Ormai troppe le condivisioni sulla necessita' di emendare l'art. 67 ad evitare il perdurare delle scorrettezze compiute in nome di detto articolo.
Da umile usufruttuaria riporto ciò che dichiara il sign. Enrico Dimitri, co-autore della riforma del condominio, in seguito alle mie rimostranze:
“Certo la solidarietà deve essere contemplata in un contesto ECCEZIONALE, dopo una procedura di messa in mora del debitore principale.”
e ancora “Se ci sono spese straordinarie deve pagare il nudo proprietario, non ci sono scuse in merito. Se non le paga lui l’amministratore, dopo aver escusso, cioè dopo aver fatto anche il decreto ingiuntivo al nudo proprietario, per tutelare il condominio deve chiedere soldi all’usufruttuario, ma la procedura deve essere rigorosamente, non esiste che l’amministratore scelga e che tu poi come usufruttuaria ti debba accollare oneri non tuoi. E se questo accadesse l’amministratore avrebbe una responsabilità per FATTO ILLECITO, PER AVERTI CAUSATO UN DANNO ECONOMICO.” Conclude:
“Troppa arroganza da parte di chi si permette di importi costi che tu non sei tenuta per legge a sostenere.”
Nonostante sia stato chiarito da uno dei suoi autori tutt'oggi mi trovo in una situazione ai limiti dell'assurdo, l'amministratore è perfettamente a conoscenza del nudo proprietario del mio appartamento (ovvero conosce tutti i suoi recapiti) così da potersi rivolgere a lui procedendo con l'eventuale escussione e anche messa in more, ma per semplice pigrizia (chiamiamola anche "abitudine") da 10 anni solo il mio nome è stato evidenziato nel consuntivo con la pretesa che io chieda il rimborso al nudo proprietario.
E' incredibile che per ottenere un rimborso debba coinvolgere un legale, aspettare la risposta e addirittura anticipare le spese quando sarebbe decisamente più semplice rivolgersi direttamente alla persona interessata, ovvero il debitore principale.
Mi rivolgo a voi, frequentatori di propit.it, e vi chiedo il vostro parere, nonostante abbia ricevuto un gran numero di condivisioni sulla mia pagina Facebook (Riforma il Condominio
Vi ringrazio già in anticipo per il vostro prezioso contributo.
Forse devo spiegarmi meglio. I tanti amministratori, frequentatori di questo forum già si attengono certamente a quanto enunciato da Dimitri, per buon senso e correttezza, rivolgendosi previamente al debitore principale. Non è così per il mio amministratore, al quale purtroppo è consentito agire diversamente dalla formulazione dell'art. 67 di cui si chiede da anni l'emendamento.
Speravo il mio problema potesse interessare qualcuno. Comprendo che emendare un articolo, anche se articolato in modo da creare contenziosi a non finire per le interpretazioni che gli si possono dare, non induce ai frequentatori di questo forum a pronunciarsi. Mi resta condurre da sola, danneggiata dalla formulazione dell'articolo
67, la questione.
Ancora, un frequentatore di questo forum ha scritto in occasione di un mio precedente rilievo: "Quando sarà che vi indignerete per questo modo di legiferare? Mi sembrate tutti proni ad accettare qualsiasi obbrobrio che il legislatore continua ad elargire, dove alla fine la certezza del diritto diventa certezza del suo contrario. Liti infinite per assicurare ai troppi professionisti un lavoro pieno di vibranti soddisfazioni"
Da umile usufruttuaria riporto ciò che dichiara il sign. Enrico Dimitri, co-autore della riforma del condominio, in seguito alle mie rimostranze:
“Certo la solidarietà deve essere contemplata in un contesto ECCEZIONALE, dopo una procedura di messa in mora del debitore principale.”
e ancora “Se ci sono spese straordinarie deve pagare il nudo proprietario, non ci sono scuse in merito. Se non le paga lui l’amministratore, dopo aver escusso, cioè dopo aver fatto anche il decreto ingiuntivo al nudo proprietario, per tutelare il condominio deve chiedere soldi all’usufruttuario, ma la procedura deve essere rigorosamente, non esiste che l’amministratore scelga e che tu poi come usufruttuaria ti debba accollare oneri non tuoi. E se questo accadesse l’amministratore avrebbe una responsabilità per FATTO ILLECITO, PER AVERTI CAUSATO UN DANNO ECONOMICO.” Conclude:
“Troppa arroganza da parte di chi si permette di importi costi che tu non sei tenuta per legge a sostenere.”
Nonostante sia stato chiarito da uno dei suoi autori tutt'oggi mi trovo in una situazione ai limiti dell'assurdo, l'amministratore è perfettamente a conoscenza del nudo proprietario del mio appartamento (ovvero conosce tutti i suoi recapiti) così da potersi rivolgere a lui procedendo con l'eventuale escussione e anche messa in more, ma per semplice pigrizia (chiamiamola anche "abitudine") da 10 anni solo il mio nome è stato evidenziato nel consuntivo con la pretesa che io chieda il rimborso al nudo proprietario.
E' incredibile che per ottenere un rimborso debba coinvolgere un legale, aspettare la risposta e addirittura anticipare le spese quando sarebbe decisamente più semplice rivolgersi direttamente alla persona interessata, ovvero il debitore principale.
Mi rivolgo a voi, frequentatori di propit.it, e vi chiedo il vostro parere, nonostante abbia ricevuto un gran numero di condivisioni sulla mia pagina Facebook (Riforma il Condominio
Vi ringrazio già in anticipo per il vostro prezioso contributo.
Forse devo spiegarmi meglio. I tanti amministratori, frequentatori di questo forum già si attengono certamente a quanto enunciato da Dimitri, per buon senso e correttezza, rivolgendosi previamente al debitore principale. Non è così per il mio amministratore, al quale purtroppo è consentito agire diversamente dalla formulazione dell'art. 67 di cui si chiede da anni l'emendamento.
Speravo il mio problema potesse interessare qualcuno. Comprendo che emendare un articolo, anche se articolato in modo da creare contenziosi a non finire per le interpretazioni che gli si possono dare, non induce ai frequentatori di questo forum a pronunciarsi. Mi resta condurre da sola, danneggiata dalla formulazione dell'articolo
67, la questione.
Ancora, un frequentatore di questo forum ha scritto in occasione di un mio precedente rilievo: "Quando sarà che vi indignerete per questo modo di legiferare? Mi sembrate tutti proni ad accettare qualsiasi obbrobrio che il legislatore continua ad elargire, dove alla fine la certezza del diritto diventa certezza del suo contrario. Liti infinite per assicurare ai troppi professionisti un lavoro pieno di vibranti soddisfazioni"
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