Pippo Latorre

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L a "tavernetta", ai fini della determinazione della "consistenza catastale" va contata per intero ( vani principali) o per 1/3 (accessori ad utilizzo indiretto) ? Mi interessano i riferimenti normativi perchè di considerazioni se ne possono fare tante. Grazie. Pippo.
 

griz

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eh si, esistono le norme urbanistiche e d'igiene che non ti posso elencare qui, in generale però trovi la destinazione sul progetto autorizzato dal comune
 

Pippo Latorre

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E' un pò difficle reperire questo progetto. Speravo di avere un riferimento normativo generale. Grazie comunque.

Sul progetto originario il piano interrato è stato presentato come deposito.
Però l'Agenzie del Territorio, ai fini del calcolo della consistenza catastale, lo ha considerato di tipo A, cioè ha considerato per intero tale superficie ai fini del calcolo dei vani. E' così? C'è una normativa al riguardo? Grazie.
 
Ultima modifica di un moderatore:

griz

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solitamente se sulla planimetria non viene specificata una destinazione accessoria (cantina, soffitta, ripostiglio, ecc.) il tecnico catastale considera il vano come abitabile, questo è un concetto che chi mastica un poco di pratica catastale conosce, se invece la destinazione accessoria è specificata è un'interpretazione errata del tecnico che ha stabilito la rendita, comunque la stima dei vani va interpretata correttamente, un locale grande spesso è considerato più di 1 vano, come fai a dire che nel tuo caso il tecnico ha stimato in modo scorretto?
 

Pippo Latorre

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Per essere più precisi il piano originario presentato dal tecnico prevedeva, nella zona interrata, i seguenti ambienti: deposito, lavanderia, stireria, bagno, ripostiglio.
Quindi, io credo, accessori del piano terra dove ci sono gli ambienti principali. Come tali, dovevano essere valutati, ai fini del calcolo della consistenza, per 1/4 (al più 1/3) di vano principale, rispettando ovviamente le regole per il calcolo del vano principale.
L'Agenzia del territorio, invece, me li ha calcolati tutti per intero e non per 1/4.
Cioè il piano interrato/tavernetta è stato considerato tutto vano principale di tipo A e calcolato, pertanto al 100% ai fini della consistenza.
E' corretto tutto questo? Qual'è la normativa che regola e chiarisce questa situazione? Grazie.[DOUBLEPOST=1391875295,1391875076][/DOUBLEPOST]Post scriptum: è stato proprio il tecnico dell'Agenzia del Territorio che si occupa di queste verifiche a dirmi che l'aumento del numero di vani è dipeso dalla diversa classificazione del piano interrato. E a conti fatti il tutto coincide.
 

griz

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a quanto pare c'è una scorretta interpretazione a meno che gli spazi siano tanto grandi da giustificarla, se riscontri quanto scrivi fai un'istanza di revisione della rendita catastale in autotutela specificando le incongruenze che trovi e vedi se ti aggiornano
 

Pippo Latorre

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Io ho già inoltrato l'istanza in autotutela chiedendo che il piano interrato, in quanto tale, mi sia considerato per 1/4 e non per intero. Il tecnico che ha esaminato la pratica mi ha anticipato verbalmente allo sportello che la richiesta non verrà accolta perchè gli spazi interrati da me dichiarati come "stireria, deposito, lavatoio, ripostiglio, bagno" in realtà, (ad onor del vero non hanno fatto alcun sopralluogo) sono "tavernetta" e come tali vanno considerati al 100% ai fini della consistenza.
Io non riesco ancora a trovare la normativa relativa al calcolo della consistenza che chiarisca 1) se e quando un piano interrato va considerato "tavernetta"; 2) se la tavernetta va considerata al 100% oppure per 1/4 .
C'è qualcuno che mi sa dare qualche riferimento normativo al riguardo?
Grazie. Pippo
 

griz

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Professionista
mi sembra una follia
tavernetta non esiste come destinazione, un locale o è abitabile agli effetti delle norme urbanistiche e igieniche o non lo è, il valore del locale è strettamente legato all'uso che se ne può fare e non all'uso che se ne fa, poi se in una cantina ci fai la taverna non può assolutamente influire sul valore catastale. Davanti ad una risposta del genere da parte di un tecnico io andrei a parlarne direttamente col dirigente superiore
 

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