Premesso che il recente D.L. n. 50/2017 ha stabilito il limite di 5.000 € per l'utilizzo in compensazione dei crediti relativi alle imposte sui redditi (limite oltre il quale per fare la compensazione occorre il visto di conformità sulla dichiarazione dei redditi), mi si presenta il seguente problema che sintetizzo con un esempio numerico.
Premetto anche che mi risulta detto limite riguardi solo le compensazioni orizzontali, cioè aventi per oggetto tributi diversi tra loro.
Dalla dichiarazione dei redditi del 2016 scaturisce:
credito IRPEF per saldo 2016 € 7.000
debito cedolare secca per saldo 2016 € 5.000
debito IRPEF per primo acconto 2017 € 1.000
debito IRPEF per addizionali regionale e comunale € 1.000
Compilando il mod. F24 da pagare entro fine giugno pensavo di fare come segue (le cifre sono inventate, spero che servano per chiarire il concetto).
Compensazione orizzontale: utilizzo 5.000 € di credito IRPEF per compensare il debito di € 5.000 relativo alla cedolare secca. Quindi ho rispettato il limite imposto dal D.L e non occorre il visto di conformità sulla dichiarazione dei redditi.
A questo punto rimane un credito IRPEF di (7.000 - 5.000) € 2.000
Pensavo di fare anche la compensazione verticale con i debiti per primo acconto IRPEF 2017 + addizionali regionale e comunale (€ 1.000 + 1.000 = € 2.000 che verrebbero compensati).
Così facendo, il credito IRPEF 2016 che scrivo sul mod. F24 con codice tributo 4001 è di complessivi € 7.000, perché lo utilizzo sia in compensazione orizzontale (rispettando il limite di legge) sia in compensazione verticale.
A me sembra corretto, ma mi viene il dubbio che l'Agenzia delle Entrate vedendo nella colonna "importi a credito compensati" del mod. F24 una somma superiore al limite di € 5.000 richieda il visto di conformità sulla dichiarazione dei redditi.
Forse l'Ag. Entrate non capisce che in realtà le compensazioni sono due: una orizzontale che rispetta il limite; e l'altra verticale che non è soggetta a questa nuova normativa.
Grazie per il vostro parere!