Uso il verbo "elargire" proprio per non usare quello di "Donare" a cui il legislatore ha voluto appropriare o attribuire o.. un altro verbo ( non mi viene...) un corposo Istituto giuridico che...anche contesto...per alcune inesattezze o incongruità o altre negatività, per cui si dovrebbe separare il contenuto del significato giuridico a cui entrambi ci riferiamo da quello intimistico familiare e popolare che era nato prima della legge e che dalla stessa è stato calpestato. Quindi è meno improprio dire: Elargire =...."Dare con generosità" come riportano alcuni studiosi...mentre il "Donare con generosità" richiama il concetto familiaristico e popolare citato prima. Che contrasta con quello giuridico che tanto per cominciare parla di un contratto da stipulare con atto pubblico e dove le due parti indossano le vesti di contraenti...mentre quando si elargisce o si da o si "dona" con quell'animo di generosità ( e non contrattuale) si dovrebbe essere esentati dal doverne poi rispondere a qualcuno...sia esso l'erede...sia poi anche il fisco...Nel momento che abbiamo stabilito senza disaccordo che il De Cuius può dissipare tutto il suo patrimonioelargire è sinonimo di donare: più esattamente significa donare con generosità ed abbondanza.
Per quanto riguarda la collazione questa non è un passo obbligato della ricostruzione del patrimonio ereditarioio dico sempre che gli eredi possono accettare le disposizioni del de cuius anche quando queste sono contrarie alle norme del c.c. . In modo particolare quando gli eredi sono i figli. O questi accettano le volontà paterne oppure la legge dice che il patrimonio va diviso in parti uguali. La legge non fa favoritismi: il genitore può farli; e se gli altri figli non accettano questa disparità di trattamento a favore del figlio prediletto, o più debole, quando il genitore muore hanno la possibilità di stabilire una certa equità. Non vedo nulla di sbagliato in ciò.
fuori dalla famiglia senza pagare pegno, non si vede perchè lo si debba castigare se lo fa all'interno della famiglia "dando"(...donando,...elargendo) a ciascuno in piena ed estrema libertà, senza obblighi di elargizioni paritarie. In chiusura la mia notissima posizione di critica estrema è rivolta sia alla DONAZIONE (giuridica), sia alla COLLAZIONE...che ritengo siano le due facce della stessa medaglia: Senza Donazione la Collazione non potrebbe attivarsi...senza la Collazione la Donazione sarebbe un nulla ai fini della ripartizione successoria...In quanto poi agli eredi, ben vengano quanto tu ipotizzi in materia di "buona volontà"..ed è quello che auspico per le mie due figlie...Tuttavia...sappiamo che le liti
ereditarie sono copiosissime...ed è per questo che sono per l'abolizione o per la sostanziale modifica delle due leggi. Le cui modalità non sono così semplici come potrebbero apparire dal nostro piccolo dibattito, bensì caratterizzate da un groviglio blindato quasi impossibile per la nostra comprensione e che danno modo ai professionisti di voltare e rivoltare come meglio li aggrada...il famoso "tacchino"...Grazie come sempre per l'intervento. QPQ.