plutarco

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Non mi paiono appropriati commenti pseudomoralistici.
Certo è una vergogna subire una fregatura da 140k€ , è triste veder finire la propria casa all’asta, ma è pure triste pensare che dei fornitori che erano esposti presumo per più di 100k€ si debbano accontentare di 40k€.
Semmai gli errori e fregature dovrebbero insegnare qualcosa: anche con l’amico , se si voleva aggirare il divieto a partecipare all’asta, Sarebbe stato opportuno siglare preliminarmente un compromesso scrivendo le condizioni di riscatto. Tenendo conto non solo del prezzo di aggiudicazione ma anche delle spese e imposte sorgenti. La negoziazione si fa prima, non dopo.
Con ciò il nostro ha tutta la nostra com-passione ma la sostanza non cambia
Ma va anche considerato che il postante potrebbe non avere 140.000€ a disposizione quindi più che truffa mi sembra evidente che vi siano problemi economici e non che vi sia l'intenzione di truffare il fornitore.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Non hai capito credo la situazione. Il nostro amico muratore ha fatto un lavoro per 140k€, e non è stato pagato. (Questo significa in Piemonte prendere una bidonata). A sua volta si è trovato in debito coi propri fornitori di materiale , e la sua casa è andata all’asta. Il resto è noto
 

Miciogatto

Membro Attivo
Proprietario Casa
Perché un accordo di compravendita sarebbe illegale? Lo chiedo per semplice curiosità. Mi risulta vietato partecipare all’asta, ma non riacquistare dallaggiudicatario

Illegale proprio perché, se ci pensi bene, può essere un modo per eludere il divieto, per l'esecutato, di partecipare all'asta. (579 cpc)

Lo spiegano in questo articolo ove viene anche citato un caso affrontato in Cassazione 3952/1988 che ha dichiarato nullo un simile patto (pactum de retrovendendo)


Poi bisogna vedere i dettagli, siamo in una zona un po' grigia.

Nel senso che c'è differenza se i soldi sono dell'esecutato e l'aggiudicatario è solo una "testa di legno" oppure se l'aggiudicatario compra con soldi suoi e poi, tornato benestante l'esecutato, si ricompra il bene dall'aggiudicatario.

Da quello che scrive (sebbene dubito si parli di un accordo scritto) il nostro amico sembra essere in una situazione un po' intermedia, perchè dice che gli ha versato subito 10K che quindi di fatto sono usciti dalla tasca dell'esecutato.

Mi duole dirlo ma forse il consiglio ricevuto dal commercialista non è poi del tutto sbagliato, per proteggersi da eventuali richieste di annullamento e guai connessi.

Certo, se davvero voleva aiutarlo magari un modo lo si trovava.
 
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basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Lo spiegano in questo articolo ove viene anche citato un caso affrontato in Cassazione
A me sembra di leggere il contrario:

mentre l’ipotesi di interposizione reale, nel caso in cui il terzo acquisti il bene pagandolo con denaro proprio ed obbligandosi a rivenderlo successivamente al debitore, con apposito patto di retrovendita, è stata ritenuta estranea al divieto imposto dalla norma”.
 

Miciogatto

Membro Attivo
Proprietario Casa
Intanto mi ripeto:

Poi bisogna vedere i dettagli, siamo in una zona un po' grigia.

Nel senso che c'è differenza se i soldi sono dell'esecutato e l'aggiudicatario è solo una "testa di legno" oppure se l'aggiudicatario compra con soldi suoi e poi, tornato benestante l'esecutato, si ricompra il bene dall'aggiudicatario.

Ma forse il primo paragrafo dell'articolo che ho postato prima si presta a fraintendimenti sulla sentenza citata.

Prendiamo la stessa sentenza da un'altra parte

cerca 3952 nel testo e troverai questa annotazione:

"Accordi con l’esecutato e tra concorrenti.
Nel caso di vendita con incanto nel procedimento di espropriazione forzata immobiliare, l’accordo tra il debitore esecutato ed un terzo, che dal primo sia stato incaricato di acquistare per suo conto l’immobile, configurando un negozio diretto ad eludere il divieto ex art. 579 c.p.c. gravante sul debitore di effettuare offerte all’incanto, è nullo anche con riguardo all’eventuale patto con cui il terzo, prima dell’aggiudicazione, si obblighi a retrocedere (pactum de retrovendendo) l’immobile espropriato al debitore, salvo che si sia in presenza di un mero impegno ad una eventuale retrocessione del bene al debitore nel caso in cui, successivamente, le condizioni economiche di questo ne consentano il riacquisto. Cass. 10 giugno 1988, n. 3952."

Quindi, nello specifico caso, la sentenza afferma che il patto con il quale il futuro eventuale aggiudicatario poi si obbliga a rivendere all'esecutato è nullo.

Appunto il caso di interposizione fittizia, non ammesso.

Se invece siamo in "presenza di mero impegno ad una eventuale retrocessione del bene al debitore nel caso in cui, successivamente, le condizioni economiche di questo ne consentano il riacquisto" ... tradotto "intanto io compro; poi, se e quando avrai i soldi, te la rivendo" allora qui probabilmente rientriamo nel caso ammesso:

mentre l’ipotesi di interposizione reale, nel caso in cui il terzo acquisti il bene pagandolo con denaro proprio ed obbligandosi a rivenderlo successivamente al debitore, con apposito patto di retrovendita, è stata ritenuta estranea al divieto imposto dalla norma”.


Poi ripeto è zona grigia, se proprio ci fosse un patto scritto bisognerebbe leggerlo e la parola definitiva la direbbe un giudice alla fine di tre gradi di giudizio.

Importante è capire che non deve essere un modo per eludere il divieto per l'esecutato di partecipare all'asta. Se il terzo ci mette tutti soldi suoi e nemmeno si obbliga alla rivendita forse si può stare, relativamente, tranquilli.
 
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basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Guarda, non ho letto la sentenza ma solo il commento che hai postato: qui è chiaro che sarebbe stata una situazione ibrida per via di quei 10.000 € anticipati.
Ma non è questo il punto che volevo rimarcare.

Uno le fregature non se le cerca, ma deve imparare anche ad evitarle: già arrivare ad un credito insoluto di 140k€ fa pensare a situazioni fuori controllo.
Poi quando subisci il pignoramento della casa, se hai imparato l'antifona, non dai 10k€ in contanti ad un "amico" sulla parola: io ho supposto che si sarebbe dovuto fare almeno una scrittura col tale amico in cui le promesse si concretizzino; ma certamente hai ragione anche tu che tale accordo andava concordato con un legale per evitare nullità ecc, e poi si valuta e si decide.

Sicuramente una vicenda spiacevole: ma non è sorpresa di oggi che gli sprovveduti hanno la vita difficile.
Già è difficile pur tenendo le orecchie e gli occhi aperti.
 

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