Nel nostro condominio (3 scale - 4 colonne scendenti pluviali per scala) in un giorno del 2010 si è verificata la rottura di uno di questi pluviali e due appartamenti della scala "B" hanno subito danni. L'amm.re -vero cialtrone- se ne è fregato a causa, anche, di precedenti diatribe con uno dei due danneggiati. Devo precisare che la rottura riguardava la braga posta fra il sesto ed il settimo piano. Nella braga confluiscono, oltre il pluviale del terrazzo, anche i bochettoni dei balconi privati del 6° e del 7°.
Fatto sta che, il condomino del 6° piano, stanco di nuotare ogni volta che pioveva, dopo inutili chiamate all'amm.re, fax, e-mail e R.R.R. senza esito, ha citato in giudizio il Condominio con procedura ex art. 700 per danno temuto in quanto le infiltrazioni d'acqua potevano corrodere le armature in ferro del balcone soprastante. Con tanto di verbale VVFF che intimava di eseguire i lavori con urgenza.
Il Giudice ha condannato il Condominio e, da un danno iniziale quantificato in 1600 euro, si è passati, fra onorari CTU , spese legali e quant'altro, a 16700 euro.
La citazione in giudizio è del settembre 2014; l'ineffabile amm.re ha relazionato l'Assemblea in seduta Ordinaria nel marzo 2015. In tale occasione ha chiesto l'autorizzazione a costituirsi in giudizio. Poteva anche risparmiare le spese di costituzione in giudizio. Ancora pochi giorni ed il Condominio sarebbe stato condannato in contumacia....Nel verbale di assemblea, non è riportato (io ero assente) né l'oggetto della causa, né il nome della controparte, né l'importo di causa insomma, una indicazione del tutto fumosa e generica. Quindi, per come era formulata la vicenda nel verbale di Assemblea, poteva anche interpretarsi come l'invito ad una partita di scacchi....
Fatto sta che il Condominio perde regolarmente e viene condannato a pagare l'anzidetta somma di euro 16.700
L'amm.re, in prima battuta, addebita l'intera spesa al Condominio intero. Uno dei Condomini, proprietario di cira 167 m.mi di prop.tà, sostiene che, la sua proprietà non è mai stata interessata dai pluviali e quindi, la spesa va ripartita secondo la tab. 2 di proprietà differenziata della sola palazzina con esclusione dei locali anzidetti di valore di 167 m.mi. Molti condomini della scala "A" rispondono "picche" e sostengono che la spesa sia a carico dei solo condomini interessati dal pluviale rotto. L'Amm.re convoca una riunione (lui ritiene di chiamarla Assemblea....) della sola scala "B" per ripartire fra loro la spesa. Ovviamente lo spernacchiano.
Nell'ultima, tumultuosa (ci mancherebbe che non fosse così) Assemblea, io ho sostenuto la tesi secondo la quale, anche per spirito solidaristico, il Giudice NON ha condannato una sola parte, ad esempio la scala B o la proprietà differenziata ma, HA condannato il Condominio nella sua interezza. Pertanto, tutti e nessuno escluso dovremmo pagare pro quota ed eventualmente, rivalerci sull'amministratore responsabile di tanto sfacelo.
Che ne pensate?
Fatto sta che, il condomino del 6° piano, stanco di nuotare ogni volta che pioveva, dopo inutili chiamate all'amm.re, fax, e-mail e R.R.R. senza esito, ha citato in giudizio il Condominio con procedura ex art. 700 per danno temuto in quanto le infiltrazioni d'acqua potevano corrodere le armature in ferro del balcone soprastante. Con tanto di verbale VVFF che intimava di eseguire i lavori con urgenza.
Il Giudice ha condannato il Condominio e, da un danno iniziale quantificato in 1600 euro, si è passati, fra onorari CTU , spese legali e quant'altro, a 16700 euro.
La citazione in giudizio è del settembre 2014; l'ineffabile amm.re ha relazionato l'Assemblea in seduta Ordinaria nel marzo 2015. In tale occasione ha chiesto l'autorizzazione a costituirsi in giudizio. Poteva anche risparmiare le spese di costituzione in giudizio. Ancora pochi giorni ed il Condominio sarebbe stato condannato in contumacia....Nel verbale di assemblea, non è riportato (io ero assente) né l'oggetto della causa, né il nome della controparte, né l'importo di causa insomma, una indicazione del tutto fumosa e generica. Quindi, per come era formulata la vicenda nel verbale di Assemblea, poteva anche interpretarsi come l'invito ad una partita di scacchi....
Fatto sta che il Condominio perde regolarmente e viene condannato a pagare l'anzidetta somma di euro 16.700
L'amm.re, in prima battuta, addebita l'intera spesa al Condominio intero. Uno dei Condomini, proprietario di cira 167 m.mi di prop.tà, sostiene che, la sua proprietà non è mai stata interessata dai pluviali e quindi, la spesa va ripartita secondo la tab. 2 di proprietà differenziata della sola palazzina con esclusione dei locali anzidetti di valore di 167 m.mi. Molti condomini della scala "A" rispondono "picche" e sostengono che la spesa sia a carico dei solo condomini interessati dal pluviale rotto. L'Amm.re convoca una riunione (lui ritiene di chiamarla Assemblea....) della sola scala "B" per ripartire fra loro la spesa. Ovviamente lo spernacchiano.
Nell'ultima, tumultuosa (ci mancherebbe che non fosse così) Assemblea, io ho sostenuto la tesi secondo la quale, anche per spirito solidaristico, il Giudice NON ha condannato una sola parte, ad esempio la scala B o la proprietà differenziata ma, HA condannato il Condominio nella sua interezza. Pertanto, tutti e nessuno escluso dovremmo pagare pro quota ed eventualmente, rivalerci sull'amministratore responsabile di tanto sfacelo.
Che ne pensate?