La risposta di Altroconsumo è corretta, ma il problema verrebbe fuori solo se fossero state emesse fatture nei confronti del condominio con il codice fiscale della s.r.l. del costruttore, in quanto il 770 presentato dalla s.r.l. del costruttore non comprenderebbe tali movimentazioni.
Sinceramente io non penso che si siano verificati tali casi. Penso che il costruttore si sia fatto fatturare i servizi dei fornitori alla sua s.r.l. (a parte quelli in nero) e li abbia pagati regolarmente con la cassa della s.r.l. o con assegni della s.r.l., venendo poi a richiedere a voi i rimborsi per intascarli regolarmente in nero.
Mi spiego meglio.
Lui con la s.r.l. richiede i servizi, se li fa fatturare e li paga regolarmente (in modo da avere più costi da detrarre e pagare così meno imposte sui suoi guadagni), redige il suo 770, paga le imposte dovute ed è a posto contabilmente.
Poi viene da voi, vi fa vedere quanto ha speso e vi chiede il rimborso "brevi manu", intascandosi personalmente tali rimborsi che quindi sono per lui, in quanto persona fisica, ricavi in nero.
Essendo il condominio un sostituto di imposta, il nuovo amministratore, se vuole farsi emettere regolari fatture dai fornitori, se vuole pagare regolarmente un dipendente o un collaboratore, se vuole richiedere agevolazioni fiscali per i suoi condomini ecc. DEVE richiedere il codice fiscale del condominio.
Se non lo fa a chi fa intestare le fatture ? A chi fa operare le ritenute d'acconto ? A un'entità senza codice fiscale ?
Se poi l'amministratore non è stato eletto regolarmente in assemblea con i partecipanti e le maggioranze previste dal Cod. Civ. a che titolo rappresenta il condominio o meglio voi proprietari ?
Voi, secondo me, non siete responsabili del suo operato se non gli avete conferito la rappresentanza.
Siete invece responsabili in solido del fatto di NON avere eletto regolarmente un amministratore che richieda a nome vostro un codice fiscale e che svolga la gestione in maniera contabilmente e fiscalmente corretta, questo soprattutto davanti al fisco.
Quindi vi conviene muovervi subito con i vostri legali per far cessare questa situazione, in quanto in questo caso l'inerzia - ovvero il non aver agito secondo le regole - potrebbe sì esservi imputata come colpa. Se voi invece dimostrate di aver fatto ricorso al Tribunale per regolarizzare la situazione, potrete far valere la vostra buona fede in qualsiasi sede.
Sinceramente io non penso che si siano verificati tali casi. Penso che il costruttore si sia fatto fatturare i servizi dei fornitori alla sua s.r.l. (a parte quelli in nero) e li abbia pagati regolarmente con la cassa della s.r.l. o con assegni della s.r.l., venendo poi a richiedere a voi i rimborsi per intascarli regolarmente in nero.
Mi spiego meglio.
Lui con la s.r.l. richiede i servizi, se li fa fatturare e li paga regolarmente (in modo da avere più costi da detrarre e pagare così meno imposte sui suoi guadagni), redige il suo 770, paga le imposte dovute ed è a posto contabilmente.
Poi viene da voi, vi fa vedere quanto ha speso e vi chiede il rimborso "brevi manu", intascandosi personalmente tali rimborsi che quindi sono per lui, in quanto persona fisica, ricavi in nero.
Essendo il condominio un sostituto di imposta, il nuovo amministratore, se vuole farsi emettere regolari fatture dai fornitori, se vuole pagare regolarmente un dipendente o un collaboratore, se vuole richiedere agevolazioni fiscali per i suoi condomini ecc. DEVE richiedere il codice fiscale del condominio.
Se non lo fa a chi fa intestare le fatture ? A chi fa operare le ritenute d'acconto ? A un'entità senza codice fiscale ?
Se poi l'amministratore non è stato eletto regolarmente in assemblea con i partecipanti e le maggioranze previste dal Cod. Civ. a che titolo rappresenta il condominio o meglio voi proprietari ?
Voi, secondo me, non siete responsabili del suo operato se non gli avete conferito la rappresentanza.
Siete invece responsabili in solido del fatto di NON avere eletto regolarmente un amministratore che richieda a nome vostro un codice fiscale e che svolga la gestione in maniera contabilmente e fiscalmente corretta, questo soprattutto davanti al fisco.
Quindi vi conviene muovervi subito con i vostri legali per far cessare questa situazione, in quanto in questo caso l'inerzia - ovvero il non aver agito secondo le regole - potrebbe sì esservi imputata come colpa. Se voi invece dimostrate di aver fatto ricorso al Tribunale per regolarizzare la situazione, potrete far valere la vostra buona fede in qualsiasi sede.