Buonasera a seguito della disdetta anticipata dal contratto di locazione della mia inquilina, mi trovo da questa convocata in una mediazione civile. Ecco i fatti. La mia inquilina si rivolge al Sunia per il ricalcolo dela canone concordato e per questo motivo pretende la restituzione di 9 mila euro di canoni versati e non dovuti.Solo che il SUNIA ha fatto dei calcoli completamente errati, in quanto ha conteggiato mq inferiori a quelli riportati nell’APE redatta pochi giorni prima della sottoscrizione del contrattvvero 85mq considerati contro i 93mq, misurati dall’ingegnere. Inoltre l’inquilina contesta fra i parametri,la porta blindata e la ristrutturazione dello stabile avvenuta 2 anni prima della stipula. Per quanto riguarda la porta questa ha uno spessore di 7 cm, un’armatura in ferro 3 serrature di sicurezza e uno spioncino con schermo lcd. Per la ristrutturazione ci sono documenti condominiali che attestano la ristrutturazione dello stabile con rifacimento di tetto frontalini, marcapiani e riverniciatura balconi per una spesa di circa 150.000 euro, e tra l’altro il condominio non presenta barriere architettoniche.Oltre a questo il Sunia non calcola l’aumento istat sul75% del canone concordato dal 2004 all’anno di stipula del contratto. Intanto mi trovo già ad aver speso 140 euro per la risposta a tale richiesta da parte dell’avvocato all’ufficio legale Sunia, e adesso 1040 euro per essere assistita nella mediazione oltre circa 50 euro all’organismo di mediazione.Io ovviamente vista tutta la documentazione a sostegno delle mie ragioni non intendo mediare ma andare a giudizio, ma se la mia inquilina dicesse in fase di mediazione ok non procedo oltre, ho scherzato. Io come posso recuperare i 1200 euro spesi? Secondo voi si potrebbe citare in giudizio anche il Sunia con i suoi avvocati? grazie