Prepara il cuore spalancato !!! Hai ragione, in nessuna fonte legislativa che tu citi si fa riferimento alla locazione "parziale" di immobile, ma neppure al fatto che non si possa fare.
Pertanto, visto che la modulistica per la registrazione dei contratti di locazione prevede proprio la spunta della fatidica casellina "T/P (totale o parziale), si deduce che si possa proprio fare e che non ci siano norme che lo vietino, anzi... che sia prassi abbastanza comune.
Riguardo al contratto ad uso transitorio dove sta scritto che l'appartamento deve avere un bagno ad uso esclusivo di chi fa il contratto ? Forse negli accordi territoriali fatti dalle parti per il comune di Venezia ? Se è così non lo so, ma negli accordi territoriali fatti qui da me tale direttiva non esiste. C'è il contratto tipo, ci sono i parametri per calcolare il canone, ci sono le regole che riprendono quelle del D.M. (tra cui l'ovvia esigenza di documentare e riconfermare l'esigenza di transitorietà), ma non è specificato che non vi possa essere un bagno in comune con altre stanze, né che non si possa fare un contratto di locazione "parziale" per uso transitorio.
So di esprimere un'opinione fortemente minoritaria (solo altre due persone in Italia la pensano come me, una residente a Frosinone, l'altra a Mirtillo Calabro, ma non mi risulta che abbiano ancora fatto "outing" ), ma ritengo, pur convenendo con te che la prassi sia abbastanza comune, assai dubbia la legittimità di un affitto parziale dell'appartamento, a norma dell'articolo 5, comma 2, della legge 431/98. Il suddetto articolo non prevede la locazione di singole stanze con servizi igienici in comune, ma di alloggi dotati di servizi igienici e cucina autonomi, come, del resto, si evince dai contratti allegati al richiamato DM: "....conduttore/i che accetta/no....l'unità immobiliare...composta di n°...vani, oltre cucina e servizi".
Quanto alla fatidica casellina I/P (Intero/Porzione) del modello 69, qui il Doge richiede che vada indicato P (Porzione) anche in caso di locazione di intera unità immobiliare, riservando la più glamourosa lettera I (Intero) solo per le transazioni riguardanti la particella catastale, ossia il fabbricato intero.