rippley

Membro Attivo
Proprietario Casa
Se lei difende a spada tratta la ripartizione per millesimi, l'aumento delle quota cosiddetta 'fissa' dal 10 al 20% va proprio nella direzione da lei auspicata. O no?
personalmente non mi va bene che l'amministratore abbia cambiato dal 10 al 20% il minimo di addebito senza consultare l'assemblea. L'ho scritto per dire che ultimamente l'amministratore cambia le regole finora applicate (su pressione di un paio di condomini e ripeto mi pare un colpo di mano applicare in consuntivo un minimo diverso dai precedenti consuntivi)
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
A sembra giusto che ognuno paghi i suoi consumi. quando hai compertao lì'appartamento con quelle caratteristiche pagandolo meno di uno esposto a sud ci hai guadagnato. così come per anni sei stato al caldo grazie al parziale contributo degli altri. Tranne la parte fissa dovuta per la manutenzione dell'impianto mi sembra giusto che chi non consuma non paga. Per assurdo i tuoi vicini potrebbero decidere di vivere al gelo perchè non possono permettersi la spesa e tu gli chiedi di pagare anche per te? spenderai di più? senz'altro i miei suoceri anziani stanno in casa e pagano un botto i loro vicini lavorano fuori accendono solo la sera e pagano molto meno, ma mi sembra un principio sacrosanto che ognuno paghi il suo. Quanto al portiere, pulizia scale etc è evidente che il discorso cambia, lì si paga il servizio, come la manutenzione dell'impianto non il consumo rifiutarsi di pagare sarebbe come non voler pagare la manutenzione non come non voler pagare il consumo del vicino.
 

rippley

Membro Attivo
Proprietario Casa
A sembra giusto che ognuno paghi i suoi consumi. quando hai compertao lì'appartamento con quelle caratteristiche pagandolo meno di uno esposto a sud ci hai guadagnato. così come per anni sei stato al caldo grazie al parziale contributo degli altri. Tranne la parte fissa dovuta per la manutenzione dell'impianto mi sembra giusto che chi non consuma non paga.
cara Arianna grazie per l'intervento. E' esattamente quello che ho detto finora, pago per quello che consumo (quota fissa a parte). Non sono stata al caldo grazie al contributo degli altri, l'appartamento o io o un altro, sarebbe stato venduto e il problema esisterebbe sempre. Le case per natura sono esposte alle 4 posizioni cardinali, hanno un tetto e delle fondamenta.
In quanto alla parte fissa questa non riguarda solo la manutenzione dell'impianto ma comprende anche le dispersioni varie (posizione, collocazione al piano etc). non voglio e ripeto non ho mai voluto addebitare a chicchessia le mie spese. chi non consuma no paga (quota fissa a parte)ok? siamo tutti d'accordo:stretta_di_mano:
La questione è un'altra e mi piacerebbe che restasse li dove si trova: :disappunto: è regolare cambiare i modi di conteggio del riscaldamento utilizzati da decenni che prevedono una quota fissa e un conteggio a consumo con il conta ore, con un altro sistema che prevede quota fissa e un conteggio a passaggio dell'acqua calda e quest'ultimo non prevede che diversi appartamenti sono più freddi per loro natura?:disappunto: Una casa ha 4 esposizioni nord, sud, est ovest, è un peccato che sia così, ma è così!
Vorrei contestare questo verbale assembleare che non riporta il mio dissenso né le motivazioni che ho esposto in assemblea. E vorrei sapere se questo cambiamento necessita di una maggioranza a 1000 millesimi. Grazie ancora per un consiglio in questo senso.
 

rippley

Membro Attivo
Proprietario Casa
a tale proposito cito quanto scritto da Luigi Criscuolo nella sezione area legale:
"Non sono pienamente d'accordo. Sembra da come hai scritto, ma è una convinzione diffusa, che negli anni passati i termotecnici abbiano sempre fallito il progetto dell'impianto di riscaldamento. Non è così. Gli appartamenti, soggetti per posizione strutturale a maggiori dispersioni di calore, hanno sempre avuto termosifoni con più elementi rispetto ad appartamenti di uguale cubatura ma disposti nell'edificio in posizioni più protette.
Questa situazione ha fatto si che i m/m di riscaldamento degli appartamenti dei piani terra e dell'ultimo piano siano sempre stati maggiori rispetto agli altri appartamenti; anche se il calcolo si basava sulla cubatura degli ambienti perché si è sempre tenuto conto delle dispersioni."
Forse ho postato nella sezione sbagliata e non riesco a venirne fuori a parte il sempre utile confronto con il forum. Però veramente vorrei risolvere questa situazione dell'addebito del riscaldamento variato da conta ore a semplice passaggio dell'acqua calda che non tiene conto delle dispersioni. Suggerimenti? posto nell'area legale?
 

rippley

Membro Attivo
Proprietario Casa
Tecnicamente il sistema dovrebbe funzionare così: il contabilizzatore/trasmettitore applicato ad un calorifero misura la temperatura del calorifero stesso (Tc) e quella dell'ambiente (Ta): il salto termico è dunque Tc - Ta. D'altronde è facilmente calcolabile la portata di acqua calda (Q) che entra nel calorifero e che ne esce. La potenza termica che viene immesso nella stanza ove è collocato il calorifero è pari a:
p * Q * ( Tc - Ta) , ove p è il peso specifico dell'acqua. Sommando le potenze termiche di tutti i caloriferi il sistema dà la potenza termica complessiva immessa nell'appartamento. La spesa viva pari al 90% della spesa totale verrà ripartita, immobile per immobile, in proporzione a quella potenza termica complessiva.
Ho presente questi trasmettitori/contabilizzatori di calore che vengono posti su ogni calorifero. Si prevede un calcolo complesso che tiene conto di vari fattori e poi si tarano questi contabilizzatori (a Milano li stiamo installando, ma nel calcolo si tiene conto del piano, posizione ed esposizione per la taratura).
Però per l'appartamento per il quale ho chiesto aiuto non avviene alcuna taratura del genere. L'apparecchio (che dovrebbe contabilizzare l'acqua che passa) viene posto a monte prima dell'ingresso nell'appartamento (e non su ogni calorifero). Non tiene conto di alcun calcolo di compensazione.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Ma scusa, questi contatori d'acqua calda di cui tu parli sempre non sono per caso contatori per contabilizzare l'acqua calda sanitaria? Per le spese di riscaldamento oggi come oggi si usa la potenza termica del calorifero oppure i contabilizzatori di calore, che non contano quanta acqua passa nell'appartamento ma il calore assorbito, cioè consumato. Gli aggeggi che vuole montare l'amministratore sono tra quelli omologati dalla regione lombardia? C'è una norma UNI, mi sembra la 10200, che elenca i modi ed i sitemi per ripartire le spese di riscaldamento nel caso di impianto centralizzato. Invita l'amministratore ad attenersi a questa norma.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
non sono un tubista ma tuttavia mi sento di fare questa considerazione. L'impianto di riscaldamento è un circuito chiuso che dove il liquido circola ad una pressione. Quando l'acqua calda incontra il T della diramazione dell' appartamento, entra si fa il termosifone e poi va al piano successivo. Se chiudi la saracinesca d'entrata l'acqua calda va direttamente al termosifone successivo. Ma se tu strozzi il passaggio d'entrata è vero che di acqua calda ne entra di meno nel termosifone, quindi questo si scalderà meno, ma è altrettato vero che localmente aumenta la pressione di circolazione sia nel termosifone in questione che nel termosifone immediatamente seguente. Con tutte le conseguenze di tenuta nei punti di giunzione degli elementi.
 

rippley

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ma scusa, questi contatori d'acqua calda di cui tu parli sempre non sono per caso contatori per contabilizzare l'acqua calda sanitaria?
No non è acqua calda sanitaria, è acqua per il riscaldamento.

Per le spese di riscaldamento oggi come oggi si usa la potenza termica del calorifero oppure i contabilizzatori di calore, che non contano quanta acqua passa nell'appartamento ma il calore assorbito, cioè consumato.
Eh si, anch'io dico che dovrebbe essere così. Invece pare proprio che voglia mettere un aggeggio (non saprei come meglio chiamarlo) per contare solo quanta acqua entra nell'appartamento.

Gli aggeggi che vuole montare l'amministratore sono tra quelli omologati dalla regione lombardia? C'è una norma UNI, mi sembra la 10200, che elenca i modi ed i sitemi per ripartire le spese di riscaldamento nel caso di impianto centralizzato. Invita l'amministratore ad attenersi a questa norma.
Grazie Luigi, questo è un ottimo suggerimento, a cui non ho pensato:applauso: Purtroppo l'appartamento è in Valle d'Aosta e li il freddo picchia.
Ad ogni modo ho scritto una mail all'amministratore (visto che il verbale dell'assemblea me lo ha mandato per mail) chiarendo il mio dissenso. Se non succede nulla vedrò di insistere.
 

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