A noi Agenti Immobiliari piacerebbe molto che ci fossero regole più strette e severe, ma purtroppo questo è e questo è quello che accade quando si va in causa, quindi è meglio non diffondere idee sbagliate, che possono fuorviare persone che leggono il forum...
Visto che fai espresso riferimento alla mia persona citado il mio post precedente nella tua recente risposta, mi vedo costretto, mio malgrado, a risponderti.
Posto che la prima a fare disinformazione sei tu quando asserisci nei primi post di questo forum che gli agenti immobiliari hanno una qualche forma di obbligo ad erogare servizi alla clientela (che non sia quella della ricerca di possibili acquirenti), per la quale asserzione io sto ancora aspettando che tu mi comunichi la normativa a riguardo. Dopo io avere letto e controllato tutta quella che è stata menzionata nel forum e dove appunto come già scritto e ribadito non ho trovato nulla che suffragasse la tua tesi in maniera sostanziale, al di la di qualche forma di deontologia professionale e tutela sul piano contrattualistico del cliente, vengo al punto: Non sto qui a spiegarti la differenza tra “condizione necessaria” e “condizione sufficiente” di aristotelica memoria, per la quale puoi sempre riaprire qualche libro di scuola.
Dirò semplicemente che le affermazione che ho scritto in risposta a Keceru erano appunto relativa al caso di Keceru. Mi limitavo perciò ad indicargli le condizioni non necessarie, ma per il suo caso sufficienti perché dovesse pagare allora le provvigioni all’agenzia. Lasciando sottinteso che l’informazione via e-mail non potesse costituire ovviamente dimostrazione di intermediazione (ed in fatti non la nomino), gli spiegavo quali erano gli unici due casi in cui avrebbe nel suo caso mantenuto l’obbligo di corrispondere la provvigione. In sostanza: 1) Se c’era stata una effettiva intermediazione nella compravendita da parte di qualcuno che fosse iscritto come agente immobiliare alla Rea della camera di commercio della provincia di residenza. 2) Se nel contratto con la agenzia non vi fosse la clausola della esclusività del mandato a vendere, poiché in questo caso (sia pure a mio avviso in maniera vessatoria) l’agenzia poteva pretendere la provvigione pur non avendo svolto lavoro di intermediazione.
Per quanto riguardo la possibilità di ricevere un mandato a vendere senza contratto, dubito (ma non ne sono certo) che visto il maggior rigore relativo alla contrattualistica, e considerata la forte stigmatizzazione che le leggi finalmente operano nei confronti degli abusivi, ripeto dubito che ancora oggi, agli occhi di un giudice, possa costituire un reale vincolo tra agente e venditore il mandato a voce ( o tramite occhiolino, o quant'altro) (ed infatti non credo che ci sia sulla Terra oggigiorno un agente che prende un incarico senza far firmare un contratto).
Riguardo poi il discorso sul personale di agenzia non iscritto come agente di intermediazione immobiliare, tale personale può certamente essere assunto in agenzia per svolgere tutte le mansioni possibili (dalle pulizie, alla segreteria) ma nessuno può svolgere lavoro di intermediazione per conto terzi senza essere un mediatore iscritto regolarmente. Perciò se mandi il personale ad accompagnare il cliente a vedere l’immobile, può darsi (e dico può darsi) che ciò sia ancora regolare, ma come costui aprisse bocca circa il ruolo proprio del mediatore ( informazioni sul venditore, motivi della alienazione, stato dell’immobile, prezzo dell’immobile, proposta di un sconto, etc.) diventerebbe immediatamente un abusivo con tutte le conseguenze del caso per lui e per il titolare della agenzia.
Vista poi la facilità con la quale dubiti della buona fede delle persone, come hai dimostrato non solo nei miei riguardi in più di un post, ma anche di altri che non facciano parte della categoria benemerita dei mediatori immobiliari (vedi ad esempio post 166 e 170), mi permetto di dubitare anch’io della tua buona fede quando pretendi, in più di un intervento, di spacciare per normativa scritta quella che evidentemente appare solo come una tua buona (a questo punto presunta) deontologia professionale.