa verifica della documentazione bancaria.

Gli eredi infatti, dopo la morte del correntista, possono ottenere dalla Banca ex art. 119 TUB copia dei saldi di conto corrente, dei conti titoli, copia degli assegni bancar, nonché distinta di ogni singola operazione.

Attenzione però questa documentazione bancaria può essere fornita dalla Banca all’erede nel limite di dieci anni dalla richiesta. Pertanto, normalmente non è possibile acquisire la documentazione anteriore a detto periodo.

Se dalla documentazione bancaria risultino operazioni non riconducibili al defunto e non giustificate, richieste con delega sul conto corrente, si potrà procedere alle dovute contestazioni per recuperare il denaro.

A tal fine, bisognerà dimostrare che il delegato abbia effettuato le operazioni bancarie nel suo interesse e senza l’autorizzazione del delegante.

Ben potrebbe essere infatti che il delegato possa dimostrare che il denaro sottratto dal conto corrente del titolare sia stato impiegato per ragioni di cura e di vita del delegante. Come pure, ben potrebbe essere che il delegante abbia autorizzato e ratificato le operazioni del delegato. In tal caso, ovviamente, nulla potrà essere restituito.

Il denaro sottratto dal delegato del conto corrente prima del decesso non è un bene ereditario.​

Sul punto, la giurisprudenza ha da tempo (Cass. Civ., Sezione VI, ordinanza del 9 aprile 2018, n. 8611) chiarito che “qualora la condotta asseritamente illecita, consistita nel prelievo di somme giacenti sul conto corrente intestato al de cuius, si sia realizzata anteriormente alla apertura della successione e, dunque, al momento del decesso, gli importi prelevati non siano ricompresi nell’asse ereditario, questi non possono essere considerati beni ereditari (i quali soltanto legittimano l’esperimento della petitio hereditatis)”. Ne consegue che la competenza non spetta al Giudice della successione ereditaria.

E’ possibile denunciare il delegato per appropriazione indebita se abbia, ad esempio, svutato il conto corrente o prelevato indebitamente ingenti somme, sottraendole al titolare o ai suoi eredi.

Il consiglio dell’Avvocato

Dal lato del delegato è bene prevenire ipotesi accusatorie. Pertanto, anziché onerarsi della delega sul conto corrente del proprio caro è più opportuno richiedere il beneficio dell’amministrazione di sostegno, magari facendosi nominare amministratore di sostegno.

Dal lato invece dell’erede occorrerà richiedere e valutare con attenzione il rendiconto fornito dal delegato prima di intraprendere iniziative giudiziarie nei confronti del delegato, valutando anche la possibilità che il congiunto abbia voluto donare il denaro al delegato.
 
U

User_29045

Ospite
La risposta sintetica sta nelle ultime 3 righe:

Dal lato invece dell’erede occorrerà richiedere e valutare con attenzione il rendiconto fornito dal delegato prima di intraprendere iniziative giudiziarie nei confronti del delegato, valutando anche la possibilità che il congiunto abbia voluto donare il denaro al delegato.

Gli eredi hanno 10 anni di tempo per chiedere alla banca ex art. 119 TUB copia dei saldi di conto corrente, dei conti titoli, copia degli assegni bancari, nonché distinta di ogni singola operazione.
Dopodiché, gli eredi inizieranno ad ANALIZZARE LE MOVIMENTAZIONI. Se vi sono fondati sospetti di prelievi senza prestazione di corrispettivo, ossia non spesi nell'interesse del delegante ma solo al fine di cambiare proprietario al denaro, occorrerà intraprendere un'azione legale per tutelare gli interessi degli eredi estromessi.
Occorre considerare che se il delegante ha voluto realmente donare il denaro, solo gli eredi che hanno diritto a una quota di legittima possono avanzare pretese, mentre i restanti eredi restano a bocca asciutta.
Resta inteso che se spuntano regolari fatture di una "dama di compagnia" che chiedeva centinaia di migliaia di euro per tenere compagnia al morente, si rischia comunque di restare a bocca asciutta. Se qualcuno cioè è stato così bravo da crearsi anche fatture (alias "pezze di appoggio" anche per importi consistenti), c'è la possibilità che la causa, dopo qualche anno, si risolva in un nulla di fatto, con in più le spese processuali da pagare.
 

pippinex

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Grazie infinite, finalmente ho messo mano agli estratti conto ,una parte almeno, è
ci sono tutti questi bonifici , per dovere di informazione, segnalo ai lettori che sull'estratto conto, il cassiere, che quindi presumo a questo punto, sia colluso, ha riportato i bonifici, centinaia di miglia di euro, superiore a 200000, come se fosse stata fatta dal de cuius, che però era a letto morente, quindi il delegato che ripeto non compare nell'estratto conto, se riesco a dimostrarlo è passibile di denuncia penale.
 
U

User_29045

Ospite
Dovrai dimostrare che l'operazione bancaria non è stata fatta fisicamente dal de cuius perché non si poteva muovere. Sarà necessaria la TESTIMONIANZA SCRITTA dell'ospedale / casa di cura / residenza protetta dove era ricoverato il morente, e sarà necessario che la banca dichiari chi ha fatto l'operazione in modo da cadere in contraddizione, se si riesce a dimostrare tutto un cassiere perde il posto di lavoro e la banca si prende una denuncia di quelle epocali. Ma non sarà facile.
 

pippinex

Membro Ordinario
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Dovrai dimostrare che l'operazione bancaria non è stata fatta fisicamente dal de cuius perché non si poteva muovere. Sarà necessaria la TESTIMONIANZA SCRITTA dell'ospedale / casa di cura / residenza protetta dove era ricoverato il morente, e sarà necessario che la banca dichiari chi ha fatto l'operazione in modo da cadere in contraddizione, se si riesce a dimostrare tutto un cassiere perde il posto di lavoro e la banca si prende una denuncia di quelle epocali. Ma non sarà facile.
Partiamo dalle cose semplici allora, che mi serve a me adesso?
Il documento dove viene istituito la delega?!
So per cento che il delegante aveva porta aperte nella banca , dammi consigli?
Voglio far partire la prima lettera di diffida al delegato?
Non voglio scontrarmi con la banca adesso, son già contento di aver avuto questi estratti conto,anche grazie al forum!
La banca di prima è fallita , ed è stata assorbita da un colosso italiano adesso.
Ho estratti conto ancora con vecchio logo, pensa te, però ripeto i bonifici riportano come disponente bonifico il titolare de cuius.
 
U

User_29045

Ospite
Partiamo dalle cose semplici allora, che mi serve a me adesso?

Ti serve una sola cosa:

Un buon LEGALE che ascolti la descrizione minuziosa dei fatti (puoi appoggiarti a quello che hai scritto qui, per essere sicuro di non aver dimenticato nulla), e ti dica sinceramente:

- Se hai qualche probabilità di successo,
- Quanto tempo ci vorrà per ottenere giustizia,
- Quale sarà l'impegno economico a te richiesto prima di ottenere, eventualmente, giustizia.

La documentazione che serve (esempio: copia della delega, per leggere cosa è stato concesso in delega e verificare se esistono patti o condizioni particolari) sarà il legale a reperirla, a tue spese ovviamente.
 

pippinex

Membro Ordinario
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Ti serve una sola cosa:


La documentazione che serve (esempio: copia della delega, per leggere cosa è stato concesso in delega e verificare se esistono patti o condizioni particolari) sarà il legale a reperirla, a tue spese ovviamente.

Posso chiederla anche io? Chiederò anche il dettaglio di quei bonifici?

Son stati bravi quei delinquenti, fino ad adesso del delegato, non vi è traccia,

sembra abbia fatto tutto il de cuius, mutu proprio.
 
U

User_29045

Ospite
Posso chiederla anche io? Chiederò anche il dettaglio di quei bonifici?

Non lo so, se la copia della delega puoi chiederla. A naso credo di no. Uno studio legale invece sì, se lo paghi affinché tuteli i tuoi diritti, perché può dire che gli serve copia della delega per verificare se i tuoi diritti di erede sono stati lesi.
Uno studio legale ha titolo per fare queste verifiche se lo autorizzi a citare in giudizio chi ha commesso una frode a tuo danno.
Muovendoti da solo rischi di spiaccicarti il naso, da quante saranno le porte in faccia che ti verranno chiuse con la scusa della privacy.

Cerca di sceglierti un avvocato che non abbia preso la laurea ieri mattina e che sei tu la sua prima esperienza, per cortesia.
 

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