Cari amici,
vi inoltro la mail di una mia amica, si accettano suggerimenti su come potrebbe agire:
Salve, mi chiamo S., sono un'inquilina e sono residente a..........da ormai 14 mesi.
I proprietari della casa sono due fratelli G. (maschio e femmina) che ci hanno accolto nella loro casa con la promessa di un contratto a comodato d'uso gratuito, non appena avrebbero finito dopo 2 mesi autunnali (Ottobre/Novembre) di saldare la terza sorella per l'intestazione/spartizione ereditaria dovuta alla morte della loro madre nel Gennaio 2016.
Siamo entrati a metà Agosto 2016 in accordo di dargli in nero 400 € al mese con utenze incluse, ma dato che ero pervenuta, ho richiesto che per ogni somma al mese, venga immessa una ricevuta firmata da almeno uno dei due proprietari, abbiamo sempre pagato la somma richiesta sino a Maggio 2017, quando iniziarono a fare dispetti.
Ritornando all'inizio della mia vita all'interno della casa, vidi che era arrivato il momento di fare la residenza (mia, mia figlia ed il padre di mia figlia) e diventare stabili; con il proprietario ci siamo recati in comune e siamo entrati col suo esplicito permesso nello stato di famiglia, dato il mancato contratto di qualsiasi genere per stare nella casa. Il comune ci ha controllato, firmato ed accettato la residenza, perciò noi siamo legalmente in casa come conviventi dei Signori G.
I mesi passavano e all'improvviso a Marzo i due fratelli iniziano a fare delle storie, dicevano che disturbavamo i vicini con gli animali (non è vero) poi con la nostra presenza, poi dicevano che non pagavano le bollette e che ci sarebbe stato il distacco da parte di ìren, infine siamo arrivati ad Ottobre, esattamente il 19/2017 in cui vengono staccate tutte le utenze.
Ho telefonato ad ìren per chiedere spiegazioni ed hanno confermato che loro non hanno fatto nulla, è stato il proprietario a recedere dal contratto di consumo intestati a lui, perciò non potevano fare niente.
In più, ìren mi avvisa che è da Dicembre 2016 che i Signori G. non pagano le bollette e che erano già stati minacciati per pagare una somma di all'incirca 2,000€, ma la nostra presenza non permetteva alla società, di poter staccare nulla di loro autonoma decisione.
Abbiamo quindi calcolato i tempi in cui davamo i 400 € quando smisero di pagare le bollette, arrivando alla conclusione che effettivamente ci volevano buttare fuori di casa per evitare che scoprissimo che si intascavano i soldi anzichè pagare le bollette.
Ora io vorrei denunciarli perchè mi hanno tolto le utenze all'improvviso, senza preavviso, senza raccomandate con ricevuta di ritorno, e dal momento che hanno causato un forte colpo di malattia a me e la bambina di 3 anni.
La domanda che mi faccio è: devo aspettare molto?
Devo trovare un altro appartamento o posso rimanere lì obbligando il proprietario a pagarmi le bollette?
Durante la causa, posso trasferirmi se serve, in un'altro appartamento e cambiare residenza?
Ne ho bisogno per la separazione con conferma del tribunale, dal padre di mia figlia (non siamo sposati) e finchè non cambio residenza, non possono andare avanti.
vi inoltro la mail di una mia amica, si accettano suggerimenti su come potrebbe agire:
Salve, mi chiamo S., sono un'inquilina e sono residente a..........da ormai 14 mesi.
I proprietari della casa sono due fratelli G. (maschio e femmina) che ci hanno accolto nella loro casa con la promessa di un contratto a comodato d'uso gratuito, non appena avrebbero finito dopo 2 mesi autunnali (Ottobre/Novembre) di saldare la terza sorella per l'intestazione/spartizione ereditaria dovuta alla morte della loro madre nel Gennaio 2016.
Siamo entrati a metà Agosto 2016 in accordo di dargli in nero 400 € al mese con utenze incluse, ma dato che ero pervenuta, ho richiesto che per ogni somma al mese, venga immessa una ricevuta firmata da almeno uno dei due proprietari, abbiamo sempre pagato la somma richiesta sino a Maggio 2017, quando iniziarono a fare dispetti.
Ritornando all'inizio della mia vita all'interno della casa, vidi che era arrivato il momento di fare la residenza (mia, mia figlia ed il padre di mia figlia) e diventare stabili; con il proprietario ci siamo recati in comune e siamo entrati col suo esplicito permesso nello stato di famiglia, dato il mancato contratto di qualsiasi genere per stare nella casa. Il comune ci ha controllato, firmato ed accettato la residenza, perciò noi siamo legalmente in casa come conviventi dei Signori G.
I mesi passavano e all'improvviso a Marzo i due fratelli iniziano a fare delle storie, dicevano che disturbavamo i vicini con gli animali (non è vero) poi con la nostra presenza, poi dicevano che non pagavano le bollette e che ci sarebbe stato il distacco da parte di ìren, infine siamo arrivati ad Ottobre, esattamente il 19/2017 in cui vengono staccate tutte le utenze.
Ho telefonato ad ìren per chiedere spiegazioni ed hanno confermato che loro non hanno fatto nulla, è stato il proprietario a recedere dal contratto di consumo intestati a lui, perciò non potevano fare niente.
In più, ìren mi avvisa che è da Dicembre 2016 che i Signori G. non pagano le bollette e che erano già stati minacciati per pagare una somma di all'incirca 2,000€, ma la nostra presenza non permetteva alla società, di poter staccare nulla di loro autonoma decisione.
Abbiamo quindi calcolato i tempi in cui davamo i 400 € quando smisero di pagare le bollette, arrivando alla conclusione che effettivamente ci volevano buttare fuori di casa per evitare che scoprissimo che si intascavano i soldi anzichè pagare le bollette.
Ora io vorrei denunciarli perchè mi hanno tolto le utenze all'improvviso, senza preavviso, senza raccomandate con ricevuta di ritorno, e dal momento che hanno causato un forte colpo di malattia a me e la bambina di 3 anni.
La domanda che mi faccio è: devo aspettare molto?
Devo trovare un altro appartamento o posso rimanere lì obbligando il proprietario a pagarmi le bollette?
Durante la causa, posso trasferirmi se serve, in un'altro appartamento e cambiare residenza?
Ne ho bisogno per la separazione con conferma del tribunale, dal padre di mia figlia (non siamo sposati) e finchè non cambio residenza, non possono andare avanti.