Cari "ragazzi" siamo arrivati a questo semplicemente perchè prima, nei secoli passati, ogni generazione pagava il suo tributo di sangue (famosa la lettera di un re savoia in cui lo specificava in chiarissime lettere) proprio perchè passati una ventina d'anni i nuovi esseri umani venuti al mondo avevano una gran voglia di scaricare la rabbia, repressa da vari motivi non ultimo l'agghiacciante controllo serrato sulla popolazione più incolta. Infatti ci mettevi poco a finire in catene se poco poco alzavi la voce. Il feudalesimo possiamo dirlo è terminato con l'avventzo della costituzione in cui vengono cancellati i titoli nobiliari. Molti studiosi avanzarono l'ipotesi che il bisogno di massacrare il prossimo era dovuto nelle giovani generazioni, le quali nel frattempo cedevano per educazione coercitiva, il posto alle vecchiarelle, ad una educazione repressiva e per tali motivi si diede ordine di non toccare più i giovani in tutto il mondo (addirittura fino a poco tempo fa il diritto di essere frustati nelle scuole lo avevano solo i figli dell'aristocrazia inglese, questo per far sì che fossero, da grandi, capaci di tenere quel che rimaneva dell'impero britannico con la giusta violenza da esercitare sulle popolazioni sottomesse.) E' triste dire queste cose, ma chi esercita nei secoli il potere sa perfettamente che obbligare il proprio popolo a seguire duramente le regole sociali, si ha come contraccambio un popolo ardito e pronto all'assalto. Il popolo italiano, anche per grazia vaticana, ha sì subito guerre per ogni generazione fino alla seconda guerra mondiale, ma è stato sempre in disparte nelle cause "storiche". Non vorrei per concludere che questo invocare alle regole poi ci porti all'intolleranza, ad un falso sentirsi un popolo, fino all'incomprensione dell'ebreo, dello zingaro, del negro, del cingalese, del cinese, del maomettano, del tedesco, del francese, del terrone italiano, del bergamasco, del romano, del sardo, fino all'abitante del quartiere limitrofo, primavalle e san basilio, giambellino e san salvario a torino.
Solo per riflettere bene vista la buonafede che proviene dalle parole che leggo