@Maurizio62 Detto senza tanti giri di parole, lascia perdere il “B & B” in un monolocale. E dimentica pure le locazioni turistiche, rese caricaturali dalla tua Regione.
La corsa all’oro è finita, in alcuni casi si setaccia ancora qualche pagliuzza, ma non le pepite d’oro, perciò studia bene le alternative possibili prima di darti, anima e corpo, all’ospitalità turistica.
Cozzerai come il Titanic contro non uno, ma due iceberg: Airbnb e Booking, salvo che tu non intenda spiccare il volo in solitaria come un falco pellegrino, ma volare da soli, con un profilo Google My Business e un sito proprio performante, di questi tempi non è facile: probabile che metterai le ali sul fuoco, tanto ti servono a poco.
Airbnb e Booking ti regaleranno un sogno che non si avvera, si lanceranno nell’epico racconto delle fortune che ti aspettano ospitando turisti di bassa lega, facendoli dormire con le galline, su una casa sull’albero o in un loft tra il postmoderno e il visigoto, ma con la promessa di catapultarti cinque posti sopra il sultano del Brunei.
Le tue ghiandole salivari ingraneranno la quinta, ma prima dovrai sottoporti ad una procedura umiliante nell’ambito di una prassi normativa che separa la locazione turistica da tutti gli altri tipi di locazione: il tuo monolocale verrà marchiato da un numero identificativo, come Auschwitz, un segno semiologico indelebile, anche se ospiti tre giorni all’anno pusillanimi e rompiballe, nani che negano di esserlo, damerini in vacanza con calzini spaiati e coppiette in luna di miele che esigono letti king size in titanio con rete rinforzata.
Perderai dignità e consapevolezza. Il gatto e la volpe all’inizio ti faranno vivere come Pinocchio nel Paese delle Meraviglie, provocandoti stordimenti e allucinazioni, poi le luci della ribalta si spegneranno, la visibility crollerà e la fase down ti provocherà ansia e irritabilità.
In sovramercato, i tuoi intermediari-impresari non si faranno in quattro per te, come nella nota canzonetta, ma cercheranno in tuti i modi di spingere i tuoi prezzi verso il basso per essere competitivo in una guerra senza armi con i competitor generalisti della tua stessa destinazione turistica, e tu lì, con quel sorriso incerto, falciato da ritardi, cancellazioni, flessioni coribantiche a raccattare kleenex e a sgorgare cessi intasati di Tampax altrui.
Sgobberai, scarpinerai dall’alba al tramonto, ispezionerai scarichi e sistemi fognari, controllerai che non ti abbiano fregato la lampadina del frigo e le pile del telecomando, ogni tuo grazie un vaffankulo, ad un certo punto vorrai avere due corpi, uno per dimenticarti, da usare per distruggerti quando pulisci & accogli forestieri , l’altro conservato in una camera iperbarica, perfetto, da usare in pubblico per farti ricordare.
In cambio di abbietta fedeltà, decurtate le loro commissioni, i tuoi business partners ti pomperanno un po’ di sghei, ma non la cuccagna che ti aspettavi all’inizio perché sanno esattamente fino a che punto spremerti per non farti scappare.
Col morale sotto i tacchi, fatti due conti sui guadagni al netto di tasse, spese e imprevisti vari, una notte estiva, mentre aspetti un turista che non arriva e ti chiederai che ci faccio io qui, comincerai a farti qualche domanda intorno a questa variante moderna della schiavitù.
Ossequi.