Dici bene, si poteva sì, ma mi sarebbe venuto a costare troppo. Bisogna fare come S. Tommaso e controllare sempre di persona.
Ai tempi di mia nonna i propriet usavano andare dai Carabinieri o dal parroco a informarsi sull'onestà degli aspiranti inq, ma ora guai a farlo: i Caramba ti guarderebbero come fossi un terrorista a caccia di info riservate, e quanto al parroco non c'è da pensarci nemmeno, visto che la max parte degli inq è straniera e cmq in chiesa non ci va quasi + nessuno, tanto - a dire i fatti suoi.
Per me, affittare agli stranieri è una mezza calamità, e non lo dico x razzismo (di stranieri onesti e puliti ce n'è) ma x esperienza. Guardate un po' come vivono nei Paesi da cui provengono, e immaginate il vostro immobile ridotto nel medesimo stato - e non per cattiveria o di proposito, no, ma x' nella (in)civiltà d'origine dell'inq abitudini igieniche degradate e aberranti sono la norma quotidiana. Chiamare casa o bottega (le nostre, ahimè) un ambientino che mixa discarica, latrina e zoo entomologico, e viverci in tutta pace, in certe culture è logico e naturale. Come a noi, se ci trasferiamo all'estero, piace a volte mangiare la pasta e bere il caffè fatto con la moka per sentirci a casa, a loro piace, per dirne una, cagare nei barattoli 😵🤮🤬.
Ho visto cose che voi/noi umani...