LIOTRR

Membro Junior
Proprietario Casa
E no purtroppo mia sorella non è interessata all'appartamento ma alla quota si perché sa che sia che la casa venga cointestata fra me e lei ''oggi" sia che venga intestata ai miei genitori sarà comunque un domani ereditaria del 50% dell'appartamento, che ripeto non le interessa ma la quota si. Detto ciò effettivamente leggendo anche i commenti mi sto convincendo dei contro di una cointestazione.
 
U

User_29045

Ospite
Diciamo che, allo stato attuale, avrete comunque il problema, prima o poi. Sia che accettiate di diventare comproprietarie oggi, sia che decidiate di aspettare di diventare comproprietarie fra N anni, prima o poi una delle due vorrà farsi liquidare la quota dall'altra, il che non sarà possibile per ragioni economiche, e ci sarà un problema da risolvere, che con la divisione giudiziale si risolve nel modo peggiore: perdete la casa tutte e due, in cambio - entrambe - di pochi spiccioli.

Se i tuoi genitori lasciano le cose così, l'unico modo per liberarti di questa rogna è rinunciare all'eredità quando sarà il momento: chiaramente per queste operazioni così delicate è necessario che tu ti faccia assistere da un legale. Chiaramente se avrai figli, il fatto che tu rinunci non riguarda loro che subentrano (Se si rinuncia all’eredità chi subentra.)

Un'altra possibilità interessante è la rinuncia alla proprietà (prima accetti l'eredità poi rinunci alla proprietà che l'eredità ti ha comportato), della quale tanto si è parlato in questo forum (***)
La rinuncia, nel caso sia un comproprietario a rinunciare, accresce automaticamente la quota dell'altro comproprietario: quindi se rinunci tu, e non ti serve il consenso di tua sorella perché è un atto unilaterale redatto alla sola presenza del notaio, automaticamente espanderai la quota di tua sorella che si ritroverà, suo malgrado, proprietaria al 100%, con tutti gli oneri e gli onori del caso.
La difficoltà della rinuncia alla proprietà è che in ITALIA pochi notai permettono di redigere atti di rinuncia alla proprietà perché sono MALE INFORMATI e HANNO PAURA di fare atti nulli o annullabili.
In realtà una persona di questo forum ci è riuscita benissimo perché ha avuto la fortuna di trovare il notaio preparato che, basandosi sulla normativa che prevede la rinuncia alla proprietà, ha permesso l'operazione.
Naturalmente tua sorella potrebbe essere più veloce di te (corre a fare l'atto di rinuncia prima di te) e più fortunata di te (trova un notaio coraggioso che tu non riesci a trovare), nel qual caso sarai tu, tuo malgrado, a ritrovarti proprietaria al 100%, con magari tua sorella dentro la casa, che non se ne vuole andare. Caso limite, ma può capitare.

(***) https://www.google.com/search?q=rin...rome..69i57.4973j0j7&sourceid=chrome&ie=UTF-8
 
Ultima modifica di un moderatore:

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Sia che accettiate di diventare comproprietarie oggi, sia che decidiate di aspettare di diventare comproprietarie fra N anni, prima o poi una delle due vorrà farsi liquidare la quota dall'altra, il che non sarà possibile per ragioni economiche, e ci sarà un problema da risolvere, che con la divisione giudiziale si risolve nel modo peggiore: perdete la casa tutte e due, in cambio - entrambe - di pochi spiccioli.
No, dai , non sarà l' unica soluzione.
Quando riceveranno la casa in eredità, potranno venderla di comune accordo e ognuno incasserà la sua parte.
Se @LIOTTR avra prestato i soldi ai genitori, ne terranno conto nella successione, come doveroso.
 
U

User_29045

Ospite
potranno venderla di comune accordo e ognuno incasserà la sua parte.

Certo. Ma questa è la situazione migliore. Quella di Cip & Ciop, che vanno d'amore e d'accordo.
Ma se invece di Cip & Ciop parliamo di Genoveffa e Anastasia, che litigavano sempre, magari le cose cambiano.
E' per questo che dicevo che ci si augura che entrambe le sorelle siano persone ragionevoli, e capiscano che è meglio un cattivo accordo che una giusta causa.
Il cattivo accordo sarebbe vendere a valore di mercato, la giusta causa sarebbe la divisione giudiziale che porta a realizzare 2 spicci rispetto all'effettivo valore.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Come ha detto la sorella è interessata alla quota, non alla casa.
Il problema però è adesso, e io, come te, preferirei rimandare il fatto di essere comproprietarie alla morte dei genitori.
 

BeppeX88

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Come ha detto la sorella è interessata alla quota, non alla casa.
Il problema però è adesso, e io, come te, preferirei rimandare il fatto di essere comproprietarie alla morte dei genitori.
Condivido, a 26 anni manco sai dove andrai a vivere. Che la intestino solo a tua sorella con l'accordo che compenseranno con una quota economica a te in futuro. Troppi se e troppe incertezze.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Che la intestino solo a tua sorella con l'accordo che compenseranno con una quota economica a te in futuro.
Non hanno i 18.000 per concludere l'acquisto, non mi pare che avranno facilmente altro da lasciare.
Certo la situazione va gestita al meglio; ma se i genitori si intestardiscono a voler intestare alle figlie, mi pare che sarà difficili riportarli a ragione.
Solo un notaio che abbia voglia di spiegare con calma e attenzione potrebbe riuscire ad evitare pasticci, temo.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Come non è ragionevole la pretesa di cointestare al 50% la casa, se una delle sorelle aggiunge 18k€, è altrettanto irragionevole pensare di diventare pieni proprietari della casa con soli 18k€

Qui sono state fatte due proposte ragionevoli e praticabili:
la prima è quella di un prestito fruttifero erogato dalla figlia ai genitori, con tanto di scrittura magari registrata
la seconda è considerare l'acquisto separato della nuda proprietà e dell'usufrutto (vedi proposta Franci)

Nel primo caso al momento della successione il prestito, se non rimborsato, dovrà essere conteggiato nel calcolo delle quote
Nel secondo caso si avrà automaticamente la riunione di usufrutto in capo al solo nudo proprietario.. (Temo che questa soluzione comporti la perdita del diritto alle agevolazioni future di acquisto "prima" casa, e forse non piacerà nè ai genitori nè alla sorella)

Resta la prima: mio padre citava sempre l'esempio di una anziana signora "biellese", che lui considerava la sua "Mentore": ella aveva ricevuto appunto dal Padre un prestito per avviare la sua attività commerciale; ma poichè non era figlia unica il padre aveva stabilito condizioni riguardo alla restituzione ed al tasso di interesse, non dissimili da un finanziamento tra estranei. Patti chiari ed amicizia lunga. E Compresa la assunzione di responsabilità.
NB: i biellesi da noi passano per "tirchii" come i genovesi. Ma è innegabile che tale carattere sia dovuto alle difficili condizioni di partenza, ed è altresì dimostrato che il "rispettoso" approccio alle palanche ha generato per tali soggetti sviluppo e ricchezza
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
forse non piacerà nè ai genitori nè alla sorella
Chiarisco, non certamente a Franci, che la proposta sarebbe interessante e correttissima se il contributo dei 18k€ corrispondesse ai valori tabellari della nuda proprietà definiti dalla legge.
Purtroppo però non sempre ciò che è corretto finanziariamente, appare giusto psicologicamente: il fatto che la casa alla fine resti ad una sola figlia può apparire ad un inesperto, una ingiustizia: questo perchè da una parte c'è un immobile che si tocca e si vede; dall'altra c'è il godimento pluriennale della casa, che ha un valore finanziario, ma non è tangibile ; il compito di spiegarlo per bene lo potrebbe assumere il notaio, appunto.
 

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