betty

Membro Attivo
Mio marito ha ereditato un immobile costruito e abitato dalla sua famiglia nel 1969, dopo la morte dei genitori ha venduto la casa il 19/06/2002 tramite agenzia immobiliare Tecnocasa, con tutte le documentazioni in essere e regolari.Però adesso è giunta una lettera di chi ha allora ha acquistato la casa chiedendo il certificato di abitabilità, quest'atto al momento non lo troviamo .Il comume dove è situato l'immobile dal 1991 è diventato autonomo per cui tutti gli atti erano in un archivio del capoluogo , che adesso sta ripristinando.Per cortesia mi fate sapere come devo fare ed eventualmente se ci sono sanzioni da pagare grazie:-o:-o:-o:-o:-o:-o
 

salves

Membro Assiduo
Professionista
Ciao bettys
Che mi risulti a me dall'esperienza nei luoghi dove sono non ho riscontri di multe dovute alla mancata o ritardo della richiesta del certificato di abitabilità, così si chiamava fino al 2001 poi pe effetto del d.p.r.380/01 si chiama agibilità.
Per vedere se l'immobile era provvisto di abitabilità devi fare richiesta all'archivio dell'attuale coune se questo è stato trasferito oppure al vecchio comune di cui faceva parte la frazione in cui è sito l'immobile, avendo cura di citare in tale richiesta se a tua conoscenza la licenza dell'epoca, in alternativa ti conviene con quanti più dati possibili quli titolari dell'eventuale lcenza, contrada o via dove fu realizzato l'immobile, riferimenti di date, recarti presso l'archivio e far fare la ricerca o incaricare un tecnico che lo faccia al posto tuo.
Ciao salves
 

bolognaprogramme

Membro Assiduo
Professionista
Non sarebbe il caso che la ricerca la facessero i nuovi proprietari ????

Se riandiamo indietro fino alle calende greche, l'Italia rimane con le braghe a terra !!!
 

ccc1956

Nuovo Iscritto
Non sarebbe il caso che la ricerca la facessero i nuovi proprietari ????

Se riandiamo indietro fino alle calende greche, l'Italia rimane con le braghe a terra !!!

infatti che c'entrano i vecchi proprietari???
una volta che e' stato fatto il rogito.............e' il nuovo proprietario che si deve attivare o lo
doveva chiedere prima al momento che ha comprato.:???:
non dieci anni dopo.
 

griz

Membro Storico
Professionista
che dopo 10 anni si chieda il certificato di abitabilità mi sembra fuori dalle misure

personalmente ignorerei la richiesta
 

betty

Membro Attivo
Grazie per le vostre risposte, anche noi abbiamo pensato la stessa cosa il nuovo proprietario è in possesso di tutti i documenti inerenti il fabbricato valido per la vendita, tutti i passaggi sono stati seguiti dall'agenzia e notaio comunque sarà necessario rispondere con una lettera visto che ha inviato una a\r ?????:occhi_al_cielo::occhi_al_cielo:
 

salves

Membro Assiduo
Professionista
La sentenza sottostante secondo me giustifica il fato che i venditori sono tenuti a produrre il certificato chiesto dagli acquirenti, mi pare che la sentenza tratti un caso simile.
Cassazione civile, Sez. II, 29.8.2011, n. 17707
Con atto di citazione notificato il 13.4.93 S.A. e il figlio, M.A., convenivano in giudizio, innanzi al
Tribunale di Livorno, S.V. e A.S., esponendo di aver acquistato da questi ultimi, con atto
20.12.1985, ciascuno la porzione di un immobile di proprietà indivisa dei convenuti stessi ( M.A.
era subentrato nella proprietà della quota del padre, M.E., che aveva originariamente acquistato in
regime di comunione legale con la moglie A. S.);
La Corte territoriale ha escluso la configurabilità della consegna di “aliud pro alio” in relazione al
difetto del certificato di abitabilità dell’immobile, oggetto della vendita intercorsa fra le parti,
applicando il disposto dell’art. 1495 c.c., in tema di vizi e mancanza di qualità della cosa venduta,
fondando tale decisione sul difetto di una specifica pattuizione contrattuale in ordine all’obbligo del
venditore di richiedere la licenza di abitabilità nonchè sul fatto che gli acquirenti, nella specie, non
avevano neppure allegato “che le caratteristiche costruttive dell’immobile impedissero il cambio di
destinazione ed il conseguente rilascio del permesso di abitabilità”.
Con tale motivazione i giudici di appello omettono, però, di dar conto dell’ indirizzo
giurisprudenziale secondo cui la vendita di immobile destinato ad abitazione, privo del
certificato di abitabilità, incidendo sull’attitudine del bene compravenduto ad assolvere la sua
funzione economico-sociale, si risolve nella mancanza di un requisito giuridico essenziale ai
fine del legittimo godimento del bene e della sua commerciabilità e, configurando un’ipotesi di
vendita di “aliud pro alio”, legittima l’acquirente a domandare il risarcimento dei danni, per
la ridotta commerciabilità del bene (Cfr. Cass. n. 2729/2002; n. 1701/2009).
Ciao salves
 

griz

Membro Storico
Professionista
chiariamo bene:

se al momento della vendita del l'immobile il certificato non è stato prodotto a causa di un problema di inidoneità o di qualsiasi ragione per la quale il certificato non poteva essere emesso, il problema è grave e può produrre una invalidazione dell'atto di compravendita ed anche arrivare a richieste di danni morali e materiali e configurarsi additittura come una truffa

se invece semplicemente non è stato prodotto in quanto non richiesto dalla parte acquirente e la costruzione può essere abitabile secondo le norme, la richiesta a 10 anni di distanza è un po' pretenziosa

il certificato potrebbe comunque essere giacente presso l'archivio comunale e in caso di mancata richiesta allora, può anche essere richiesto ora
 

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