In tutta questa triste (per il locatore) storia una grande colpa ricade, se è vero quanto raccontato dalla postante, sull'associazione dei piccoli proprietari (U.p.p.i.) Per me l'operazione era "sospetta" sin dal primo giorno, confermata da quanto avvenuto immediatamente come mancato pagamento della cauzione e della prima mensilità, e della dichiarata intenzione, da parte del locatario, di non voler procedere al pagamento delle "rate di condominio" perché, da voci di corridoio (pardon da scala condominiale) alcuni condomini non "pagano le quote di loro competenza".
Non sono un veggente, ma a volte ci azzecco.
Secondo me lo scenario è il seguente:
La locataria (inquilina), donna sola, con una figlia, ed un bambino di pochi anni, aveva cercato per vario tempo di ottenere un alloggio dal Comune di residenza, ma una volta vista l'impossibilità di ottenere una sistemazione, si è rivolta ad una associazione di Piccoli Proprietari di immobili per aiutarla a trovare un alloggio. Ha visto l'Associazione come Garante in grado di "agevolare" l'operazione. L'Associazione ha segnalato a
@elena72 , la possibilità di dare in locazione il suo immobile ad una famiglia. Secondo me l'Associazione, riguardo alla solvibilità della promissaria non ha fatto alcuna indagine, ma, con il suo Avvocato, e a pagamento, si è limitata esclusivamente a mettere in contatto locatore e locatario e a stendere il testo contrattuale e successiva registrazione.
Purtroppo
@elena72, nella sua ingenuità e inesperienza, è caduta nella trappola dell'inquilina che aveva già preparato scrupolosamente il suo progetto:
- ottengo la casa
- non pago cauzione e mensilità
- non pago le spese condominiali
- non mi possono sfrattare, e se mi sfrattano passano anni, perché ho un bambino di pochi anni.
Anche le possibili "garanzie" previste dall'Avvocato lasciano il tempo che trovano difronte a chi i soldi non li ha- Non si cava "sangue da una rapa".
Mi scuso per la crudezza della sintesi.