Questo il problema non proprio comune :
Un vecchio condominio di cinque condomini dieci anni fa ricostruisce l'impianto fognario fino all'attacco della condotta comunale e ripartisce la spesa in parti uguali.
All'epoca della ricostruzione un locale adibito a Delegazione ACI affiancato ma non facente parte del condominio dopo varie prove di scarico con traccianti e visive non risulta collegato alla fognatura del condominio ma non viene rintracciato come scarichi nella fogna comunale. Non e' stato possibile sondare all'interno del locale per non interrompere l'attivita' commerciale in essere.
Uno dei condomini e' anche proprietario del locale e all'atto della ricostruzione il condominio prevede la possibilita' di successivi attacchi alla fogna di terzi ma non stabilisce come disciplinare economicamente il fatto.
Il documento di attacco in fogna depositato al Comune e' intestato al locale e quello del condominio non si trova. Viene utilizzato tale documento con il consenso del condomino che e' anche proprietario del locale per la richiesta di ristrutturazione al Comune (di Roma) ed ottenuta l'autorizzazione a procedere.
Trattandosi di edificio degli anni quaranta e ipotizzando che l'impianto fognario potesse essere collegato o meno a terzi si provvede ad avvertire i vicini e si procede isolando e cementando la vecchia conduttura in dismissione.
Viene correttamente svolta tutta la pratica comunale e registrata la nuova fogna come solo condominiale.
Passati dieci anni dalla ristrutturazione della fogna la Delegazione ACI lascia il locale che viene affittato con altra destinazione d' uso (laboratorio artigianale di pizza da asporto).
Nei necessari lavori di ristrutturazione l'affittuario collega i vecchi ed i nuovi scarichi del locale anziche' a quelli preesistenti al pozzetto predisposto per eventuali successivi allacci della fogna condominiale senza avvertire ne' il proprietario ne' il condominio ed inizia l'attivita'.
Incidentalmente una busta di plastica ostruisce il tombino ed all'apertura si scopre l'attacco.
Ed ora il quesito, premesso che a lavori effettuati ed autorizzazioni ottenute tornare indietro e' economicamente e praticamente non attuabile per l'affittuario :
- Come individuare una somma equa da pagare al condominio per l'attacco che si verifica dieci anni dopo la messa in esercizio della nuova fogna
- Come disciplinare questo attacco (va fatta una comunione tra condominio e locale per l'utilizzo della fogna?)
- La somma stabilita potra' essere portata in detrazione come ristrutturazione edilizia pagando l'importo con apposito bonifico al condominio o comunque richiedendo all'amministratore che dichiari questa nuova "quota" in qualche modo ?
- Potrebbe essere piu' conveniente pagare un importo mensile anziche' una una tantum come "affitto dell'attacco" in modo che in una eventuale nuova gestione del locale si possa valutare la possibilita' di ripristinare il precedente collegamento autonomo o farne uno nuovo ?
Grazie antipatamente a tutti per il vs contributo
Un vecchio condominio di cinque condomini dieci anni fa ricostruisce l'impianto fognario fino all'attacco della condotta comunale e ripartisce la spesa in parti uguali.
All'epoca della ricostruzione un locale adibito a Delegazione ACI affiancato ma non facente parte del condominio dopo varie prove di scarico con traccianti e visive non risulta collegato alla fognatura del condominio ma non viene rintracciato come scarichi nella fogna comunale. Non e' stato possibile sondare all'interno del locale per non interrompere l'attivita' commerciale in essere.
Uno dei condomini e' anche proprietario del locale e all'atto della ricostruzione il condominio prevede la possibilita' di successivi attacchi alla fogna di terzi ma non stabilisce come disciplinare economicamente il fatto.
Il documento di attacco in fogna depositato al Comune e' intestato al locale e quello del condominio non si trova. Viene utilizzato tale documento con il consenso del condomino che e' anche proprietario del locale per la richiesta di ristrutturazione al Comune (di Roma) ed ottenuta l'autorizzazione a procedere.
Trattandosi di edificio degli anni quaranta e ipotizzando che l'impianto fognario potesse essere collegato o meno a terzi si provvede ad avvertire i vicini e si procede isolando e cementando la vecchia conduttura in dismissione.
Viene correttamente svolta tutta la pratica comunale e registrata la nuova fogna come solo condominiale.
Passati dieci anni dalla ristrutturazione della fogna la Delegazione ACI lascia il locale che viene affittato con altra destinazione d' uso (laboratorio artigianale di pizza da asporto).
Nei necessari lavori di ristrutturazione l'affittuario collega i vecchi ed i nuovi scarichi del locale anziche' a quelli preesistenti al pozzetto predisposto per eventuali successivi allacci della fogna condominiale senza avvertire ne' il proprietario ne' il condominio ed inizia l'attivita'.
Incidentalmente una busta di plastica ostruisce il tombino ed all'apertura si scopre l'attacco.
Ed ora il quesito, premesso che a lavori effettuati ed autorizzazioni ottenute tornare indietro e' economicamente e praticamente non attuabile per l'affittuario :
- Come individuare una somma equa da pagare al condominio per l'attacco che si verifica dieci anni dopo la messa in esercizio della nuova fogna
- Come disciplinare questo attacco (va fatta una comunione tra condominio e locale per l'utilizzo della fogna?)
- La somma stabilita potra' essere portata in detrazione come ristrutturazione edilizia pagando l'importo con apposito bonifico al condominio o comunque richiedendo all'amministratore che dichiari questa nuova "quota" in qualche modo ?
- Potrebbe essere piu' conveniente pagare un importo mensile anziche' una una tantum come "affitto dell'attacco" in modo che in una eventuale nuova gestione del locale si possa valutare la possibilita' di ripristinare il precedente collegamento autonomo o farne uno nuovo ?
Grazie antipatamente a tutti per il vs contributo