Come se, causa il furto commesso da suo figlio, io invitassi i suoi vicini a non intrattenere rapporti con una famiglia di tal fatta...
se posso permettermi l'esempio andava fatto in questo modo: come se un suo vicino di casa, invitasse gli altri vicini a non intraprendere rapporti con la sua famiglia, a causa di un furto organizzato dal di lei figlio e patito dal medesimo vicino... .
Già perché secondo te i vicini di casa senza questo invito, invece, farebbero a gara per frequentare la mia famiglia.
Più che offeso entrerei in uno stato di vergogna e di prostrazione per non essere riuscito ad educare bene un figlio e non aver capito la sua immaturità; di certo non mi sentirei offeso nei confronti di chi ha invitato gli altri vicini a non frequentare la mia famiglia. Quando succedono certi fatti è meglio cambiare quartiere.
E' questo che mi fa ribollire: di fronte ad un fatto di una certa gravità, punibile sia secondo il codice penale che secondo il codice civile, che vede coinvolta una impresa ( e nel caso di
@giusydevivo, il coinvolgimento della azienda è innegabile, perché prendendo le chiavi dell'appartamento ne ha assunto il ruolo di custode, il comportamento della azienda, anche nell'ipotesi
da dimostrare che fosse all'oscuro di tutto il magheggio, è censurabile se non altro per negligenza per omesso controllo), l'impresa medesima anziché cercare di riparare e risarcire il proprio cliente del danno provocato, cosa fà? Parte con una denuncia di diffamazione!!!!! Perché per prima cosa è affermare la propria non responsabilità dei fatti accaduti
(infatti di Muzio Scevola, purtroppo, ce n'è stato uno solo) poi se il cliente ha subito dei danni,
che non saranno completamente risarciti, poco importa.