@possore secondo me dovete chiedere, con il numero previsto dalla recente legge sul condominio, una assemblea straordinaria avente per ordine del giorno la morosità del condòmino e la gestione tenuta fino alla data dell'assemblea dall' amministratore.
Primo argomento da mettere in discussione: operato dell'amministatore fino a prima del decreto ingiuntivo per l'accumulo di un credito di 15 mila euro nei confronti di un codòmino.
L'amministratore dovrà dimostrare che tale accumulo di arretrati da parte di un condomino è avvenuto con il benestare dell'assemblea dei condòmini i quali lo hanno esonerato dal prendere iniziative atte al recupero dei crediti condominiali.
Se non riesce in questo intento non gli rimmarrà altro che rassegnare le dimissioni, e sperare che l'assemblea dei condòmini, con la maggioranza prevista dalla recente legge sul condominio, non gli faccia causa per danni per "mala gestio".
Secondo argomento: piano di rientro e provvedimenti nei confronti dell'amministratore
E' stato approvato dalla assemblea dei condòmini oppure l'ha concordato l'amministratore? Nel secondo caso ne è responsabile del buon esito ( a parte i 12 anni e 6 mesi di durata del piano di rientro) per cui con il secondo mese di mancato pagamento delle rate di rientro avrebbe dovuto automaticamente, per dimostrare di fare gli interessi del condominio, far ripartire il procedimento che porta alla vendita dell'immobile per il mancato rispetto dell'accordo e far ripartire un altro decreto ingiuntivo per l'eventuale debito accumulato sulle quote condominiali ancora non pagate dopo l'accordo l'accordo. Se ancora non lo avesse fatto occorre sospendere/chiudere questa assemblea già dando indicazioni di una prossima assemblea da tenersi dopo circa 20 gg avente per oggetto la revoca del mandato all'attuale amministratore e la nomina di un nuovo amministratore, il cui compito principale sarà quello di gestire la soluzione del condomino moroso: conti in pari con gli accordi oppure vendita dell'appartamento. E' inutile stare a soffrire: se il condòmino ha altri debiti può finire che il condominio non potrà rivalersi su nulla perché si è mosso troppo tardi.
Saluti
Primo argomento da mettere in discussione: operato dell'amministatore fino a prima del decreto ingiuntivo per l'accumulo di un credito di 15 mila euro nei confronti di un codòmino.
L'amministratore dovrà dimostrare che tale accumulo di arretrati da parte di un condomino è avvenuto con il benestare dell'assemblea dei condòmini i quali lo hanno esonerato dal prendere iniziative atte al recupero dei crediti condominiali.
Se non riesce in questo intento non gli rimmarrà altro che rassegnare le dimissioni, e sperare che l'assemblea dei condòmini, con la maggioranza prevista dalla recente legge sul condominio, non gli faccia causa per danni per "mala gestio".
Secondo argomento: piano di rientro e provvedimenti nei confronti dell'amministratore
E' stato approvato dalla assemblea dei condòmini oppure l'ha concordato l'amministratore? Nel secondo caso ne è responsabile del buon esito ( a parte i 12 anni e 6 mesi di durata del piano di rientro) per cui con il secondo mese di mancato pagamento delle rate di rientro avrebbe dovuto automaticamente, per dimostrare di fare gli interessi del condominio, far ripartire il procedimento che porta alla vendita dell'immobile per il mancato rispetto dell'accordo e far ripartire un altro decreto ingiuntivo per l'eventuale debito accumulato sulle quote condominiali ancora non pagate dopo l'accordo l'accordo. Se ancora non lo avesse fatto occorre sospendere/chiudere questa assemblea già dando indicazioni di una prossima assemblea da tenersi dopo circa 20 gg avente per oggetto la revoca del mandato all'attuale amministratore e la nomina di un nuovo amministratore, il cui compito principale sarà quello di gestire la soluzione del condomino moroso: conti in pari con gli accordi oppure vendita dell'appartamento. E' inutile stare a soffrire: se il condòmino ha altri debiti può finire che il condominio non potrà rivalersi su nulla perché si è mosso troppo tardi.
Saluti