Mi appresto a effettuare i versamenti per l’IMU per due appartamenti dati in locazione a canone concordato fin dallo scorso 2015. Il comune di Palermo ha predisposto un modulo da compilare per ciascun appartamento dato in locazione.
Al modulo deve essere allegato copia del contratto di locazione con eventuale ricevuta del modello RLI se in proroga e, per gli studenti, la copia del libretto universitario di almeno uno degli intestatari del contratto.
La mia domanda a forum è questa: il comune in base all’art. 44, 1°comma, DPR 600/1973 riceve dall’amministrazione finanziaria copia delle dichiarazioni dei redditi delle persone residenti nel suo territorio. Ora tutte le informazioni necessarie a verificare la spettanza della riduzione dell’IMU sono contenute nel quadro B della dichiarazione (immobili, locazione o no, opzione per la cedolare secca in regime di libero mercato o a canone convenzionale, codici identificativi dei contratti di locazione). Con queste notizie già in suo possesso il comune ha il potere di vessare il contribuente con ulteriori adempimenti anche così minuziosi e che è facile sbagliare? Il comune non dovrebbe eventualmente richiedere, se non si fida di quanto indicato nella dichiarazione dei redditi, chiedere direttamente all’agenzia delle entrate copia dei contratti?
Non è scritto da qualche parte che al contribuente non devono essere richiesti atti e/o documenti in possesso dello stesso ente o di altre pubbliche amministrazioni? Saluti a tutti i del forum!
Al modulo deve essere allegato copia del contratto di locazione con eventuale ricevuta del modello RLI se in proroga e, per gli studenti, la copia del libretto universitario di almeno uno degli intestatari del contratto.
La mia domanda a forum è questa: il comune in base all’art. 44, 1°comma, DPR 600/1973 riceve dall’amministrazione finanziaria copia delle dichiarazioni dei redditi delle persone residenti nel suo territorio. Ora tutte le informazioni necessarie a verificare la spettanza della riduzione dell’IMU sono contenute nel quadro B della dichiarazione (immobili, locazione o no, opzione per la cedolare secca in regime di libero mercato o a canone convenzionale, codici identificativi dei contratti di locazione). Con queste notizie già in suo possesso il comune ha il potere di vessare il contribuente con ulteriori adempimenti anche così minuziosi e che è facile sbagliare? Il comune non dovrebbe eventualmente richiedere, se non si fida di quanto indicato nella dichiarazione dei redditi, chiedere direttamente all’agenzia delle entrate copia dei contratti?
Non è scritto da qualche parte che al contribuente non devono essere richiesti atti e/o documenti in possesso dello stesso ente o di altre pubbliche amministrazioni? Saluti a tutti i del forum!