Nell'ipotesi di un accordo tra locatore e conduttore di un canone a scaletta, cioè un canone che abbia valore diverso (normalmente in incremento) anno per anno, mi è sembrato di capire dalle info in rete che secondo la giurisprudenza occorrono due condizioni nel contratto:
- indicazione chiara fin dall'inizio di quali sono e saranno i valori del canone
- motivi che portano a scegliere un canone a scaletta (es. lavori di ristrutturazione previsti)
Però dal punto di vista fiscale , sembra (confermato da più commercialisti) che la differenza dei canoni venga poi probabilmente considerata dall'agenzia delle entrate come compenso in natura e quindi tassato!
Come uscire dall'empasse? Mettere o non mettere i motivi? Oppure va cercato un motivo che non possa portare a tassazione (quindi non la ristrutturazione)? Quale potrebbe essere?
- indicazione chiara fin dall'inizio di quali sono e saranno i valori del canone
- motivi che portano a scegliere un canone a scaletta (es. lavori di ristrutturazione previsti)
Però dal punto di vista fiscale , sembra (confermato da più commercialisti) che la differenza dei canoni venga poi probabilmente considerata dall'agenzia delle entrate come compenso in natura e quindi tassato!
Come uscire dall'empasse? Mettere o non mettere i motivi? Oppure va cercato un motivo che non possa portare a tassazione (quindi non la ristrutturazione)? Quale potrebbe essere?
LOCAZIONI NON ABITATIVE, QUANDO IL CANONE “A SCALETTA” E’CONSENTITO. : Studio Legale Barbàra
Studio Legale Barbàra
www.studiolegalebarbara.it
La nullità del canone “a scaletta”
www.lastampa.it