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User_59430

Ospite
Vorrei aprire uno studio psicologico in un immobile catastato C1. E' possibile? Nel caso bisogna scrivere sul contratto "negozio uso ufficio"?
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
E' possibile?
così no ma se consulti un tecnico che presenta la pratica di cambio di destinazione d'uso magari lui ti può essere di aiuto. Naturalmente il cambio di destinazione d'uso anche se lo paghi tu deve essere presentato dal proprietario della unità immobiliare che deve essere d'accordo per il cambio. Io ho visto aprire studi dentistici, ambulatori medici, dove prima c'erano dei negozi su strada.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
proprietario della unità immobiliare che deve essere d'accordo per il cambio
Il proprietario deve essere consapevole che il cambio di destinazione d'uso comporta quasi certamente un aumento della rendita catastale. E di conseguenza dell'IMU.

In alcune zone periferiche di Torino un po' degradate vi sono negozi su strada che vengono affittati per uso abitativo, in genere ad extracomunitari.
Suppongo senza nessuna variazione né urbanistica né catastale, soltanto per non tenerli sfitti.
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
Ed hai visto anche il cambio di categoria catastale?…
No. Ma si trovano in un quartiere bene, molto trafficato, dove la Municipale ogni giorno passa a raccogliere sia la tassa sul plateatico delle bancarelle e sia le multe a chi parcheggia in seconda fila.
In alcune zone periferiche di Torino un po' degradate vi sono negozi su strada che vengono affittati per uso abitativo,
un fenomeno analogo c'è anche a Roma ma è diffuso in tutte le zone: si tratta prevalentemente di negozi di alimentari che hanno un retrobottega con bagno. Questi negozi stanno aperti fino a mezzanotte, oppure tutta la notte, in ogni caso stendono i materassi sul pavimento e ci dormono. Nel gabinetto tolgono la tazza, mettono una turca, poi coprono la turca con un telaio di legno, attaccano il flessibile al rubinetto del lavabo e si lavano.
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Gianco

Membro Storico
Professionista
Questi negozi stanno aperti fino a mezzanotte, oppure tutta la notte, in ogni caso stendono i materassi sul pavimento e ci dormono. Nel gabinetto tolgono la tazza, mettono una turca, poi coprono la turca con un telaio di legno, attaccano il flessibile al rubinetto del lavabo e si lavano.
I classici luoghi comuni: "l'arte di arrangiarsi" o "la necessità aguzza l'ingegno".
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
I classici luoghi comuni: "l'arte di arrangiarsi" o "la necessità aguzza l'ingegno".
Appunto: e fa riflettere. Oggi certe attività, specie nella ristorazione/
pizzerie, macellerie, panetterie, vengono aperte da extracomunitari, che poi assumono come dipendenti dei connazionali. Egiziani, ecc.
E quindi anche le locazioni ne vengono di conseguenza, dove il titolare si presta a far da garante al dipendente.
E gli Italiani? Sembra dimenticato lo spirito di imprenditorialità: e non si imparano più i mestieri….
Quanto durerà ancora?
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
E gli Italiani?
e gli Italiani sono "quasi" come i nobili pieni di debiti. Ho scritto "quasi" perché non hanno neanche il titolo nobiliare da vendere. Il modo di vivere è cambiato e noi "diversamente giovani" viviamo questo cambiamento come un peggioramento. Ormai è scomparso il commercio al dettaglio dei generi alimentari: chi apre una salumeria o un ortofrutta o una drogheria se la gente ormai va al supermercato a fare la spesa? Non parliamo poi del panettiere: chi si alza alle 4 del mattino per fare il pane? Pane che ormai non è più alla base della nostra alimentazione: è la prima cosa che ti toglie il nutrizionista quando vuoi dimagrire. eppure per noi "boomer" il pane è stato l'alimento base. Mi ricordo che in quinta elementare il maestro fece una indagine per sapere quante "michette" mangiavamo in un giorno; mentre io e la stragrande maggioranza dei mie compagni dicemmo 6/7 pezzi al giorno ci fu uno che dichiarò di mangiare 9 michette al giorno. Oggi se mangio 2 rosette (michetta equivalente) al giorno il diabetologo mi sgrida ed il pane non è più quello di una volta. Sono cambiate le farine, sono cambiati i lieviti, si sono inseriti gli acceleranti perché piuttosto che svegliarsi alla mattina alla 4 per andare a lavorare è meglio andare a letto alle 4 dopo aver speso in alcol e droghe il reddito di cittadinanza. Fare il panettiere non è stato mai una professione che a fine carriera lasciava una famiglia benestante (che vive agiatamente senza intaccare il capitale). Oggi per fare i soldi devi diventare un panettiere tipo Bonci a Roma: che ha la fila fuori dal negozio, ma ormai lui non c'è più, perché è in giro per TV e per panetterie italiane dove insegna (a pagamento) agli sfigati che resistono come fare il pane e fare i soldi come li ha fatti lui. Ieri, per curiosità, mi sono fatto la fila per comprare una colomba, speriamo preparata con la sua ricetta: siccome sò che siete seduti vi dico il prezzo che ho pagato (che se era esposto non sarei stato fuori mezz'ora a fare la fila): 39,00 €.
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