Sono proprietaria di un appartamento in un condominio a 4 torri, per tot. 68 appartamenti. Risale al 1965, un bombolone GPL comune ha alimentato di gas metano i fornelli tramite rete distributiva interna fino al 1995, quando il bombolone è stato dismesso, dato che è stata creata la rete distributiva di gas per la città. Chi ha voluto ci si è allacciato. Il Condominio manca di canne fumarie. Di recente taluni nuovi proprietari hanno installato caldaie a condensazione nei loro appartamenti, con relativi termosifoni, anche se per i confinanti spesso il fumo/vapore è comunque disturbante. Ora questi condòmini con riscaldamento individuale chiedono che l'impianto di distribuzione dell' acqua sia mantenuto aperto anche in inverno( al contrario di quanto praticato finora, evitando rotture di tubazioni e allagamenti per il gelo) in modo da fruire degli appartamenti tutto l'anno. Il rischio di rotture, per costoro , e conseguente riparazione incomberebbe sull'intero ccomplesso, essendo diritto inalienabile quello della continua disponibilità di acqua. Io replico che gli appartamenti sono stati costruiti e rogitati con la qualifica - di fatto e di diritto- della stagionalità, e che con tale caratteristica è stato acquistato da costoro.
Per accontentare costoro si dovrebbe creare una nuova rete acqua, adeguatamente coibentata e tutti i Condòmini se ne dovrebbero far carico. Che dite di tale ricatto??
Per accontentare costoro si dovrebbe creare una nuova rete acqua, adeguatamente coibentata e tutti i Condòmini se ne dovrebbero far carico. Che dite di tale ricatto??