basty

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infatti, credo che il parametro legato a questa situazione dovrebbe essere inserito nelle ripartizioni, faccenda complicata però
qui sta il guaio: la UNI10200 astrattamente impone un rigoroso calcolo, ma considera solo, se non erro, fattori come rendimenti di caldaia, dispersioni di sistema, perdite intrinseche: ma non inefficienze dell'edificio; e volutamente per provocare una ulteriore valutazione e rimedio alla inefficienza dell'edificio.

In soldoni la UNi non inserisce le dispersioni di quel tipo nella quota fissa, lasciando nelle pezze il singolo.

Solo una volontaristica delibera assembleare , di fragile consistenza di fronte al dissidente, potrà ad esempio inglobare queste distorsioni nella quota ripartita per millesimi senza dover provvedere ad ulteriori spese di isolamento. La legge non prevede un aggiustamento a spanne, senza scomodare NPV e compagnia cantando di analisi finanziaria degli investimenti...
 

margheritaviola

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Grazie mille!!

Ho un ulteriore dubbio.
Per fare la contabilizzazione serve la certificazione energetica di tutta la palazzina condominiale o solo un progetto semplice?
Io penso che se la contabilizzazione partisse dai risultati della certificazione energetica che mi sembra valuti tutte le criticità del vecchio edificio, il coefficiente della spesa variabile sarebbe più esatto che non una certificazione affrettata del singolo appartamento con i suoi radiatori.
Mi confortate su questa mia ipotesi?
Nel senso che se mi dite che è così, io in assemblea nego il mio consenso ad una certificazione affrettata e incongrua e pretendo quella che tutela di più le situazione più disagiate ( io sono tra questi).
Posso negare il mio consenso e pretendere la certificazione energetica se più esatta?
Quanti millesimi servono per approvare o no la contabilizzazione ?
Ancora grazie mille!!
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Quanti millesimi servono per approvare o no la contabilizzazione ?
Nessuno: è diventato un obbligo di legge. Si può discutere solo il come (insieme al quanto...€)
Nel senso che se mi dite che è così, io in assemblea nego il mio consenso ad una certificazione affrettata e incongrua e pretendo quella che tutela di più le situazione più disagiate
Che tu neghi o avalli, le decisioni sulla scelta sono sempre prese a maggioranza. Bisognerebbe trovare su qualche LR Umbra una precisazione che tassativamente inserisca l'obbligo di una omogeneizzazione delle condizioni, prima di procedere alla ripartizione per consumi volontari. Temo non ci sia. Potrebbe raccomandarla, e farla passare, un Amministratore volenteroso, convincendo il Condominio e le parti interessate a trovare una soluzione di compromesso (ad esempio metà spesa di isolamento al condominio, metà al maggiore beneficiario)
Io penso che se la contabilizzazione partisse dai risultati della certificazione energetica che mi sembra valuti tutte le criticità del vecchio edificio, il coefficiente della spesa variabile sarebbe più esatto che non una certificazione affrettata del singolo appartamento con i suoi radiatori.
Anche qui rispondo a titolo personale: il tuo assunto sottende un ragionamento logico, purtroppo inficiato da errori non tuoi: mi spiego.

Spesso chiamano progettazione o certificazione un lavoro preliminare necessario, che per me non sembra abbia niente di particolarmente sofisticato: lascia perdere che a volte buttano fumo nell'occhio parlando di calcoli di fabbisogno e rendimento preliminare alla contabilizzazione: se non cambiate caldaia, non mutano le condizioni di esercizio. Ripartirete solo i costi sorgenti con un nuovo criterio.

Cosa invece è necessario sapere è la potenza, il tipo ed il numero di radiatori di ogni appartamento: per far questo devono fare un sopralluogo dove prendono le misure geometriche dei termosifoni, il numero di elementi che li compongono, la forma e materiale. Questo perchè occorrerà moltiplicare il numerello letto/misurato dai ripartitori, per il fattore di potenza del radiatore. (un conto un radiatore da 15 elementi, altro da 4, che siano stati condotti alla medesima temperatura). Come puoi capire non si fa alcun riferimento alle "prestazioni= caratteristiche" edili del fabbricato, ma alle prestazioni termiche di potenza dei radiatori. E' un dato diverso: certamente questi sono stati più o meno bene dimensionati illo tempore per il fabbisogno, ma un conto è parlare della capienza del serbatoio di carburante, un conto conoscere quanti litri di benzina metti di volta in volta.

Però aggiungo un consiglio: effettivamente in fase di preventivo tutti i termotecnici interpellati tendono, credo anche per un secondo dettato di legge, a presentare questa attività preventiva come una attività alquanto simile a quanto richiesto per ottenere una APE: se così si propongono, fareste bene a convincere l'amministratore a mettere nel contratto di fornitura, il rilascio finale di una regolare e formale APE, che sarà purtroppo generica per l'intero edificio. Ma non dovrebbe far lievitare il costo, se si sa negoziare quello che si sta acquistando.

Non è affatto automatico che questo APE possa essere assunta per valida per la singola u.i.: ci sono pareri discordi. A mio parere sembra di ricordare occorra una dichiarazione che tutte le u.i. sono omogenee per caratteristiche ed esposizione, il che è alquanto improbabile.

Un APE fatto come Dio comanda, dovrebbe evidenziare risultati diversi proprio nelle situazioni di disomogeneità: ma non sembra che nella generalità le cose siano fatte così accuratamente.

Per fare la contabilizzazione serve la certificazione energetica di tutta la palazzina condominiale o solo un progetto semplice?
Come vedi sono partito dal fondo: qui non so risponderti. Ma può essere vero che insieme al tutto il Dlgs e relative leggi sulal detraibilità, pretenzano un documento di analisi delle prestazioni energetiche dell'edificio, e relativi suggerimenti per il suo miglioramento. Per questo dico che il passo per pervenire al vero e proprio APE, è alquanto breve. Non ti servirà forse per contabilizzare, ma vale 10 anni (per locare, rivendere, ecc)
 

Daniele 78

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Professionista
Come ho già detto in altre discussioni il decreto 102 2014 obbliga entro il 31/12/2016 alla contabilizzazione più alla termoregolazione...e fin qui non credo ci siano dubbi alcuni.
Sul fatto che le sanzioni per il non rispetto di tale decreto vanno da 500 a 2.500€ credo debba essere già un motivazione valida per attenersi.

Sul fatto dell'impossibilità tecnica, consiglio di dare un occhiata a questo articolo per farsi un'idea di cosa s'intende...(oltre a quello detto da @griz ).

Diciamo che con un sistema di questo tipo
Sicuramente tutti i condomini (tenendo monitorati i propri consumi) sarebbero molto più CONSAPEVOLI dei propri consumi e quindi decidere di risparmiare ed evitare sprechi inutili.

l'obbiettivo di questa legge è quella oltre di migliorare la trasparenza nei consumi anche quella nel responsabilizzare ogni condominio ad un uso più consapevole dell'energia, e questo sicuramente porta risparmi ulteriori!
 

griz

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riflettendo: posto che tutto l'immobile trarrà giovamento dall'installazione delle valvole termostatiche quindi dalla temperatura controllata in tutti gli ambienti, considerato che vi saranno unità svantaggiate che utilizzeranno più energia avvantaggiando altre, una ripartizione equa delle spese dovrebbe essere riferita al mq di superficie degli appartamenti a prescindere dal consumo del singolo
 

margheritaviola

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Proprietario Casa
Grazie BASTY Magico ed esauriente!!
Grazie mille!!
Difficile eh !!
Cercherò di chiedere una certificazione energetica ...magari dicendo che serve per le compravendite...anche se mi sembra che ora non sia più obbligatoria, in modo da avere dei calcoli con meno bugie.
La caldaia non se ne parla di cambiarla!! faranno gli adattamenti per erogazione a intermittenza invece che a flusso continuo.
Io metterei il riscaldamento autonomo a questo punto. teniamo spenti i radiatori, pagheremo il consumo indiretto ( che non so ma potrebbe essere la stessa cosa dei costi di manutenzione etc. per chi si stacca) ma non il diretto che sostituiamo con i riscaldamenti autonomi moderni mi sembra a condensazione e inverter e senza obbligo di canna fumaria sul tetto.
E senza chiedere il distacco che tanto è una battaglia persa e difficile.
Che ne pensate ?
Attualmente spendiamo il riscaldamento a millesimi ( i nostri sono i più alti perché negli anni 50 chi abitava all'ultimo piano era privilegiato,in realtà oggi è penalizzato per le dispersioni) e per la corrente dei condizionatori perché fa freddo durante il giorno.
Orari di accensione condominiali invernali :5,30-8,30 e poi 13-22.
Sono un condominio di vecchietti ma nessuno ha fiatato: una signora che esce la mattina e torna la sera ha preteso le 5,30 perché si deve lavare al caldo e poi se ne va....e tutti i vecchietti battono i denti...con gli spifferi per di più!
Mia madre ha 95 anni e spendiamo un botto per il riscaldamento( e il condizionatore d'estate perché sopra c'è il terrazzo che non hanno voluto coibentare)
Scusate le chiacchiere, mi date un parere spassionato? grazie, noi siamo a Roma
Mi scusi Daniele 78 ma postato prima di leggere il Suo messaggio. Vado a leggerlo.
 

Daniele 78

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Professionista
riflettendo: posto che tutto l'immobile trarrà giovamento dall'installazione delle valvole termostatiche quindi dalla temperatura controllata in tutti gli ambienti, considerato che vi saranno unità svantaggiate che utilizzeranno più energia avvantaggiando altre, una ripartizione equa delle spese dovrebbe essere riferita al mq di superficie degli appartamenti a prescindere dal consumo del singolo
Ho trovato questo interessante articolo di Ediltecnico: Contabilizzazione del calore e ripartizione delle spese condominiali che racchiude un po' tutto.

In questo articolo invece si parla ANCHE di quota fissa (legata all'abitazione) e quota variabile (legata ai consumi):Obbligo della Contabilizzazione del Calore
 

basty

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Daniele 78, posso fare alcune considerazioni per un corretta lettura dei messazzi comemrciali?

Quanto hai postato è corretto e lo sottoscrivo:
l'obbiettivo di questa legge è quella oltre di migliorare la trasparenza nei consumi anche quella nel responsabilizzare ogni condominio ad un uso più consapevole dell'energia, e questo sicuramente porta risparmi ulteriori!


Questa seguente invece la modificherei:
Sicuramente tutti i condomini (tenendo monitorati i propri consumi) sarebbero molto più CONSAPEVOLI dei propri consumi e quindi decidere di risparmiare ed evitare sprechi inutili.
Scriverei "tenendo monitorata la spesa"....: non è che ad esempio si risparmia solo guardando costantemente girare il contatore elettrico: Risparmi se poi ti decidi a spegnere le luci accese a mezzogiorno.

Quindi anche il video che hai postato mi sembra solo un messaggio pubblicitario, che nulla ha a che vedere con le fattibilità tecniche. Se ho inteso bene pubblicizza un sistema di raccolta dati e trasmissione amplificata (booster) convogliata via web: bene, interessante, ma è una estensione del concetto wireless a livello di rete e non solo locale.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Io metterei il riscaldamento autonomo a questo punto. teniamo spenti i radiatori, pagheremo il consumo indiretto ( che non so ma potrebbe essere la stessa cosa dei costi di manutenzione etc. per chi si stacca) ma non il diretto che sostituiamo con i riscaldamenti autonomi moderni mi sembra a condensazione e inverter e senza obbligo di canna fumaria sul tetto.
Anche qui ci sono troppe inesattezze: è bene ti appoggi ad un termotecnico indipendente dalle vendite, ti chiarirà le cose
 

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