Intendo realizzare una piscina interrata in un area a vincolo paesaggistico. Dopo aver ottenuto tutti i permessi, mi è stato detto che l'ente dell'acquedotto pretenderà si faccia un nuovo allaccio con tariffa commerciale e non ad uso domestico della casa in cui risiedo. Sarà vero?
La classificazione delle acque di scarico è regolamentata dalla normativa nazionale e, in teoria, recepita e applicata dai regolamenti ed enti locali. L'attuale decreto del 2006 classifica lo scarico di una piscina privata “assimilabile alle acque reflue domestiche” e come tali “scaricare in fogna é sempre ammesso”. Se nella proprietà esiste un sistema di scarico a norma la piscina può allacciarsi, e non richiede alcuna autorizzazione di un nuovo allaccio. Ovviamente vanno garantite, determinate (ma anche banali) condizioni e rispettate i criteri e le specifiche tecniche stabilite nei regolamenti dell’ente idrico locale e Comunale. Se hai solo il vincolo paesaggistico, dal punto di vista degli impianti (se interrati) è ininfluente e non cambia ne modifica l'iter del procedimento da seguire.
Quello che non torna è il fatto che l’ente idrico locale non classifica lo scarico della tua piscina secondo la normativa vigente e ti prescrive fare interventi come se dovessi scaricare acque non domestiche, secondo l'ente di tipo commerciale, categoria che la stessa norma nazionale non prevede. Generalmente si limitano sugli aspetti tecnici con regole su come realizzare l’impianto e che venga rispettato il requisito imposto dalla normativa statale cioè .. è ammesso scaricare in fogna se la % di cloro nell’acqua sia inferiore al limite stabilito. Quindi al momento dello svuotamento ti basta prevedere (e asseverare dal tuo tecnico) che l’acqua clorata sarà mescolata con un prodotto neutralizzante passando attraverso un filtro (declorinatore). Una volta trattata, la % di cloro risulterà inferiore ai limiti di legge, e idonea per essere convogliata in fognatura.