mapeit

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....In ogni caso le mie considerazioni traevano spunto dal fatto che spesso il locatore guarda solo alla rendita dell'appartamento e non alla/alle persona/e a cui affida la casa e che altrettanto spesso spalma, o meglio condivide, i costi delle riparazioni dei danni cagionati dai suoi inquilini.....

Che esistano dei locatori "masochisti" che si tirano in casa un delinquente, basta che paghi, non lo credo proprio.
Forse questo accade in complessi edilizi dove già esistono delle situazioni di degrado tali da non consentire la convivenza di nuclei abitativi "normali" con altri in condizioni di grave disagio sociale.
In situazioni normali qualsiasi locatore cerca, nei limiti del possibile, di affittare il proprio bene immobile a chi ne abbia cura, a chi non crei problemi con il vicinato, a chi si comporti in maniera puntuale e corretta sia nei pagamenti che nel rispetto delle regole del vivere in comune.
A nessun locatore fa piacere o crea indifferenza il ricevere lamentele riguardo il suo inquilino e/o il comportamento del suo nucleo familiare.
Purtroppo accade talvolta che una persona si presenti in un certo modo e poi agisca diversamente, oppure che le situazioni della vita mutino e creino disagi che prima non si evidenziavano, ma credo che siano eccezioni e non la regola.
 

quiproquo

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Caro Luigi, gli esempi non pertinenti, comunque riportati prima di me da Mapeit e altri amici, volevono solo rafforzare il concetto di
responsabilità soggettiva che nel civile sembra più labile tanto da far scattare, "OGGETTIVAMENTE" quella del proprietario sul quale spesso comodamente, (per me indebitamente), si scaricano le
malefatte dell'inquilino. Chiarito questo, noto che caparbiamente
vuoi assolvere l'incauto amministratore con i tempi di fatturazione del "pulitore", ignorando del tutto l'altro aspetto che qui riepilogo..e cioè che se io amministratore ho deciso,subito dopo il fattaccio, con la mia ragione (da qui la buona fede), che la spesa la addebiterò interamente al proprietario ebbene almeno per rispetto, ma anche per altri non secondari motivi, fra cui quello economico e quello giuridico, mi indurrò ad informarlo al più presto possibile, magari già con indicazione generica sul "quantum". Quindi più che di ritardo..o, oltre a questo...si dovrebbe parlare di omessa "doverosa" comunicazione, e per
questo risponderne poi in qualche modo...come ho già indicato
nel precedente messaggio. Fido nella tua inversione e ti saluto
cordialmente. P.De Iuliis
 

Luigi Criscuolo

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Che esistano dei locatori "masochisti" che si tirano in casa un delinquente, basta che paghi, non lo credo proprio.
Forse questo accade in complessi edilizi dove già esistono delle situazioni di degrado tali da non consentire la convivenza di nuclei abitativi "normali" con altri in condizioni di grave disagio sociale.
In situazioni normali qualsiasi locatore cerca, nei limiti del possibile, di affittare il proprio bene immobile a chi ne abbia cura, a chi non crei problemi con il vicinato, a chi si comporti in maniera puntuale e corretta sia nei pagamenti che nel rispetto delle regole del vivere in comune.
A nessun locatore fa piacere o crea indifferenza il ricevere lamentele riguardo il suo inquilino e/o il comportamento del suo nucleo familiare.
Purtroppo accade talvolta che una persona si presenti in un certo modo e poi agisca diversamente, oppure che le situazioni della vita mutino e creino disagi che prima non si evidenziavano, ma credo che siano eccezioni e non la regola.

Scusa Mapeit tu hai mai visto uno che si presenta ad un proprietario di casa per avere in affitto il suo appartamento che si presenta tutto lercio, con abiti sdruciti, con la barba lunga, con fare arrogante e che accampa solo i propri diritti di persona che ha perso il posto di lavoro?
 

Luigi Criscuolo

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Caro Luigi, gli esempi non pertinenti, comunque riportati prima di me da Mapeit e altri amici, volevono solo rafforzare il concetto di
responsabilità soggettiva che nel civile sembra più labile tanto da far scattare, "OGGETTIVAMENTE" quella del proprietario sul quale spesso comodamente, (per me indebitamente), si scaricano le
malefatte dell'inquilino. Chiarito questo, noto che caparbiamente
vuoi assolvere l'incauto amministratore con i tempi di fatturazione del "pulitore", ignorando del tutto l'altro aspetto che qui riepilogo..e cioè che se io amministratore ho deciso,subito dopo il fattaccio, con la mia ragione (da qui la buona fede), che la spesa la addebiterò interamente al proprietario ebbene almeno per rispetto, ma anche per altri non secondari motivi, fra cui quello economico e quello giuridico, mi indurrò ad informarlo al più presto possibile, magari già con indicazione generica sul "quantum". Quindi più che di ritardo..o, oltre a questo...si dovrebbe parlare di omessa "doverosa" comunicazione, e per
questo risponderne poi in qualche modo...come ho già indicato
nel precedente messaggio. Fido nella tua inversione e ti saluto
cordialmente. P.De Iuliis

Io non voglio assolvere l'Amministratore però prima di condannarlo vorrei delle prove. Noi sappiamo solo che il proprietario si è lamentato che la richiesta gli è arrivata dopo un anno dall'accaduto.
Visto effettivamente un lasso di tempo eccessivo per la richiesta di risarcimeneto, io mi sono chiesto per quali motivi questo possa essere successo. Quando sono stati fattti i lavori? quando l'impresa ha presentato il conto? Chi ci dice che nel tempo trascorso l'amministratore non abbia cercato di contattare l'inquilino? Quando tu sostieni che l'amministratore aveva già deciso di addebitare le spese al proprietario dell'appartamenti fai una indebita conclusione dei fatti.
P.S. io non faccio parte della categoria degli Amministratori,
 

quiproquo

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Luigi..., a questo punto dovremmo cercare di stabilire il momento
(il mese..la settimana ...il giorno..) in cui il tuo amministratore
abbia collocato mentalmente e quindi deciso di addebitare, per responsabilità oggettiva, i danni e la spesa al proprietario...Non credo che l'abbia deciso alla presentazione della fattura, anzi sono certo che l'avesse maturato o dato per scontato prima e molto probabilmente quando ha dato l'incarico al "pulitore" dicendogli che "questa spesa è da evidenziare perchè è da attribuire al solo condomino-proprietario"...Ebbene è da quel momento, se non anche da qualche giorno prima, che anche per correttezza professionale andava avvertito il proprietario su tale
decisione....il quale, sia pure senza speranza, poteva coinvolgere
il suo malavitoso inquilino prima della sua sparizione. In chiusura,sono sempre alla ricerca del compromesso, dove ciascuna parte cede qualcosa della propria ragione....e coerentemente non ho addebitato all'amministratore di accollarsi
lui la spesa, ma almeno di attivarsi per sgravare anche solo parzialmente il proprietario. Alla prossima PDI
 

Luigi Criscuolo

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Alla luce di quanto hai scritto 1/4 a carico del Condomino ; 1/2 a carico di tutti gli altri condomini suddiviso in parti uguali e 1/4 a carico dell'amministratore per non aver trattato con la dovuta diligenza l'accaduto. Se non sbaglio i danni ammontavano a 1.000 euro; così ogni parte sborsa una piccola somma. D' accordo?
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
questa è fresca di giornata.
abito in un condominio che fa parte di una cooperativa di condomini che hanno una strada privata a fondo cieco alla quale si accede da un strada di collegamento con la pubbica via sbarrata da un cancello scorrevole ad azionamento telecomandato.
Questo pomeriggio ho trovato il cancello aperto: mi sono fermato ed ho potuto osservare che le leve di sblocco erano state posizionate in modo da impedire la chiusura del cancello; inoltre davanti ad una delle due fotocellule era stato messo del nastro adesivo, si poteva sentire gli impulsi emessi della fotocellula stessa e la scatola nella quale era contenuta era surriscaldata. Io ho riposizionato le leve in modo operativo, ho tolto il nastro adesivo, mi sono rimesso in macchina e sono uscito sulla strada assicurandomi che il cancello si chiudesse. Mentre ero ancora fermo un individuo a me sconosciuto mi apostrofa dicendo che ora la squadra di operai che era all'interno non sarebbe stata in grado di uscire, che, per poter uscire, avrebbe dovuto aspettare qualcuno che azionasse il cancello e che io non potevo fare una cosa del genere per cui mi intimava di riaprire.
Glio ho risposto garbatamente che non ci pensa neanche per sogno, che mentre lui è un ospite io sono uno dei compropretari del cancello che per regolamento della cooperativa deve rimanere chiuso; che si facesse dare il telecomando dall'amministratore del condominio o dal padrone di casa dove la squadra sta lavorando. Perché quello che lui, o uno dei suoi colleghi, ha fatto rovina l'impianto automatico di apertura e chiusura del cancello, che il motivo per il quale è stato installato é proprio per non far entrare estranei nella proprietà privata, e che il mantenere l'impianto in quelle condizioni di apetura forzata alla fine rompe l'automatismo ed i soldi per riparare il dispositivo (che non sono pochi) poi li pagano i proprietari. E me ne sono andato.
Questo è un'altro esempio di come sono trattate le parti comuni.
In effetti nel rendicondo delle spese condominiali abbiamo sempre 2.000/2.500 euro si spese per le riparazioni del cancello che si trova rasente la pubblica via. Ciò perché tra coloro che fanno i traslochi o coloro che fanno lavori nei propri appartamenti (questa estate c'erano 3 cantieri di ristutturazione di appartamenti) ed i lavori di rifacimento delle facciate durante l'anno ci sono almento 3 o 4 blocchi del cancello. Tutti se ne fregano; gli amministratori e i proprietari degli appartamenti lasciano gli operai senza poter manovrare il cancello e questi si arrangiano come possono con il risultato che poi le spese vengono spalmate su tutti i condomini.
questo è il modo di gestire le parti comuni.
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Bravo Luigi...solo alla morte non si trova rimedio. Essendo il tuo nome e cognome molto familiare... ne approfitto per chiederti: sei un Campano??? Salernitano o Cavaiuolo..??? Grazie e alla prossima. P. De Iuliis
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Bravo Luigi...solo alla morte non si trova rimedio. Essendo il tuo nome e cognome molto familiare... ne approfitto per chiederti: sei un Campano??? Salernitano o Cavaiuolo..??? Grazie e alla prossima. P. De Iuliis
Mio nonno era di Vico Equense (SA); mio padre era nato a Napoli (quartiere Arenella); io sono nato a Milano (ecco svelato perché sono così str.....) ma sono immigrato a Roma nel 1981 ( ancora peggio...) ;).
 

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